Un documento riporta utili indicazioni sulla fase preparatoria e sulla fase di esecuzione dei lavori sotto tensione in ambito impiantistico. I vari compiti nella fase preparatoria, la consegna dell’impianto, l’esecuzione e la fine dei lavori.

Negli articoli di presentazione del documento “ Lavori elettrici in alta tensione”, realizzato dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici dell’ Inail, ci siamo soffermati sui piani di lavoro sotto tensione, sui piani di intervento e su alcune metodologie di lavoro per i lavori sotto tensione su impianti.

E abbiamo ricordato, ad esempio, come il piano di lavoro riguardi “tutti gli aspetti impiantistici rilevanti ai fini della riduzione del rischio elettrico nell’ambito del sistema elettrico di cui l’impianto interessato dai lavori fa parte”.
Una volta analizzate le condizioni di lavoro, preparati i piani e scelta la metodologia lavorativa, si passa poi all’esecuzione vera e propria dei lavori.

La fase preparatoria dell’esecuzione dei lavori
Riguardo al percorso che porta all’esecuzione dei lavori, nel documento Inail, a cura di Fausto Di Tosto (Inail, Uot Roma), Giovanni Luca Amicucci e Maria Teresa Settino (Inail, DIT), si indica che l’URI (Persona o Unità Responsabile dell’impianto elettrico) “programma l’esecuzione dei lavori sotto tensione”.

In particolare una volta individuata l’esigenza di effettuare un lavoro sotto tensione designa una RI (Persona o unità designata alla conduzione dell’impianto elettrico) che ne richiede l’esecuzione ad una URL (Persona o Unità Responsabile della realizzazione del lavoro).

La URL incaricata dell’esecuzione “verifica la fattibilità del lavoro, effettuando sul posto un sopralluogo, a seguito della consegna della documentazione tecnica necessaria a eseguire l’intervento. Se il lavoro può essere realizzato sotto tensione con i mezzi ed il personale a sua disposizione, la URL comunica alla RI le sue decisioni”.

A questo punto, dopo aver preparato il piano o i piani di intervento, “la URL incaricata all’esecuzione dei lavori li trasmette alla RI, in modo che quest’ultima possa compilare il piano di lavoro correlato ai piani di intervento che ha ricevuto. Il piano di lavoro è poi trasmesso alla PL” (Persona o Unità preposta alla conduzione dell’attività lavorativa).

Un capitolo del documento Inail è dedicato specificatamente alle varie persone coinvolte nei lavori elettrici, persone/unità che a volte possono assumere più ruoli (ad esempio la URL può coincidere con la PL).

Si ricorda che durante tutta la fase preparatoria “RI e URL si consultano, senza che ciò alteri le rispettive responsabilità nella redazione dei documenti”. E, qualora previsto dal piano di lavoro, “la RI si attiva per mettere l’impianto interessato nel regime speciale di esercizio (particolare condizione di esercizio dell’impianto che può essere necessario adottare allo scopo di rendere possibile le attività sotto tensione descritte dal piano di lavoro) o in altro assetto eventualmente individuato dal piano di lavoro stesso. Realizzato l’assetto previsto, la RI può consegnare l’impianto al PL. Con la consegna la RI garantisce l’assetto previsto dal piano di lavoro”.

La consegna dell’impianto all’unità preposta ai lavori
Il documento indica che “dal momento della consegna dell’impianto, se è stato realizzato il regime speciale d’esercizio, ogni manovra sull’impianto che può avere come effetto la rimessa in tensione dello stesso dopo la messa fuori tensione, accidentale o comandata, deve essere preventivamente concordata con il PL”.

Si segnala che prima dell’inizio o della ripresa dei lavori, “il PL precisa agli operatori le condizioni di applicazione delle procedure che saranno adottate. Egli deve assicurarsi, in questa occasione, che tutti conoscano perfettamente il proprio compito e come questo si integri nell’attività da compiere”.

E analoghe e dettagliate istruzioni “devono essere fornite all’eventuale personale ausiliario, accompagnate dalla precisazione dei limiti di intervento di detto personale, onde ottenere una partecipe collaborazione e prevenire l’assunzione di iniziative indebite”.

Altre indicazioni fornite dagli autori del documento:

“nel posto di lavoro deve essere possibile individuare il preposto ai lavori e il personale abilitato in modo chiaro ed inequivocabile”;
“prima di ogni intervento gli operatori devono verificare il buono stato della propria dotazione di dispositivi di protezione individuale”;
“gli operatori devono iniziare il lavoro soltanto se sono sicuri di aver compreso le condizioni e le modalità di esecuzione del lavoro. Devono attenersi alle disposizioni impartite dal PL e segnalargli tempestivamente le difficoltà riscontrate”;
“gli operatori che agiscono in elevazione senza ausilio di mezzi speciali devono astenersi dal trasportare attrezzi durante gli spostamenti, ad eccezione dei DPI o di attrezzi personali di limitate dimensioni per l’accesso ai posti di lavoro in quota. In tal caso, devono chiedere specifica autorizzazione al PL prima di effettuare spostamenti non preventivamente concordati in fase di preparazione del lavoro”.

L’esecuzione e la fine dei lavori
Riguardo alla vera e propria fase di esecuzione dei lavori, oltre a quanto già indicato, si sottolinea che durante tale esecuzione “devono essere osservate le disposizioni relative alle differenti metodologie di lavoro adottate ed eventualmente concomitanti” (lavori a distanza, lavori a contatto, lavori a potenziale, …).

In ogni caso nessun lavoro sotto tensione “può essere eseguito da un operatore singolo, anche se in possesso di abilitazione di tipo B”. Nel documento uno specifico paragrafo è dedicato proprio al tema dell’abilitazione ricordando che, riguardo ai livelli di idoneità e abilitazione, la norma CEI 11-15 (norma specifica per i lavori in alta e media tensione), precisa che l’idoneità e l’abilitazione sono di due livelli: A esecutivo, B esecutivo e direttivo (“solo i lavoratori abilitati al livello B possono, oltre ad eseguire le attività previste per il livello A, dirigere altro personale fungendo da preposti ai lavori”).

Quando poi l’esecuzione del lavoro “prevede l’installazione di collegamenti di by-pass di parti di impianto che devono essere interrotte, prima di interrompere il circuito originale si deve accertare la corretta installazione del by-pass, verificando che la corrente che transita in esso sia dello stesso ordine di grandezza di quella che transita nel circuito originale. In ogni caso l’interruzione del circuito originale deve essere espressamente autorizzata dal preposto al lavoro, che deve preventivamente verificare la corretta installazione del by-pass”.

Infine il documento segnala che alla fine dei lavori, “il PL riunisce gli operatori e controlla la corretta esecuzione dei lavori effettuati; successivamente trasmette formalmente l’avviso di fine lavoro e restituisce l’impianto alla RI”. E dunque “dopo la restituzione dell’impianto si esaurisce l’autorizzazione al lavoro e non è consentita più alcuna attività sotto tensione”.

Senza dimenticare, infine, che nel caso il lavoro debba essere ripreso “bisogna ripetere la procedura da capo”.

Scarica il documento da cui è tratto l’articolo:

Inail, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici, “ Lavori elettrici in alta tensione”, a cura di Fausto Di Tosto (Inail, Uot Roma), Giovanni Luca Amicucci e Maria Teresa Settino (Inail, DIT), edizione 2017

Fonti: Puntosicuro.it, Inail