Lettera aperta ai Ministri del lavoro e delle infrastrutture con una proposta di modifica del protocollo di sicurezza nei cantieri. Un’iniziativa che parte dal Manifesto “Gestione COVID-19 nei cantieri” e punta a misure di tutela efficaci.

Come segnalato nei nostri articoli sull’emergenza COVID-19, in materia di contenimento del contagio nei cantieri edili sono stati elaborati in queste settimane numerosi documenti, provvedimenti legislativi, linee guida, protocolli. Riguardo a questi ultimi possiamo citare, ad esempio, i protocolli sottoscritti il 19 marzo 2020, il 24 marzo 2020 e, successivamente, il 24 aprile 2020, con specifico riferimento al “ Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”.

Questa ricchezza di materiali da un lato mostra l’attenzione verso un mondo, quello dei cantieri edili, così importante per la nostra economia e per la sicurezza dei lavoratori, ma dall’altro genera anche una grande confusione, specialmente in relazione a come affrontare la Fase 2 dell’emergenza COVID-19 e la ripartenza di molti cantieri.

E proprio di grande “confusione tra gli addetti ai lavori e, in particolare, tra i professionisti che svolgono le funzioni di Coordinatore della Sicurezza per l’Esecuzione (CSE)” ha parlato il Manifesto  Gestione COVID-19 nei cantieri. Proteggere il cantiere per proteggere le persone” dello scorso 22 aprile. Un manifesto, a cura di Cipriano Bortolato, Carmelo Catanoso, Alessandro Delena, Giorgio Gallo, Paolo Moscetta, Giuseppe Palmisano, Maria Alessandra Tomasi, Andrea Zaratani, che voleva favorire l’adozione di strumenti idonei all’attività di committenti, stazioni appaltanti, imprese e professionisti. E di confusione tra i coordinatori della sicurezza si è parlato anche nell’intervista a Fabrizio Lovato e Lorenzo Fantini, che PuntoSicuro ha pubblicato nell’articolo “Covid e cantieri: le criticità normative e le preoccupazioni dei coordinatori”.

Proprio a partire da tutte queste problematiche rilevate, riceviamo e volentieri ripubblichiamo una lettera aperta ai due ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali (Nunzia Catalfo) e delle Infrastrutture e dei Trasporti (Paola De Micheli) – sottoscritto dagli stessi autori del già citato Manifesto – che fa alcune specifiche richieste con l’obiettivo di “diradare incertezze interpretative e puntare a misure di tutela efficaci e concrete”.

Lettera aperta ai Ministri

La pandemia da Sars Cov2 ha modificato la vita delle persone, fin nelle azioni che prima apparivano più semplici e allo stesso modo ha inciso profondamente sul mondo del lavoro, portando le imprese, i lavoratori e i professionisti di ogni ambito a rimodulare la propria attività.

Le indicazioni dell’Autorità Sanitaria sono state di fondamentale importanza per il contenimento dei contagi, ma nel contesto produttivo e specifico dei cantieri edili non hanno trovato univoca applicazione: Ordini, Associazioni e Reti professionali, in ambito sia provinciale che regionale, nonché istituzioni con funzioni di vigilanza e controllo, come Regioni e ASL, si sono espressi spesso in modo discordante nel corso delle ultime settimane.

Per questo motivo si è aperto un tavolo di confronto “spontaneo” tra tecnici operanti in diversi settori, che hanno stilato un manifesto gestione covid-19 nei cantieri, in cui sono definite le azioni fondamentali per la realizzazione, la gestione e l’applicazione del Protocollo Anti contagio di Cantiere.

L’esigenza, nata ben prima del DPCM 26/04/2020 era, e resta tutt’ora, quella di diradare incertezze interpretative e puntare a misure di tutela efficaci e concrete.

La posta in gioco è molto alta ed è urgente nel settore dell’edilizia un chiarimento sulla inadeguatezza dell’approccio del nuovo protocollo condiviso, di cui all’allegato 7 del DPCM 26/04/2020 in vigore dal 4 maggio, che pare non considerare nella sua interezza la rete dei soggetti aventi un ruolo attivo in cantiere e che anzi poggia sulla iper-responsabilizzazione di alcuni di essi (datori di lavoro delle imprese e Coordinatore in fase di esecuzione dei lavori) rendendo così difficile, se non vano, lo sforzo nel raggiungimento del risultato sperato in termini di efficacia anti-contagio.

Altri snodi fondamentali, immediatamente a valle dell’efficacia delle misure, sono la definizione dei costi delle misure stesse e dei soggetti che li devono sostenere e la chiara circoscrizione dei differenti ambiti a cui riferiscono da una parte la vigente normativa in materia di sicurezza e salute di cui al D.lgs 81/08 e e dall’altra il protocollo redatto in base alle indicazioni dell’Autorità Sanitaria che specificano come il rischio COVID19 sia di tipo generico.

Non è corretto:

  • che la “partita costi” sia inserita come addendum dei costi della sicurezza di cui al piano di sicurezza e coordinamento del cantiere, a seguito di valutazioni affidate al Coordinatore per la sicurezza;
  • che sia lasciata ad ogni singolo Committente pubblico e privato facoltà di riconoscere costi e stabilire oneri per le imprese esecutrici, in assenza di un intervento regolatorio della norma;
  • che il Coordinatore della sicurezza sia l’ago della bilancia tra le diverse esigenze economiche di Committenza e Imprese esecutrici.

Chiediamo quindi:

  • di definire il “gruppo di lavoro Covid19 di cantiere” comprensivo di tutti i ruoli che hanno il compito di declinare le misure anti contagio in cantiere, secondo le ipotesi individuate nella matrice di responsabilità a corredo del manifesto, composto ovviamente da:
    • Committenza in quanto titolare del potere decisionale e di spesa;
    • Direzione Lavori in quanto braccio operativo per la gestione dell’esecuzione dell’opera;
    • Imprese esecutrici in quanto destinatari primi delle misure anti contagio;
    • Coordinatore per la sicurezza in quanto estensore delle misure di prevenzione e protezione delle fasi lavorative interferenziali e della logistica generale del cantiere, dalle quali trarre informazioni fondamentali per una corretta previsione delle strategie del Piano Anti contagio di Cantiere
  • di stabilire un preciso elenco di costi scaturenti dalle misure di cui ai protocolli, con le relative attribuzioni rispetto ai ruoli della Committenza (costi) e delle Imprese esecutrici (oneri), secondo le ipotesi contenute nella tabella costi-oneri covid19 a corredo del manifesto.

Per questo si sottopongono all’attenzione del Ministro i seguenti documenti:

  • Lettera aperta ai ministri
  • Manifesto Gestione COVID-19 nei cantieri
  • Elenco adesioni al manifesto 06 maggio 2020

Il Gruppo di lavoro

Cipriano Bortolato, Carmelo Catanoso, Alessandro Delena, Giorgio Gallo, Paolo Moscetta, Giuseppe Palmisano, Maria Alessandra Tomasi, Andrea Zaratani.

 

Scarica il documento da cui è tratto l’articolo:

 Lettera aperta ai Ministri”, a cura di Cipriano Bortolato, Carmelo Catanoso, Alessandro Delena, Giorgio Gallo, Paolo Moscetta, Giuseppe Palmisano, Maria Alessandra Tomasi, Andrea Zaratani (formato PDF, 1.74 MB).

Scarica la normativa di riferimento:

Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del COVID –19 nei cantieri – Protocollo del 24 aprile 2020

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 26 aprile 2020 – Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale.

Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro.

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 10 aprile 2020 – Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale.

Fonti: Puntosicuro.it, gazzetta ufficiale