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Malattie professionali in vertiginoso aumento. E’ lo spaccato che emerge dal rapporto annuale 2013 sulle malattie professionali realizzato da Patrizia Dragani, referente della gestione epidemiologica e della estrapolazione dei dati statistici dell’UO Medicina del Lavoro di San Marino.

Lo studio, presentato in una conferenza stampa tenutasi nella sala “Il Monte” dell’Ospedale di Statto a San Marino, converge con i dati statistici presentati dall’INAIL ed evidenzia un aumento del 39% delle richieste di pensione privilegiata per malattia professionale rispetto allo scorso anno.

Come sempre, postazioni di lavoro, movimenti ripetitivi e posture sbagliate sono gli elementi che a lungo andare portano ad inabilità del lavoratore. Delle 75 richieste di riconoscimento di pensione privilegiata pervenute nel 2013, ben oltre la metà (57%) erano relative a problemi di natura muscolo-scheletrico (tendiniti, neuropatie, osteo-artropatie).

Delle domande presentate, il 36 % sono state accolte, mentre la restante percentuale è stata valutata come patologia comune. In totale, dunque, la quota di lavoratori ai quali è riconosciuta un’indennità per malattia professionale raggiunge quota 186 con un costo economico per l’ISS pari a oltre 763.629 euro all’anno, mentre la spesa complessiva che comprende anche infortuni sul lavoro e pensione ai superstiti ammonta a 2.615.931 euro.

Ultimo capitolo, quello dedicato alla correlazione tra salute e lavoro: in aumento i giudizi di inidoneità (da 36 del 2012 a 59 del 2013) e il numero di lavoratori che hanno ottenuto ammortizzatori sociali in quanto non idonei totalmente o il riconoscimento dell’astensione anticipata (31 lavoratrici, allontanate dal lavoro per il periodo della gravidanza per possibili rischi legati alla tipologia del lavoro). Lo studio auspica, infine, la creazione di una “regia” per modernizzare e rendere più sicuri luoghi di lavoro, l’organizzazione e metodologie.

 

Fonti: Enza Foceri, Safe news

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