La nuova direttiva UE 2020/367 modifica i metodi di determinazione degli effetti nocivi derivanti dall’inquinamento acustico

Pubblicata in Gazzetta Europea n. L 67/132 del 5 marzo 2020 la direttiva UE 2020/367 sull’inquinamento acustico.

Nello specifico, la direttiva modifica l’allegato III della direttiva 2002/49/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la definizione di metodi di determinazione degli effetti nocivi del rumore ambientale.

La nuova direttiva UE 2020/367

La nuova direttiva stabilisce che gli Stati membri dovranno conformarsi alle nuove norme UE entro il 31 dicembre 2021.

L’allegato III metodi di determinazione degli effetti nocivi

Ai fini della determinazione degli effetti nocivi dell’inquinamento acustico sono presi in considerazione:

  • la cardiopatia ischemica (ischaemic heart disease, IHD), corrispondente ai codici da BA40 a BA6Z della classificazione internazionale ICD-11 dell’Organizzazione mondiale della sanità;
  • il fastidio forte (high annoyance, HA);
  • i disturbi gravi del sonno (high sleep disturbance, HSD).

Gli effetti nocivi sono calcolati mediante le formule del rischio relativo o del rischio assoluto.

L’esposizione della popolazione è valutata in modo indipendente per ogni sorgente di rumore e per ogni effetto nocivo.

Quando gli stessi individui sono esposti contemporaneamente a più sorgenti di rumore, gli effetti nocivi non devono, in generale, essere cumulati; possono però essere confrontati per determinare l’importanza relativa di ciascun rumore.

Inquinamento acustico da traffico

La direttiva stabilisce i metodi di calcolo per valutare i fattori di rischio derivanti da:

  • traffico ferroviario;
  • traffico veicolare.

In merito ricordiamo che ad agosto 2019 è stato pubblicato il decreto che stabilisce e disciplina i contenuti della relazione quinquennale sullo stato acustico dei Comuni.

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Fonti: BiBlus-net, Gazzetta ufficiale