L’EU-OSHA fornisce indicazioni per il telelavoro e lo smart working attraverso una banca dati. Le dimensioni da tenere in considerazione, il lavoro con i bambini, le chiavi della sicurezza e una lista di controllo per il telelavoro.

Durante questa fase di emergenza conseguente al diffondersi del virus SARS-CoV-2 molti lavoratori sono stati invitati dalle proprie aziende ad affrontare nuove modalità organizzative e a lavorare temporaneamente dalla propria abitazione.

In questa situazione i datori di lavoro devono comunque garantire la sicurezza, la salute e il benessere dei dipendenti, anche attraverso una corretta informazione su tutti i rischi correlati al telelavoro e allo smart working.

Proprio per offrire idonei strumenti informativi ad aziende e lavoratori su questi temi, l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ( EU-OSHA) ha reso disponibile in queste settimane una banca dati di strumenti pratici e orientamenti sul tema dei disturbi muscoloscheletrici e del telelavoro. Una banca dati, raggiungibile attraverso questo link, che contiene risorse provenienti da diversi Paesi, non solo europei, e da varie organizzazioni internazionali: pubblicazioni, studi campione, orientamenti, strumenti pratici, materiali audiovisivi, liste di controllo, suggerimenti, …

Dopo aver già presentato la banca dati in un precedente articolo, ci soffermiamo oggi su quattro nuovi strumenti di cui forniamo i link d’accesso:

Le dimensioni da tenere in considerazione nel telelavoro

In Francia è disponibile, sul sito dell’Agence nationale pour l’amélioration des conditions de travail (Anact), la sezione web “ Coronavirus et télétravail: 5 dimensions pour mieux s’organiser collectivement” che riporta 5 dimensioni da affrontare per organizzare meglio e combinare in modo efficace il lavoro da casa e la salute dei telelavoratori.

Nella sezione web si indica che in questa fase della pandemia il telelavoro diventa indispensabile ogni volta che è possibile. E se si deve impostare questa modalità tra i dipendenti per la prima volta o bisogna apportare dei miglioramenti dopo la prima emergenza, ci sono 5 dimensioni da tenere in considerazione per combinare il perseguimento dell’attività da remoto e la salute sul lavoro. 

Queste dimensioni possono essere analizzate anche per definire i metodi di organizzazione del telelavoro al momento della sua istituzione o per proporre successivamente degli adeguamenti.

Inoltre essere utili, dopo la fase di emergenza COVID-19, per definire linee generali di una politica di telelavoro sulla base delle esperienze realizzate durante l’emergenza. 

Una delle dimensioni presentate riguarda l’articolazione dei tempi.

È possibile mettere in discussione il modo in cui vengono definite l’attività e l’orario di lavoro: ci sono margini di manovra per organizzare l’orario di lavoro per i dipendenti in telelavoro?

Nel contesto attuale si tratta di proporre il più possibile soluzioni adattate ai problemi personali di ciascun dipendente.

Riportiamo brevemente alcuni spunti per le linee d’azione:

  • presentare in dettaglio le varie possibilità per facilitare la riconciliazione del tempo e organizzare un aggiornamento regolare sulla situazione di ciascun dipendente
  • promuovere soluzioni che favoriscano la riconciliazione del tempo sia per le donne che per gli uomini
  • ricordare l’importanza per tutti di disconnettersi oltre l’orario di lavoro
  • identificare possibili spazi di manovra nella definizione degli orari di lavoro.

Il link alla sezione web francese

Come lavorare a casa con i bambini

Nella banca dati europea è presente anche un video che arriva dal Regno Unito e dal titolo “ Working at Home with Kids” (Lavorare a casa con i bambini).

Il video, che riportiamo e che è in lingua inglese, fornisce alcuni semplici consigli sulla gestione del lavoro a casa con la presenza di bambini con riferimento all’esperienza di una madre.

Una check-list per lavorare da casa in sicurezza

Un altro interessante strumento presente nella Banca Dati e prodotto in un Paese extraeuropeo, arriva dall’Australia e, per la precisione, da “Comcare”, l’autorità nazionale australiana per la salute e la sicurezza sul lavoro.

Stiamo parlando del documento “ Working from home checklist”, una check-list per la salute e sicurezza nel lavoro da casa.

La lista di controllo, che fornisce una guida per il lavoro temporaneo a domicilio, riporta considerazioni che dovrebbero essere considerate solo come requisiti minimi.

Riprendiamo dalla check-list la parte relativa alla salute mentale:

  • configura la tua postazione di lavoro e fissa i limiti delle tue ore di lavoro con il tuo partner, i bambini e/o i compagni di casa.
  • pianifica riunioni regolari e incontri con il tuo manager, team e clienti per aiutarti a mantenere contatti continui e favorire relazioni di lavoro positive.
  • resta connesso via telefono, e-mail e/o online (tramite la videoconferenza della tua organizzazione, piattaforme di messaggistica istantanea, ecc.) per tenerti aggiornato sugli ultimi sviluppi relativi al lavoro, al team e alla tua organizzazione.
  • usa gli spazi all’aperto ove possibile quando fai delle pause e provi a incorporare qualche esercizio o altra attività come parte della tua giornata lavorativa.
  • riproduci musica o ascolta la radio per creare un ambiente di lavoro armonioso.
  • individua tutte le potenziali distrazioni e metti in atto strategie per minimizzarle, ad esempio separando la tua postazione di lavoro dal resto della casa.

Il link alla check-list australiana

Gli elementi rilevanti per lavorare da casa durante la pandemia

Infine ci soffermiamo su un articolo elaborato dalla International Labour Organization ( ILO), l’Organizzazione internazionale del lavoro, un’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di promuovere giustizia sociale e diritti con particolare riferimento a quelli riguardanti il lavoro.

Nell’articolo “ Keys for effective teleworking during the COVID-19 pandemic” si affrontano le chiavi di un efficace telelavoro durante l’attuale pandemia correlata al COVID-19.

Si indica, infatti, che tale pandemia ha fatto sì che moltissime persone si trovino a lavorare da casa utilizzando le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per svolgere il proprio lavoro. Nell’articolo si ricorda che il lavoro da casa, il telelavoro, non è adatto a tutte le circostanze o tutti i tipi di attività e funzioni. Tuttavia se il telelavoro viene praticato correttamente può essere una componente importante per contenere la pandemia da COVID-19.

Riprendiamo dal documento alcuni aspetti.

Si sottolinea che sono necessari strumenti e formazione adeguati e ciò può includere l’accesso e l’utilizzo di attrezzature come laptop e app per il telelavoro, un supporto tecnico adeguato e un’idonea formazione per manager e telelavoratori.

Si indica che dato il reale rischio di isolamento sociale associato al telelavoro a tempo pieno è necessario compiere ogni sforzo per aiutare i telelavoratori a rimanere in contatto con i supervisori, i colleghi e l’organizzazione nel suo insieme.

Il documento si sofferma anche sulla chiarezza di aspettative e risultati.

Si indica che “tutte le parti devono essere chiare sui risultati che i telelavoratori dovrebbero raggiungere, le loro condizioni di lavoro, le ore in cui possono essere contattati. Ad esempio, è essenziale stabilire regole di base chiare su quando i lavoratori sono o non sono disponibili per il lavoro e rispettare tali regole”.

Il link all’articolo dell’ILO

In conclusione rimandiamo alla lettura integrale e all’uso dei documenti e dei vari strumenti presentati. Strumenti che, ad oggi, sono consultabili solo in lingua originale.

Il link alla banca dati su DMS e telelavoro.

Si rammenta che le indicazioni in questo articolo sono rapportate principalmente alle norme di sicurezza degli Stati da cui sono tratti; si consiglia quindi di valutare le informazioni come spunti di studio ed implementazione rispetto a ciò che la normativa italiana determina.

Fonti: OSHA, Puntosicuro.it, ILO, Anact, Comcare