Due documenti di Suva si soffermano sulla protezione della pelle nei luoghi di lavoro. Focus sui prodotti per la protezione della pelle, sull’uso delle creme, sull’integrazione con i DPI e sui consigli per una corretta pulizia della pelle.
Le affezioni cutanee possono determinare spesso conseguenze elevate in ambito professionale. E questo anche a causa della durata della terapia e l’eventuale impossibilità di lavorare. Ma è possibile prevenire queste affezioni, proteggere adeguatamente la pelle, adottando nelle aziende opportuni provvedimenti e prassi corrette. Ad esempio mettendo a disposizione del lavoratore i necessari dispositivi di protezione individuale come schermi, guanti, indumenti di protezione, …
Tuttavia al di là dei DPI e degli indumenti più idonei è anche importante mettere a disposizione specifici prodotti per la protezione della pelle ed elaborare idonee procedure per l’igiene e la pulizia. È evidente che le “creme protettive non possono sostituirsi ai guanti”. Tuttavia l’uso delle creme è “consigliato soprattutto per quei lavori che sporcano la pelle in maniera medio-leggera, per chi è esposto a umidità o ai raggi ultravioletti senza alcuna protezione. Un uso mirato delle creme di protezione aumenta il loro effetto”.
E non bisogna dimenticare che “dopo il lavoro la pelle va detersa a fondo ma delicatamente. Il metodo di pulizia dipende dal tipo di sporcizia” da rimuovere. E occorre “evitare l’uso di solventi o di saponi fortemente abrasivi”.
A parlare in questi termini della pulizia e dei prodotti di protezione della pelle è un documento di Suva, istituto svizzero per l’assicurazione e la prevenzione degli infortuni, dal titolo “La protezione della pelle sul lavoro”; un documento che si sofferma su molti aspetti relativi alla pelle: l’anatomia, i rischi, le sostanze pericolose, le patologie cutanee e le misure di protezione.
Riguardo ai prodotti per la protezione della pelle il documento indica che “è consigliato utilizzare speciali prodotti sotto forma di creme, lozioni o schiume, soprattutto nei seguenti casi:
– in ambienti umidi senza pericolo chimico o microbico;
– a contatto con sostanze poco irritanti, ma che sporcano la pelle;
– a contatto con lubrorefrigeranti (se i guanti rischiano di rimanere impigliati in parti mobili o rotanti)”.
Questi alcuni consigli su come usare correttamente questi prodotti:
– “i liquidi di protezione svolgono un’azione preventiva e pertanto devono essere applicati prima di iniziare il lavoro; la protezione dura poche ore;
– i prodotti di protezione devono essere riapplicati dopo aver lavato le mani e dopo ogni pausa;
– la barriera protettiva deve essere il più possibile impermeabile (anche attorno alle unghie, negli spazi tra le dita e nella zona polsi)”. Si sottolinea che la protezione “dura finché il film protettivo non viene asportato”;
– “i prodotti per la protezione della pelle devono poter essere rimossi facilmente con un lavaggio, in modo da poter eliminare la sporcizia e le sostanze dannose. Una caratteristica importante di questi prodotti è il fatto di facilitare la pulizia delle mani;
– i prodotti per la protezione della pelle non devono alterare la superficie degli oggetti manipolati e il loro uso non deve incrementare il pericolo di infortunio. È anche importante che siano ben tollerati dalla pelle”.
Si segnala poi che le creme per la protezione della pelle spesso “non vengono applicate in maniera uniforme. La punta delle dita, gli spazi tra le dita e la zona dei polsi devono essere trattati con particolare cura”. Nel documento sono riportate alcune foto esplicative:
Sono riportate poi ulteriori indicazioni sui vari prodotti disponibili:
– in commercio “si possono trovare diversi tipi di prodotti; in linea generale i prodotti che servono a formare un film lipidico cutaneo e le cosiddette ‘emulsioni A/O’ (acqua in olio) sono efficaci contro le sostanze idrosolubili, mentre con le sostanze grasse, gli oli e i solventi organici è bene usare le ‘emulsioni O/A’ (olio in acqua). Bisogna osservare le indicazioni del fornitore in merito al prodotto;
– le creme contenenti silicone non sono indicate in determinati settori, in quanto possono portare a una cattiva verniciatura. Non sono neppure indicate per la microelettronica;
– nel caso in cui la profumazione di una crema risultasse non gradita, è bene orientarsi su prodotti non profumati;
– i lavoratori esposti a intensa irradiazione solare o ai raggi UV artificiali e i saldatori devono applicare sulle parti del corpo scoperte una crema con un elevato fattore di protezione solare;
– sul lavoro a volte può essere difficile decidere se sia meglio indossare i guanti di protezione o applicare un prodotto con funzione protettiva. In questi casi è necessario eseguire un’analisi dei pericoli. I prodotti studiati per la protezione della pelle sono utili se la pelle non è aggredita da sostanze nocive, molto irritanti e sensibilizzanti e se è importante preservare la sensazione tattile e la massima destrezza possibile. Spesso, queste forme di protezione si completano a vicenda in maniera ottimale”.
Veniamo ora alla pulizia della pelle.
Il documento sottolinea che pulire a fondo la pelle dopo il lavoro è “importante per prevenire eventuali danni alla cute”. Infatti la sporcizia e le sostanze nocive “non devono rimanere sulla pelle continuando ad aggredirla anche oltre l’orario di lavoro”. E in condizioni di scarsa igiene, i “residui di oli minerali possono irritare le ghiandole sebacee e sudoripare (acne da oli minerali)”.
Come pulire bene la pelle?
Per pulirla in maniera ottimale è necessario “disporre di un numero sufficiente di lavabi facilmente accessibili e forniti di detergenti. Se invece ci si sporca su ampie zone del corpo, è necessario disporre di una doccia”.
Inoltre:
– “per lavarsi è decisamente consigliata l’acqua tiepida, anche se asporta leggermente lo strato lipidico naturale della pelle;
– lavare la pelle spesso e in maniera intensa danneggia la sua normale funzione ed è per questa ragione che si consiglia sempre una detersione molto delicata;
– i detergenti attualmente presenti sul mercato consentono di pulire a fondo la pelle anche in caso di sporco tenace”.
Riportiamo, infine, alcuni consigli per una corretta pulizia della pelle:
– “i saponi normali leggermente alcalini sono tollerati bene dalla pelle. I saponi disciolgono gli oli, i grassi e le parti celle di sporco per essere più facilmente rimossi. I saponi con effetto nutritivo esercitano sulla pelle un ulteriore effetto curativo;
– i detergenti sintetici sono simili ai saponi; svolgono un’azione a livello della superficie cutanea che facilita lo scioglimento e la rimozione delle particelle di sporco;
– l’azione meccanica dei saponi può essere accentuata dall’aggiunta di sostanze con blando potere abrasivo (farine di legno, particelle sintetiche). Questi detergenti devono essere utilizzati solo in casi particolari;
– i saponi contenenti sabbia di quarzo, le spazzoline e la pietra pomice possono peggiorare notevolmente gli effetti delle sostanze pericolose a causa dell’azione meccanica che esercitano sulla cute;
– anche l’impiego di solventi come detergenti danneggia lo strato protettivo della pelle;
– i detergenti a secco rimuovono la sporcizia senza l’uso di acqua. Sono usati solo nei casi in cui non è possibile lavarsi”.
Suva, “ La protezione della pelle sul lavoro”, a cura del Dott. Hanspeter Rast, Divisione medicina del lavoro e di Willy Frei, Settore chimica, versione febbraio 2014 .
Suva, “ Lista di controllo: Protezione della pelle sul posto di lavoro”, versione giugno 2015.
Ricordiamo a tutti i nostri lettori che la SUVA è ente elvetico e di conseguenza i rimandi legislativi sonon differenti da quelli italiani, ma possono essere spunto di riflessione e di buona prassi interna alle aziende.
Fonti: SUVA, Puntosicuro.it