Una scheda di Infor.mo. si sofferma sugli infortuni mortali in agricoltura. Le modalità di accadimento degli eventi mortali, i fattori di rischio e le misure preventive da mettere in atto per ridurre o eliminare i rischi.

Circa un quarto degli infortuni mortali avvenuti nel quinquennio 2011-2015 e registrati nella banca dati di Infor.MO, relativa al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi, riguardano specificatamente il comparto agricolo.

Nei 312 eventi presenti nel Sistema si nota che gli infortuni mortali sono occorsi a lavoratori “che nell’84% dei casi avevano un’esperienza pluriennale nella propria mansione”, anche se tale dato è elevato (79%) anche “per il complesso degli altri settori di attività”.

A fornirci questi dati e darci la possibilità di riflettere sugli infortuni in agricoltura è una scheda informativa, pubblicata verso la fine del 2018 da INFOR.MO., che analizzando le modalità di accadimento degli infortuni offre anche alcune possibili misure preventive per ridurre il rischio di infortunio.

Gli argomenti trattati nell’articolo:

I dati relativi agli infortuni

Nella scheda n. 12, dal titolo “Gli infortuni mortali in agricoltura”, si segnala che “la distribuzione degli eventi per numero di addetti è fortemente sbilanciata verso le microimprese (1 – 9 addetti), che nel comparto agricolo raggiungono il 93%, valore nettamente superiore al corrispondente (59%) riferito agli altri ambiti di attività”.

L’analisi del rapporto di lavoro rilevato a seguito dell’indagine infortunistica evidenzia poi che “oltre un quarto dei decessi (28%) ha riguardato autonomi/titolari senza dipendenti, seguiti da pensionati (18,9%). Negli altri settori di attività, dove è prevalente la quota dei dipendenti a tempo indeterminato, queste due modalità riguardano poco più del 15% degli eventi”.

E “quasi la metà degli eventi del comparto agricolo (48,5%, contro il 27,4% negli altri settori) hanno riguardato autonomi (con e senza dipendenti), soci (anche di cooperative) e coadiuvanti familiari”. 

Riprendiamo una delle tabelle presenti nel documento:

Rimandando alla lettura delle altre caratteristiche degli infortuni mortali nel comparto agricolo, segnaliamo anche che riguardo alle modalità di accadimento degli eventi mortali in agricoltura, “la casistica maggioritaria è la Perdita di controllo di macchine/mezzi agricoli (49%, essenzialmente ribaltamenti e, in taluni casi, investimenti di operatori a terra), seguita da Caduta di lavoratore dall’alto (15%), Contatto con organi lavoratori in movimento (12%), Avviamento inatteso/inopportuno di veicolo, macchina, attrezzatura (10%). Si sono registrati altresì casi mortali dovuti a cadute di materiali sui lavoratori durante le fasi di movimentazione e/o stoccaggio”.

La perdita di controllo dei mezzi agricoli

La scheda si sofferma poi sui fattori di rischio relativi alle prime tre modalità di accadimento rilevate, a partire dalla “perdita di controllo di macchine/mezzi agricoli”.

Dagli infortuni emerge che “il 73,5% degli infortuni avviene durante lavorazioni agricole (fresatura terreno, sfalcio erba, trattamento con prodotti fitosanitari, concimazione, semina, prelievo/stoccaggio/movimentazione materiali, ecc.), mentre il restante 26,5% si registra nelle fasi di trasferimento da/verso il luogo di lavoro”.

Per oltre i 3/4 degli infortuni, il mezzo di cui si perde il controllo “è il trattore che nel 45,9% risulta essere collegato ad attrezzature (frese, trinciatrici, seminatrici, ecc.) o a cisterne e rimorchi. Nel restante 24,5% degli infortuni, i mezzi che si ribaltano sono rappresentati da carrelli elevatori, motozappe, mezzi di movimentazione terra quali pale gommate, ecc”.

Riguardo poi ai fattori causali si evidenzia che “in prima battuta che, nella quasi totalità dei casi, la perdita di controllo è collegata a errori di manovra durante la conduzione dei mezzi (89,8%). Nel 91,8% compaiono contemporaneamente 2 o più criticità che concorrono all’incidente: agli errori di manovra spesso si associano carenze strutturali delle attrezzature di lavoro (essenzialmente assenza di sistemi di protezione del posto guida e di ritenzione del conducente) e talvolta le caratteristiche ambientali, non note all’inizio del ciclo lavorativo”.

Inoltre gli errori alla guida “sono per lo più dovuti alla sottovalutazione delle caratteristiche iniziali e note dell’ambiente (es. la pendenza dei terreni, la presenza di dislivelli a ridosso dell’area di lavoro, la stabilità del terreno, ecc.) in cui si operava, ma anche a modalità di conduzione su strada dei mezzi nelle fasi di trasferimento da/ verso il luogo di lavoro, fattori di rischio non valutati o valutati in maniera insufficiente considerando anche l’esperienza maturata dagli operatori coinvolti”. 

La scheda riporta poi indicazioni anche relative, con riferimento agli infortuni, alla caduta dei lavoratori dall’alto e ai contatti con organi lavoratori in movimento. 

Misure di prevenzione per gli infortuni in agricoltura

A seguito delle criticità emerse nell’analisi delle dinamiche infortunistiche, la scheda riporta alcune delle possibili “misure preventive da mettere in atto per ridurre o eliminare i rischi infortunistici rilevati”.

Anche in questo caso ci soffermiamo sul tema della perdita di controllo dei mezzi.

A questo proposito la scheda indica che per il corretto utilizzo delle macchine e delle attrezzature impiegate nelle varie fasi lavorative, “è opportuno valutare diversi aspetti riferibili alle condizioni dei luoghi di lavoro in cui si opera, alle tipologie di macchine o mezzi da utilizzare rispetto alle lavorazioni specifiche, alle modalità operative da mettere in atto”.

In particolare:

  • “organizzare il lavoro attraverso percorsi sicuri verificando l’eventuale presenza di pendenze rilevanti, la stabilità del terreno in lavorazione, la vicinanza di dislivelli o scarpate non protette rispetto all’area di lavoro, e adottando particolari precauzioni alla guida dei mezzi;
  • nelle fasi lavorative e di trasferimento da/verso i luoghi di lavoro mantenere una velocità del mezzo condotto che garantisca la sicurezza in relazione alla conformazione del terreno, a un eventuale carico trasportato, alla tipologia del mezzo condotto, sia esso singolo o combinato con altre attrezzature o rimorchi;
  • i conducenti devono essere adeguatamente informati, formati e addestrati sui rischi e il corretto utilizzo dei mezzi, anche in relazione alle caratteristiche degli stessi quali ad esempio portata, carico massimo sollevabile, condizioni di velocità, dispositivi per la sicurezza, attrezzature accessorie eventualmente installabili;
  • le procedure operative devono tener conto delle differenti fasi di lavoro e delle eventuali interferenze. In presenza di rischio di investimento, operare dopo aver preventivamente verificato l’assenza di persone nel raggio di azione della macchina. Laddove necessario, adottare opportune tecniche di guida in base alla lavorazione, ad esempio a ‘rittochino’ vale a dire l’avanzamento lungo le linee di massima pendenza;
  • nell’utilizzo delle attrezzature portate, semiportate o trainate da trattori agricoli o forestali l’operatore dovrà attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal costruttore e riportate nel manuale d’uso;
  • va sempre verificato lo stato di efficienza del mezzo (es. del sistema frenante e dei dispositivi di sicurezza) assicurandone nel tempo anche una manutenzione programmata”.

Si indica poi che tutte le trattrici agricole “devono avere il telaio di protezione che protegge l’operatore in caso di ribaltamento (a due/quattro montanti o cabina qualora ne siano sprovviste, lo stesso deve essere obbligatoriamente costruito ed installato in conformità alle norme sia che ne provveda un’officina o l’azienda agricola stessa per i propri mezzi (se dotata di un’officina per effetto dell’art. 14, comma 12, del d.lgs. 99/2004)”.

E si ribadisce che “un efficace sistema di protezione è rappresentato dalla concomitante presenza, sulla trattrice, di un dispositivo che protegge l’operatore in caso di ribaltamento (telaio di protezione) abbinato a un sistema di trattenuta del conducente (cinture di sicurezza). Solo l’uso di entrambi i sistemi garantisce, in caso di capovolgimento del trattore, la sicurezza dell’operatore al posto di guida”. 

Rimandiamo, in conclusione, alla lettura integrale della scheda che riporta indicazioni anche sulle misure di prevenzione per la caduta dei lavoratori dall’alto e per i contatti con organi lavoratori in movimento. 

RTM

Scarica il documento da cui è tratto l’articolo:

Infor.mo., Sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi, “ Gli infortuni mortali in agricoltura”, Scheda n. 12 a cura di A. Guglielmi, M. Pellicci, D. De Santis, A. Di Pietro (Inail, Dimeila), Gruppo Regionale Agricoltura (U.O. Prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro Emilia-Romagna) , edizione 2018 (formato PDF, 697 kB).