Schede sui rischi da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori per grandi magazzini e discount all’ingrosso e al dettaglio. Il lavoro della cassiera in un ipermercato all’ingrosso e degli addetti alla cassa nel commercio al dettaglio.
La grande distribuzione è uno dei settori lavorativi che in questi anni è stato più analizzato e studiato in merito alle patologie muscoloscheletriche, al sovraccarico biodinamico e ai movimenti ripetitivi.
Tuttavia non tutte le attività nella grande distribuzione, al dettaglio o all’ingrosso, sono a rischio di sovraccarico degli arti superiori. E per mostrarlo presentiamo due diverse schede presenti nel secondo volume Inail della monografia dal titolo “ Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura”, schede relative ad attività nel commercio all’ingrosso e attività nel commercio al dettaglio.
Ricordiamo che se le schede rappresentano uno strumento consultabile ai fini della redazione della valutazione dei rischi secondo le procedure standardizzate, di cui al Decreto Interministeriale del 30 novembre 2012, tuttavia i risultati valutativi stimati “sono riferibili alle specifiche caratteristiche (lay-out, macchinari/attrezzature utilizzate, organizzazione del lavoro, ciclo di lavoro, ecc.) descritte per ciascun compito; ne consegue che, per un corretto utilizzo dei dati illustrati nelle schede, sarà necessario tener conto delle specificità di ogni singola realtà lavorativa”.
Scheda 52 – Commercio all’ingrosso non specializzato – Cassiera – carrelli grandi
Il compito analizzato dai tecnici dell’Inail è relativo all’ attività di cassiera presso un ipermercato all’ingrosso. Attività caratterizzata, rispetto ad un supermercato al dettaglio, “dal passaggio di carrelli con merce imballata di grandi dimensioni, per cui l’operatore lavora prevalentemente in piedi e si muove intorno al carrello per individuare il codice a barre presente sulle confezioni”.
In particolare “l’operatore impugna il lettore laser con la mano dx e, girando intorno al carrello, individua la posizione del codice a barre sulle confezioni, le smarca premendo un pulsante sul lettore e confermando la lettura sulla tastiera della cassa. Con la mano sx si aiuta spostando gli oggetti nella posizione più idonea alla lettura. Al termine procede al pagamento, solitamente effettuato con carte di credito”.
In questa attività la frequenza delle azioni tecniche è molto bassa e i livelli di rischio per lo più accettabili o molto lievi.
In particolare nel ciclo osservato (cassa continuativa, turno di lavoro giornaliero, passaggio di un carrello, durata di 5 minuti e 20 secondi) “la frequenza dei movimenti per la dx è molto bassa ed anche intervallata da periodi di inattività durante la ricerca del codice a barre. Tuttavia la mano dx impugna costantemente il lettore (azione tecnica statica prevalente). L’arto sx ha una frequenza di azioni maggiore in relazione all’attività di posizionamento degli oggetti (azioni tecniche dinamiche prevalenti)”.
In questa tipologia di attività si rileva solo un rischio molto lieve per l’arto dx dalle 6h di lavoro in poi e comunque un rischio accettabile per l’arto sin.
Tuttavia un elemento di discomfort è “dato dalla postura costantemente in piedi; potrebbe essere utile fornire agli addetti un appoggio alto da poter utilizzare nelle pause tra un cliente e l’altro”.
Scheda 53 – Discount di alimentari – Addetto alla cassa
Ben diversi i rischi per l’ addetto alla cassa “in un discount di alimentari con un totale di 3 banchi con cassa, costituiti da nastro trasportatore automatico anteriore, scanner di lettura orizzontale e verticale (non è disponibile quello manuale), tastiera con visore, registratore di cassa, bancomat, cassetto denaro, bacino di raccolta inclinato posteriore e sgabello”.
La valutazione è stata condotta in particolare su un’operatrice di altezza e corporatura media con un ciclo di lavoro relativo al passaggio di una spesa media di 50 articoli (3 minuti).
Nell’attività analizzata “l’operatore inizia a passare gli oggetti, prelevando il primo con la mano sx dal nastro trasportatore, passandolo nella mano dx e successivamente sullo scanner. L’oggetto viene poi posato sul piano di destra e contemporaneamente viene afferrato un secondo prodotto con la sx. Nel caso di oggetti ingombranti o pesanti (max 15 kg), l’operatore li afferra con entrambe le mani. Quando l’operatore è seduto, in questa fase i gomiti sono privi di appoggio. Terminati i prodotti, l’operatore si volta a sinistra per consegnare la busta, provvede a riscuotere, in contanti o con bancomat, calcola l’eventuale resto battendo sulla tastiera; la cassa si apre automaticamente davanti all’operatore, che consegna l’eventuale resto e lo scontrino, dal registratore posto sulla destra. Nei tempi di attesa di questa seconda fase (riscossione, battitura, consegna scontrino) le braccia riposano appoggiate sul piano se l’operatore è in posizione seduta; quando l’operatore è in piedi appoggia invece le mani sul piano”.
Vediamo i fattori di rischio:
– frequenza: “il compito in esame comporta l’effettuazione di movimenti rapidi soprattutto da parte dell’arto dx. Presenza di stereotipia di grado moderato a carico dell’arto dx e sx;
– forza: di grado moderato con entrambi gli arti superiori per 1/3 della durata del ciclo;
– posture: spalla sx in postura incongrua per circa il 20% del ciclo. Entrambi i gomiti ed i polsi in postura incongrua per oltre la metà del tempo di ciclo. Mantenimento della presa pinch (presa di precisione di un oggetto piccolo, per lo più tra pollice e indice, ndr) o palmare per l’80% del ciclo con entrambe le mani”.
In questa tipologia di attività si rileva sia per l’arto dx che per l’arto sx un rischio medio dalle 6h di lavoro in poi (lieve dalle 4h di lavoro).
La scheda ricorda che questa attività generalmente non è omogenea, ma segue “l’andamento dei flussi di clientela sia all’interno di una stessa giornata che nel corso della settimana”. E nei piccoli supermercati spesso l’ addetto alla cassa svolge anche altri compiti, quali “il riempimento degli scaffali, le piccole pulizie e la movimentazione della frutta”. Per questo motivo si ricorda di considerare nella valutazione del rischio anche questi aspetti “che, se da un lato possono favorire il recupero, dall’altro possono esporre a rischi aggiuntivi per gli arti superiori e/o per il rachide”.
Concludiamo con qualche accenno alla prevenzione.
Con “adeguate pause e tempi di recupero, e limitata tempistica giornaliera di adibizione pari a massimo 2 ore, l’attività in esame potrebbe essere caratterizzata da un rischio di entità molto lieve a carico dell’arto destro e accettabile a carico del sinistro”.
Contarp Inail, “ Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura”, volume II, edizione 2014, pubblicazione realizzata da Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione (Contarp) di Direzione Regionale Marche, Direzione Regionale Friuli Venezia Giulia, Direzione Regionale Liguria, Direzione Regionale Toscana, Direzione Regionale Umbria; Autori: Ugo Caselli, Chiara Breschi, Raffaella Compagnoni, Laura De Filippo, Maria Angela Gogliettino, Elena Guerrera, Marina Mameli, Eleonora Mastrominico, Daniela Sarto con la collaborazione di Silvia Mochi.