All’avvicinarsi dell’entrata in vigore del regolamento europeo sulla protezione dei dati, le autorità si stanno muovendo per rendere sempre più incisiva la protezione dei dati personali dei cittadini. Novità afferenti al registro delle opposizioni.
I lettori sono certamente al corrente dell’esistenza, ormai da molti anni, del registro delle opposizioni. Si tratta di un elenco, la cui gestione è stata affidata alla Fondazione Bordoni, in cui qualsiasi cittadino può inserire il proprio nome, per evitare di ricevere telefonate indesiderate.
Per la verità, il funzionamento di questo registro lascia a desiderare, non tanto per colpa del registro, quanto per il fatto che le sanzioni nei confronti del titolare, che non rispetta il desiderio dell’interessato, non sono ancora sufficientemente “salate”.
È questa la ragione per la quale il regolamento generale europeo ha aumentato in misura significativa le sanzioni, che devono essere “effettive, proporzionali e dissuasive”. Ciò significa che l’importo della sanzione non è univocamente legato al tipo di violazione, ma prende anche in considerazione il profilo del soggetto che ha violato a disposizione del regolamento, in modo che la sanzione possa essere adattata al profilo economico del titolare in causa.
È evidente che se un gestore telefonico ricevo una sanzione di 300.000 € per violazione del codice, ma si è portato a casa 3 milioni di euro di nuovi contratti, può tranquillamente accettare di pagare la sanzione, mettendola magari in conto a spese promozionali!
In attesa che il nuovo regolamento possa aumentare ulteriormente le nuove sanzioni, segnaliamo al lettore che il 16 marzo scorso il consiglio dei ministri ha recepito un decreto del ministero dello sviluppo economico, che amplia il campo di applicazione di questo registro.
Fino ad oggi, il registro faceva riferimento solamente ai numeri di telefono dei cittadini interessati all’opposizione. Con questo nuovo decreto, nel registro possono essere inseriti anche altri dati personali, inseriti in elenchi pubblici, come ad esempio gli indirizzi di casa ed ufficio. Si evita così che questi dati, pubblicamente disponibili, vengano utilizzati per l’invio di materiale promozionale non desiderato a domicilio dell’interessato coinvolto.
Ma non basta.
Il decreto infatti semplifica le modalità di iscrizione, abilitando anche Internet, il telefono e la posta elettronica.
Nel registro delle opposizioni vengono anche inserite le caselle postali, come diretta conseguenza dell’applicazione della legge sulla concorrenza numero 124/2017.
Questo ampliamento del campo di intervento si è reso necessario perché molti cittadini, le cui caselle di posta elettronica certificata sono obbligatoriamente disponibili, come ad esempio per gli iscritti alle professioni ordinistiche, si sono visti recapitare messaggi pubblicitari sulla propria casella di posta certificata, che dovrebbe esser usata per cose certamente più serie.
Questa proposta di decreto deve essere sottoposta alla valutazione del Consiglio di Stato e delle commissioni parlamentari competenti. Dopo questa trafila, che speriamo avvenga rapidamente, il documento tornerà al consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Fonti: Adalberto Biasiotti, Puntosicuro.it