La sorveglianza sanitaria rappresenta il punto centrale per la ripresa delle attività lavorative in totale sicurezza: come gestirla in modo informatizzato, efficace e sicuro.
La sorveglianza sanitaria, adempimento obbligatorio in Azienda in ottemperanza a quanto stabilito dal D.Lgs. 81/08, viene effettuata dal Medico Competente, con l’obiettivo di avere un monitoraggio costante dell’idoneità psicofisica di ciascun lavoratore, in relazione ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa. Gestire il processo di sorveglianza sanitaria significa quindi effettuare periodicamente, a seconda dei casi, visite mediche ed accertamenti integrativi sui lavoratori, in considerazione di quanto emerge dalla valutazione dei rischi.
Alla luce di ciò, il Medico Competente è tenuto a:
- definire il piano di sorveglianza sanitaria per ciascun dipendente, prescrivendo tutte le visite mediche (periodiche) necessarie per accertare e garantire l’idoneità alla mansione
- effettuare le visite mediche e comunicarne gli esiti al datore di lavoro
- compilare la cartella sanitaria dei lavoratori, con tutti i dati da trasmettere annualmente all’INAIL. Per ogni lavoratore, infatti, viene organizzata una cartella sanitaria e di rischio, regolarmente aggiornata, che dovrà contenere i dati relativi alle condizioni psicofisiche del dipendente, i risultati degli accertamenti espletati ed il giudizio di idoneità alla mansione specifica.
Oggi, con la diffusione del Covid-19, sono inevitabilmente cambiate alcune delle misure che definiscono l’attività di sorveglianza sanitaria nei luoghi di lavoro. In questo contesto di emergenza, come evidenziato dalla Circolare del Ministero della Salute del 29 aprile 2020, la sorveglianza sanitaria rappresenta comunque uno degli strumenti più efficaci per accompagnare il rientro dei lavoratori in azienda e favorire una ripresa sicura del lavoro, in linea con le disposizioni normative.
La Circolare, a tal proposito, prevede che la sorveglianza sanitaria periodica, già pianificata, dovrà ugualmente proseguire, rispettando le misure igieniche indicate dal Ministero della Salute, senza interrompere le precedenti attività/visite mediche che, in questo caso, rappresentano un’ulteriore misura di prevenzione di carattere generale.
Il Medico Competente, in tale fase, avrà anche il delicato compito di individuare tra il personale aziendale casi di fragilità (o ipersuscettibilità), esaminando prioritariamente i lavoratori di età superiore a 55 anni, portatori di patologie e/o idonei con limitazioni/prescrizioni. Inoltre, nell’individuazione tra i lavoratori di casi di contagio al virus, il medico dovrà disporre misure di isolamento, monitorare le condizioni dei dipendenti e disporre la visita medica obbligatoria per il rientro al lavoro a tutti i casi di positività al Covid-19 accertati con ricovero ospedaliero.
A tal fine, il Protocollo del 24 aprile 2020 prevede che il Medico Competente possa adottare tutti i mezzi diagnostici utili al fine del contenimento della diffusione del virus, a tutela della salute del lavoratore.
È evidente che, in questo contesto, le Aziende sono chiamate a compiere ulteriori sforzi nell’ambito della salute e sicurezza dei lavoratori, mettendo in campo tutte le misure necessarie previste dalle normative in costante evoluzione.
Fonti: Puntosicuro.it