Indicazioni tratte dai nuovi quaderni tecnici dell’Inail per i cantieri temporanei o mobili. La classificazione, i riferimenti legislativi e normativi, la scelta e la definizione dei ponti su ruote a torre.
Nel Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008) si fa riferimento ai trabattelli, definiti come ponti su ruote a torre, nell’art. 140 e nell’Allegato XXIII.
Ricordiamo, in particolare, che nell’art. 140 si indica che “i ponti su ruote devono avere base ampia in modo da resistere, con largo margine di sicurezza, ai carichi e alle oscillazioni cui possono essere sottoposti durante gli spostamenti o per colpi di vento e in modo che non possano essere ribaltati”. Inoltre il piano di scorrimento delle ruote “deve risultare livellato; il carico del ponte sul terreno deve essere opportunamente ripartito con tavoloni o altro mezzo equivalente”. Le ruote del ponte in opera devono poi essere “saldamente bloccate con cunei dalle due parti o con sistemi equivalenti. In ogni caso dispositivi appropriati devono impedire lo spostamento involontario dei ponti su ruote durante l’esecuzione dei lavori in quota. I ponti su ruote devono essere ancorati alla costruzione almeno ogni due piani; è ammessa deroga a tale obbligo per i ponti su ruote a torre conformi all’Allegato XXIII”.
Altre indicazioni tratte dai commi dell’art.140:
“la verticalità dei ponti su ruote deve essere controllata con livello o con pendolino;
i ponti, esclusi quelli usati nei lavori per le linee elettriche di contatto, non devono essere spostati quando su di essi si trovano lavoratori o carichi”.
Come definire correttamente i trabattelli? Che funzione hanno e come si classificano nell’ambito delle attività in cantiere?
Per rispondere a queste domande facciamo riferimento al recente aggiornamento dei “ Quaderni Tecnici per i cantieri temporanei o mobili” realizzati dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici dell’ Inail.
La scelta e l’utilizzo dei trabattelli nei cantieri
Nel documento “Trabattelli”, a cura di Luca Rossi, Francesca Maria Fabiani e Davide Geoffrey Svampa, si ricorda che i trabattelli – “torri mobili costituite da elementi prefabbricati che presentano uno o più impalcati di lavoro e appoggiano a terra permanentemente su ruote” – “vengono utilizzati in molteplici attività effettuate nei cantieri temporanei o mobili quando ci sia la necessità di spostarsi rapidamente nel luogo di lavoro e si debbano eseguire attività ad altezze non elevate”.
In particolare il datore di lavoro “sceglie il trabattello più idoneo alla natura dei lavori da eseguire ed alle sollecitazioni prevedibili considerando:
le dimensioni dell’impalcato,
l’altezza massima in base alla presenza o all’assenza di vento,
la classe di carico,
il tipo di accesso agli impalcati: scala a rampa, scala a gradini, scala a pioli inclinata, scala a pioli verticale,
i carichi orizzontali e verticali che possono contribuire a rovesciarlo,
le condizioni del terreno,
l’uso di stabilizzatori, sporgenze esterne e/o zavorre,
la necessità degli ancoraggi”.
Inoltre i trabattelli possono essere utilizzati:
“nelle lavorazioni nelle quali ci sia la necessità di operare in altezza;
nei lavori in quota (attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile)”.
I documenti di riferimento e la classificazione dei trabattelli
Riportiamo alcune indicazioni sui documenti di riferimento, non variati rispetto alla precedente edizione del Quaderno Tecnico, per i trabattelli:
“D.lgs. 81/08 e smi – Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro;
D.lgs. 206/05 e smi – Codice del consumo, a norma dell’articolo 7 della legge 29 luglio 2003, n.229;
Circolare Ministero del Lavoro e della Previdenza 30/2006 – Chiarimenti concernenti i ponteggi su ruote (trabattelli) ed altre attrezzature per l’esecuzione di lavori temporanei in quota in relazione agli obblighi di redazione del piano di montaggio, uso e smontaggio (Pi.M.U.S.) e di formazione.;
UNI EN 1004: 2005 – Torri mobili di accesso e di lavoro costituite da elementi prefabbricati – Materiali, dimensioni, carichi di progetto, requisiti di sicurezza e prestazionali;
UNI EN 1298: 1998 – Torri mobili da lavoro. Regole e linee guida per la preparazione di un manuale d’istruzioni”.
Riguardo alla classificazione dell’attrezzatura si indica che la norma UNI EN 1004: 2005 “classifica i trabattelli in base alle classi di carico e al tipo di accesso agli impalcati. Inoltre individua l’altezza massima dei trabattelli in riferimento alle condizioni di utilizzo”.
La prima tipologia di classificazione, secondo la UNI EN 1004: 2005, individua due classi di carico:
Classi di carico
Si ricorda che la classe di carico “indica l’entità del carico uniformemente distribuito da applicare sull’ultimo impalcato del trabattello ai fini delle verifiche di progetto”.
In merito alla classificazioni secondo la tipologia di accesso, sempre la UNI EN 1004:2005 prevede “quattro opzioni di accesso all’ impalcato del trabattello:
accesso tipo A: scala a rampa;
accesso tipo B: scala a gradini;
accesso tipo C: scala a pioli inclinata;
accesso tipo D: scala a pioli verticale.
Si segnala che il fabbricante “può fornire una o più opzioni di accesso per uno stesso trabattello e darne indicazione nella marcatura”.
Riportiamo, infine, alcune indicazioni sulla classificazione in base alle condizioni di utilizzo.
Infatti la UNI EN 1004:2005 prevede per i trabattelli due condizioni di utilizzo:
all’esterno: ovvero con presenza di vento;
all’interno: ovvero con assenza di vento.
Nel primo caso, “l’altezza massima del trabattello non può superare gli 8 m; nel secondo, i 12 m. Il trabattello conforme alla UNI EN 1004:2005 non può avere altezza inferiore a 2,5 m”.
Concludiamo ricordando che il documento Inail, che vi invitiamo a leggere integralmente, riporta ulteriori indicazioni sulla scelta, montaggio, uso, smontaggio e manutenzione dei trabattelli.
L’indice del documento:
1. Documentazione
2. Documenti di riferimento
3. Cosa sono
4. Destinazione d’uso
5. Classificazione
5.1 Classificazione in base alle classi di carico
5.2 Classificazione in base al tipo di accesso agli impalcati
5.3 Classificazione in base alle condizioni di utilizzo
6. Marcatura
7. Indicazioni essenziali per la scelta, il montaggio, l’uso e lo smontaggio
7.1 Scelta
7.2 Montaggio
7.3 Uso
7.4 Smontaggio
8. Indicazioni essenziali di manutenzione
9. FAQ (Frequently asked questions)
Riferimenti nel d.lgs. 81/08
Scarica il documento da cui è tratto l’articolo:
Inail, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici, “ Trabattelli”, Quaderno Tecnico per i cantieri temporanei o mobili a cura di Luca Rossi, Francesca Maria Fabiani e Davide Geoffrey Svampa con la collaborazione di Calogero Vitale, edizione 2018
Fonti: Inail, Puntosicuro.it