Le denunce di infortunio sul lavoro presentate nel primo bimestre del 2021 sono state 82.634 (-14,4% rispetto allo stesso periodo del 2020), 104 delle quali con esito mortale (-3,7%). In diminuzione le patologie di origine professionale denunciate.

Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di febbraio. Nella stessa sezione sono pubblicate anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (febbraio 2020 vs febbraio 2021) e  “di periodo” (gennaio-febbraio 2020 vs gennaio-febbraio 2021).

Gli open data pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2021, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.

Nel numero complessivo degli infortuni sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie, effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.

Il confronto effettuato su un singolo bimestre è poco attendibile rispetto al trend che si delineerà nei prossimi mesi. Per un’analisi più indicativa dell’andamento infortunistico, infatti, sarà necessario attendere un lasso di tempo maggiore, pari ad almeno un trimestre, anche in considerazione del fatto che i dati del primo bimestre dello scorso anno non sono stati influenzati in modo significativo dalla pandemia da nuovo Coronavirus (un migliaio di denunce e nessun decesso), i cui effetti in ambito lavorativo si sono manifestati in modo evidente solo da marzo 2020, mese di inizio della “prima ondata” dei contagi, mentre i primi due mesi di quest’anno (gennaio in particolare e, in misura più contenuta, febbraio) sono ancora decisamente influenzati dalla “seconda ondata” dei contagi iniziata a ottobre scorso.
 

DENUNCE DI INFORTUNIO

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di febbraio sono state 82.634, in diminuzione di circa 14mila casi (-14,4%) rispetto alle 96.549 del primo bimestre del 2020.

I dati rilevati al 28 febbraio di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un decremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 83.831 a 74.688 (-10,9%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un calo pari al 37,5%, da 12.718 a 7.946.

Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è diminuito dell’1,8% nella gestione Industria e servizi (dai 71.890 casi del 2020 ai 70.565 del 2021), del 27,0% in Agricoltura (da 4.590 a 3.351) e del 56,6% nel Conto Stato (da 20.069 a 8.718). Nella gestione Industria e servizi, tuttavia, si rileva un incremento del 4,4% delle denunce di infortunio in occasione di lavoro e tra i settori economici si distingue ancora il settore Ateco “Sanità e assistenza sociale”, che nel primo bimestre 2021 presenta un aumento del 169% rispetto allo stesso periodo del 2020.

L’analisi territoriale evidenzia un calo delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: -15,9% nel Nord-Ovest, -11,6% nel Nord-Est, -14,4% nel Centro, -16,9% nel Sud e -16,2% nelle Isole. Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali (superiori al -20%) si segnalano la Valle d’Aosta, la Calabria, la Puglia e la Sardegna, mentre gli incrementi sono circoscritti solo al Molise (+14,4%).

Il calo che emerge dal confronto dei primi bimestri del 2020 e del 2021 è legato soprattutto alla componente maschile, che registra un -21,9% (da 61.008 a 47.644 denunce), mentre quella femminile presenta un decremento dell’1,6% (da 35.541 a 34.990).

La diminuzione ha interessato sia i lavoratori italiani (-15,4%), che quelli extracomunitari (-11,5%) e comunitari (-1,4%). Dall’analisi per classi di età emergono decrementi generalizzati in quasi tutte le fasce, a eccezione di quella 30-34 anni (+1,7%) e 50-59 anni (+1,2%).

CASI MORTALI

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro il mese di febbraio sono state 104, quattro in meno rispetto alle 108 registrate nel primo bimestre del 2020 (-3,7%).

A livello nazionale i dati rilevati al 28 febbraio di ciascun anno evidenziano per il primo bimestre di quest’anno un decremento solo dei casi in itinere, passati da 32 a 19, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono aumentati di nove casi (da 76 a 85). Il calo ha riguardato solo la gestione Industria e servizi (da 95 a 84 denunce), al contrario dell’Agricoltura (da 9 a 15) e del Conto Stato (da 4 a 5).

Dall’analisi territoriale emerge un decremento di cinque casi mortali nel Nord-Ovest (da 28 a 23) e di 11 nelle Isole (da 13 a 2). Al Sud si registra l’incremento più elevato (da 20 a 31), complice soprattutto l’aumento di otto casi della Campania, seguito dal Nord-Est (da 28 a 29), mentre al Centro le denunce mortali in entrambi i periodi sono 19.

Il calo rilevato nel confronto tra i primi bimestri del 2020 e del 2021 è legato esclusivamente alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 103 a 97, mentre quella femminile ha registrato due casi in più (da 5 a 7).

La flessione riguarda sia le denunce dei lavoratori italiani (da 90 a 89), sia quelle dei lavoratori comunitari (da 8 a 5), mentre per gli extracomunitari si registrano 10 casi mortali in entrambi i periodi. Dall’analisi per classi di età emergono decrementi generalizzati, a eccezione delle fasce 50-59 anni (da 28 a 36) e 65-69 anni (da 3 a 7).
 

DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE

Le denunce di malattia professionale protocollate nel primo bimestre del 2021 sono state 7.801, oltre 2.700 in meno rispetto allo stesso periodo del 2020 (-26,0%).

La flessione è del 25,5% nella gestione assicurativa dell’Industria e servizi (da 8.722 a 6.497 casi), del 28,0% in Agricoltura (da 1.697 a 1.222) e del 34,4% nel Conto Stato (da 125 a 82).

Dall’analisi territoriale emergono decrementi dei casi denunciati all’Inail in tutte le aree del Paese: Nord-Ovest (-32,4%), Nord-Est (-26,8%), Centro (-23,8%), Sud (-21,5%) e Isole (-36,0%).

In ottica di genere si rilevano 1.979 denunce di malattia professionale in meno per i lavoratori, da 7.650 a 5.671 (-25,9%) e 764 in meno per le lavoratrici, da 2.894 a 2.130 (-26,4%).

Il calo ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani (passate da 9.769 a 7.217, pari a una diminuzione del 26,1%), sia quelle dei lavoratori comunitari, da 273 a 170 (-37,7%), ed extracomunitari, da 502 a 414 (-17,5%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel primo bimestre del 2021, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dalle malattie del sistema respiratorio e dai tumori.

  • Open data

    Nell’ambito del processo di valorizzazione del proprio patrimonio informativo, l’Inail mette a disposizione dei cittadini un set di dati pubblici, in formato aperto e senza restrizioni per il riutilizzo.

Fonte: INAIL , Puntosicuro.it