Eventi criminosi si verificano sempre più spesso nell’ambito del sistema scolastico. Si va dall’aggressione ai docenti sino a furti e danneggiamenti vari. Occorre sviluppare un piano organico di protezione degli edifici scolastici e dei loro occupanti.
Ad oggi, il nostro ministero dell’istruzione non si è in alcun modo attivato per dare delle indicazioni generali sulla messa in sicurezza anticrimine degli edifici scolastici e dei loro occupanti. Per contro, già nel 2016 nel Regno Unito è stato pubblicato un avviso a tutti i responsabili scolastici ed altri edifici di cultura sulle modalità con cui essi avrebbero dovuto riesaminare le misure di sicurezza, sia attive sia passive, onde essere preparati a fronteggiare una possibile situazione di crisi.
La mitigazione di questi rischi, in ambito scolastico, riveste un rilievo affatto particolare, perché l’impatto sull’opinione pubblica è estremamente elevato e l’impatto sui giovani discenti può essere altrettanto elevato.
Vediamo quali sono i rischi primari cui va incontro, nella società contemporanea, un edificio scolastico.
Le minacce possono verificarsi sia durante gli orari di apertura dell’istituto, sia durante gli orari di chiusura. Gli istituti possono ricevere minacce telefoniche di bomba, essere soggetti a vandalismi, intrusioni, furti, attacchi sui docenti e discenti.
Oggi in una scuola sono presenti beni aventi un valore significativo, in particolare lavagne elettroniche, attrezzature computerizzate ed altre attrezzature, che vengono usate nell’ambito dell’attività scolastica.
Tenendo presenti questi rischi, è importante scegliere misure di sicurezza che proteggano non solo il personale, gli studenti ed i beni, ma che si possano integrare nel progetto stesso dell’edificio.
Sistemi di controllo accesso, così come misure di protezione fisica delle vie di fuga, possono permettere di mitigare i rischi, limitando le possibilità di movimento di soggetti estranei all’interno e all’esterno della scuola.
Oggi è possibile realizzare sistemi di controllo accessi assai poco intrusivi e che permettono un rapido transito dei soggetti autorizzati.
Il controllo accessi deve poi essere attivato non solo a livello di periferia dell’edificio, ma anche, ad un livello di sicurezza superiore, a protezione di ambienti, dove sono custoditi beni di particolare valore o ambienti dove sono presenti sostanze chimiche a rischio.
In Italia ancora non siamo preparati ad utilizzare questi sistemi su larga scala, ma il fatto che nei ministeri ormai sia una dotazione standard la presenza di tornelli, dà già un’indicazione del fatto che nulla impedisce, da un punto di vista concettuale operativo, la installazione di strumenti similari anche in un contesto scolastico.
Un’altra impiantistica di estrema importanza è indubbiamente la videosorveglianza. Oggi, grazie a sistemi che usano i protocolli IP, è possibile installare sistemi estremamente flessibili, che permettono rapidi ampliamenti, senza compromissione della struttura di base, permettendo inoltre di integrare nel sistema di controllo anche numerose postazioni di comando e controllo.
La recente proposta di legge, già approvata alla Camera dei deputati, relativa all’installazione di impianti di videosorveglianza in strutture per anziani ed asili, dà una chiara indicazione della direzione nella quale si devono muovere tutti coloro che desiderano mettere sotto controllo la sicurezza degli edifici scolastici.
Quando vengono installati sistemi antintrusione, essi debbono essere progettati con varie parzializzazioni, in modo da tenere sempre attivati questi sistemi nelle aree ove non vi è movimento di persone.
Un altro aspetto importante riguarda la impostazione corretta dell’analisi di rischio, basata sulla norma ISO 31000, che prevede un regolare aggiornamento dell’analisi stessi.
Per la protezione degli insegnanti, occorre ipotizzare la distribuzione di sistemi tascabili per il lancio di un allarme aggressione, in modo da evitare o mettere sotto controllo questo rischio, che purtroppo negli ultimi tempi si è manifestato sempre più spesso, con un grave impatto sulla persona coinvolta e soprattutto sull’immagine complessiva dell’istituto scolastico.
Chiudo questo appunto ricordando che è precisa responsabilità del docente, che coordina l’attività dell’istituto scolastico, garantire un ambiente innanzitutto sicuro per tutti coloro che ivi operano.
Non tocca certamente a me entrare nel campo della valutazione della qualità dell’insegnamento, ma sono ragionevolmente certo del fatto che un ottimo insegnamento, sviluppato nell’ambito di un ambiente che non garantisca sufficiente livelli di sicurezza anticrimine, viene fortemente sminuito.
Mi permetto di ricordare che l’espressione “sicurezza” deriva dal latino “sine cura”, vale a dire un contesto senza preoccupazioni per i soggetti ivi presenti: solo così l’attenzione dei soggetti coinvolti si concentra solo sull’insegnamento, senza attenuare questa attenzione per le preoccupazioni legati a possibili rischi di origine criminosa.
Fonti: Puntosicuro.it