Informazioni sulla classificazione e gestione dei rifiuti contenenti amianto (RCA) ai fini della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e degli ambienti di vita. I siti contaminati da bonificare, i rifiuti e le attività economiche con RCA.
L’amianto è una sostanza minerale naturale con struttura fibrosa caratterizzata da una notevole resistenza meccanica ed un’alta flessibilità. Una sostanza che per la sua resistenza al fuoco, al calore e all’azione di vari agenti chimici e biologici è stata utilizzata in passato per la costruzione di diversi prodotti. E che è ormai assodato essere cancerogena: l’amianto è stato classificato come sostanza cancerogena di I categoria con i codici R 45 T (Tossico: può provocare il cancro) ed R 48/23 (Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione).
In questi anni l’Inail si è occupato spesso della prevenzione dei problemi correlati all’esposizione alle fibre di amianto, ad esempio con riferimento alla presenza di amianto nelle scuole, alla prevenzione dell’esposizione a fibre di amianto aerodisperse nell’ambito delle Forze armate, alla pubblicazione di prodotti informativi sulle discariche che accettano Rifiuti Contenenti Amianto (RCA) o comunque sulle problematiche nella gestione dei rifiuti da amianto.
E proprio in relazione ai Rifiuti Contenenti Amianto, L’Inail ha recentemente pubblicato sul suo sito un nuovo volume dal titolo “Classificazione e Gestione dei Rifiuti Contenenti Amianto. Istruzioni operative Inail ai fini della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e degli ambienti di vita”; un volume realizzato dal Dipartimento Innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (DIT) dell’Inail con il supporto del Gruppo Amianto ed Aree ex-Estrattive Minerarie. Una pubblicazione con un ricco compendio documentale che fornisce varie indicazioni per l’avvio a idonea discarica degli RCA.
In particolare nel documento si ricorda che l’Italia “è stata fino agli anni ‘90 tra i maggiori produttori mondiali di amianto”. E che nel 1992 “è stata tra le prime nazioni a bandire tale sostanza a scala internazionale, stabilendo con la Legge n. 257 del 27/3/1992 il divieto di estrazione – importazione – esportazione -commercializzazione – produzione di amianto – di prodotti di amianto – di prodotti contenenti amianto”. Legge che non impone però l’obbligo di dismissione di tale sostanza o dei materiali che la contengono. Pertanto ancor oggi risultano numerosi i siti contaminati da bonificare con rilevanti quantitativi di Rifiuti Contenenti Amianto da smaltire”.
Dopo aver riportato la normativa nazionale ed europea, il volume segnala “incongruità significative” tra quanto previsto dalla normativa “e quanto avviene con la sua applicazione reale”. È dunque per questo motivo che nel presente lavoro, “sono stati integrati i dati con ulteriori informazioni in merito alla classificazione dei manufatti contenenti amianto ab-origine ed ai principali prodotti industriali e relativi settori di impiego. I RCA generati dalle attività di bonifica sono stati dunque oggetto di una attenta classificazione con indicazione degli specifici codici del Catalogo Europeo dei Rifiuti (C.E.R.) da utilizzare e segnalazione della tipologia di discarica in cui essi dovrebbero essere smaltiti. Ciò al fine di agevolare l’attività dei soggetti coinvolti a vario titolo nella gestione di tali rifiuti, ed evitare smaltimenti impropri o volutamente illegali in siti non idonei”.
Attribuire ai rifiuti contenenti amianto i giusti codici C.E.R. e avviarli all’idonea tipologia di discarica è tra l’altro importante per tutelare la salute e la sicurezza degli operatori del settore, come gli addetti alle attività di bonifica o coloro che gestiscono i rifiuti negli impianti di smaltimento definitivo. Una corretta attribuzione del codice al rifiuto permette infatti la consapevolezza della tipologia di rifiuto da gestire e favorisce l’utilizzo di buone procedure e di appropriati dispositivi di protezione individuali.
Il documento si sofferma ampiamente sui prodotti contenenti amianto e sul loro settore di impiego.
Infatti “le caratteristiche tecniche di tale sostanza, unitamente ad un costo contenuto, hanno portato alla lavorazione e produzione di diverse miscele (amiantite nota commercialmente anche come sirite, eternite, marinite, syndanio, etc.) e di oltre 3.000 tipologie di prodotti contenenti amianto, con ampia diffusione su tutto il territorio nazionale. La percentuale di amianto contenuta in tali prodotti, per usi ‘tradizionali’, varia tra il 10-98% in peso.
Dopo aver riportato alcune tabelle con la classificazione delle principali tipologie di prodotti contenenti amianto, il documento riporta anche un elenco delle principali Attività Economiche in cui essi sono stati impiegati e le relative “categorie” di riferimento.
Concludiamo questa breve presentazione ricordando che in Italia i rifiuti contenenti amianto (RCA), classificati sulla base delle indicazioni ricavabili dal documento, possono essere smaltiti in discariche (secondo le modalità indicate dai D.Lgs. 36/2003 e D.M. 27/9/2010) o avviati a recupero (secondo le modalità indicate dal D.M. 248/2004).
In particolare la normativa “prevede che i rifiuti di amianto o contenenti amianto possono essere conferiti a smaltimento definitivo in discarica:
a) per rifiuti pericolosi, dedicata o dotata di cella dedicata;
b) per rifiuti non pericolosi, dedicata o dotata di cella monodedicata:
– per i rifiuti individuati dal codice dell’elenco europeo dei rifiuti 17.06.05*;
– per le altre tipologie di rifiuti contenenti amianto, purché sottoposti a processi di trattamento ai sensi di quanto previsto dal D.M. n. 248 del 29 luglio 2004 e con valori conformi alla Tabella 1 (del DM 248/2004, ndr), verificati con periodicità stabilita dall’autorità competente presso l’impianto di trattamento”.
Tenuto conto di quanto sopra esposto, “possono essere conferiti in discariche per rifiuti non pericolosi solo i ‘Materiali da costruzione contenenti amianto’ classificati con il codice 17.06.05* o altri RCA trattati con valori conformi alla Tabella 1 del D.M. 248/04. Si evidenzia che da studi condotti dall’INAIL DIT, non risultano attualmente operanti impianti di trattamento di cui al citato Decreto. Le restanti tipologie di RCA, devono essere tutte smaltite in discariche per rifiuti pericolosi ad eccezione di quelle classificate con il codice 15.02.02*”.
L’indice del documento e gli allegati:
Prefazione
Sintesi
Introduzione
Prodotti contenenti amianto: categorie di riferimento e settori di impiego
Classificazione dei rifiuti contenenti amianto: riferimenti normativi e codici C.E.R.
Gestione dei rifiuti contenenti amianto
Conclusioni
Ringraziamenti
Sezione documentale
Bibliografia
Articoli pubblicati in materia dal gruppo amianto ed aree ex-estrattive minerarie
Sezione allegati
ALLEGATO I – Linee Guida per la corretta acquisizione delle informazioni relative alla Mappatura del territorio nazionale interessato dalla presenza di amianto (Relazione di consulenza tecnico-scientifica prot. N. A00/06/0001676 del 14/06/12)
ALLEGATO II – Banca Dati della Mappatura dei siti contaminati da amianto (Relazione di consulenza tecnico-scientifica prot. N. A00/06/0000422 del 23/02/12)
ALLEGATO III – Linee Guida Generali da adottare per la corretta gestione delle attività di bonifica da amianto nei Siti da bonificare di Interesse Nazionale (Relazione di consulenza tecnico-scientifica prot. N. A00/06/0003296 del 3/11/10)
ALLEGATO IV – Discariche italiane che accettano Rifiuti Contenenti Amianto: analisi dei prezzi di smaltimento (Relazione di consulenza tecnico-scientifica prot. N. A00-06/0001266 del 08/05/13)
ALLEGATO V – Mappatura delle discariche che accettano in Italia i Rifiuti Contenenti Amianto e loro capacità di smaltimento passate, presenti e future (edizione 2013)
Inail, Dipartimento Innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (DIT), “ Classificazione e Gestione dei Rifiuti Contenenti Amianto. Istruzioni operative Inail ai fini della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e degli ambienti di vita”, secondo volume, a cura di Federica Paglietti, Sergio Malinconico, Beatrice Conestabile della Staffa, Elisa Santurri, con il supporto del Gruppo Amianto ed Aree ex-Estrattive Minerarie, edizione 2014, pubblicazione gennaio 2015
Fonti: Inail, Puntosicuro.it