Ormai già da tempo gli enti specializzati per la sicurezza dell’unione europea hanno avviato una guerra contro la contraffazione di documenti di identità, che possono costituire una fonte immensa di guadagni illeciti per la criminalità organizzata.

Come la banca europea si preoccupa di tutelare sempre meglio le nostre banconote, per proteggerle da elementi criminali sempre più professionali, l’Europol si preoccupa di mettere a punto delle nuove tecnologie di stampa di documenti di identità, che devono soddisfare due requisiti:

  • mettere a disposizione tecniche difficilmente soggette a contraffazione,
  • mettere a disposizione tecniche di riconoscimento della validità del documento, che non richiedono speciali attrezzature.

È proprio in questo contesto che il nuovo passaporto, prodotto dalla Norvegia, che pure non fa parte dell’unione europea, ha adottato alcune tecniche anticontraffazione che probabilmente verranno utilizzate al più presto anche nell’ambito dei paesi europei.

Il poster allegato a questo articolo, messo a disposizione dalla casa editoriale olandese, che opera in collaborazione con Interpol, dà una chiara idea di quanto siano avanzate le attuali tecniche di protezione dalla contraffazione, proprio perché le tecniche messe a punto dalla criminalità sono sempre più sofisticate.

Ormai siamo già abituati a vedere la fotografia del portatore del documento ripetuta più volte in più parti del documento stesso. Ciò che è particolarmente intrigante, in questa soluzione, sta nel fatto che le fotografie vengono duplicate con dei generatori laser, che producono una foto composta da numerose linee orizzontali.

Ancora più interessante il fatto che alcuni dati personali del titolare del documento, ad esempio il nome e la data di nascita, oppure il numero del documento, possono essere registrati sulle foto presenti sul documento stesso, con delle tecniche di memorizzazione, che non permettono di visualizzale se non adottando degli speciali obiettivi fotografici.

Un’altra tecnica assai sofisticata permette di utilizzare dei pigmenti, a rifrazione variabile, che modificano in modo significativo il colore di stampa, a seconda dell’angolo di osservazione o dell’angolo della luce incidente.

Infine, l’immagine del titolare del documento viene creata mediante micro perforazioni laser, che possono essere osservate mediante una sorgente di luce in trasmissione, anziché in riflessione.

Gli esperti hanno confermato che queste tecniche, messe a punto con la collaborazione dell’Europa, verranno tenute sotto controllo per qualche tempo, per vedere se e come sarà possibile introdurle anche nei più recenti documenti di identità europea, di cui abbiamo già recentemente dato notizia ai lettori, illustrando la nuova carta identità polacca.

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Fonti: Puntosicuro.it