Due documenti elvetici si soffermano sulla sicurezza sul lavoro e tutela della salute per le piccole e medie aziende del settore terziario, con particolare riferimento al lavoro negli uffici. Focus sulle cadute in piano e sulla postazione di lavoro.

Generalmente il sistema produttivo viene suddiviso in tre diversi macrosettori (quattro se consideriamo anche il terziario avanzato dedicato alle nuove tecnologie). Ad un primo settore (settore primario), che comprende, ad esempio, ambiti lavorativi come l’agricoltura, le attività minerarie e la pesca, segue un settore secondario che riguarda l’industria manifatturiera e le costruzioni ed un settore terziario che è quel settore in cui si producono o forniscono servizi rivolti a famiglie e imprese. Un settore, quest’ultimo, molto eterogeneo e che spesso, specialmente in relazione alle piccole e medie imprese (PMI), è erroneamente considerato esente da rischi per i lavoratori.

Proprio per soffermarsi sulle PMI del settore terziario e ricordare che neanche le piccole imprese di questo settore sono immuni da infortuni ci soffermiamo su due documenti prodotti in Svizzera dalla Commissione federale di coordinamento per la sicurezza sul lavoro: uno più genericamente dedicato al settore terziario ed uno mirato alla prevenzione degli infortuni nelle attività d’ufficio. Documenti che ricordano, ad esempio, come anche ai lavoratori di questo settore “può capitare di inciampare in un cassetto lasciato aperto o in un groviglio di cavi, di cadere dalle scale o da una sedia da ufficio impropriamente usata come ausilio di salita, oppure di soffrire di contratture muscolari e dolori alla schiena a causa di una scorretta posizione al videoterminale o nel sollevare e portare carichi”.

Il primo documento “ Sicurezza sul lavoro e tutela della salute per le PMI del settore terziario” si rivolge alle aziende del settore terziario, specialmente alle piccole e piccolissime imprese (cosiddette microimprese) le cui attività non comportano pericoli particolari. E mostra “dove si celano i pericoli d’infortunio e i rischi per la salute e spiega come affrontarli” con particolare riferimento a quattro diversi ambiti:

– edifici;

– posto di lavoro e installazioni;

– persone, comportamenti e carico psico-fisico;

– organizzazione del lavoro e protezioni speciali.

Considerando i molti infortuni relativi alle cadute in piano, ci soffermiamo in particolare sugli aspetti relativi all’edificio, alla struttura del luogo di lavoro, indicando i rischi e le possibili misure di prevenzione contenute nel documento:

– punti di inciampo/visibilità ridotta (“lesioni da inciampi e cadute a causa di grovigli di cavi, illuminazione insufficiente, vie di passaggio ostruite, ecc.): sistemare i cavi in modo da evitare di inciampare o di rimanere impigliati; per i cavi nelle zone di passaggio utilizzare appositi canaletti; segnalare chiaramente i gradini inevitabili, utilizzare cartelli di pericolo; evitare di lasciare materiale in deposito lungo le vie di passaggio;

– pericolo di scivolare, pavimenti (pulizie, superfici bagnate o ghiacciate; infortuni dovuti a scivolamento, pavimenti sporchi o bagnati): utilizzare rivestimenti antiscivolo; provvedere subito a fare riparare i pavimenti danneggiati; tenere i pavimenti puliti e asciutti; prevedere barriere antisporco idonee;

– porte vetrate e porte con inserti in vetro (ferite alla testa e tagli ‘scontrandosi’ con una porta a vetro): marcare il vetro con nastri, strisce o simboli, oppure munirlo di barre trasversali; utilizzare vetro di sicurezza;

– vie di fuga, uscite di sicurezza (ostacoli dovuti all’utilizzo delle vie di fuga come deposito o ripostiglio; vie di fuga e uscite di sicurezza non riconoscibili come tali; porte sbarrate): definire, marcare, illuminare bene e tenere sempre libere le vie di fuga e le uscite di sicurezza; installare lampade d’emergenza contrassegnate con pittogrammi; le porte devono poter essere aperte in ogni momento nella direzione di fuga senza impedimenti né mezzi ausiliari; non sbarrare le uscite di sicurezza; maniglia antipanico/sblocco di emergenza” secondo la norma EN 1125; “istruire il personale”;

– scale (lesioni subite cadendo, scivolando o inciampando): “applicare un corrimano afferrabile; munire i gradini di rivestimenti antisdrucciolevoli; dotare i bordi dei gradini di inserti gommati e strisce antiscivolo e segnalare adeguatamente; tenere libere le scale; non usarle come superficie di appoggio;

– pulizia, servizio tecnico (pericolo di scivolare e cadere sui pavimenti bagnati; cadere durante la pulizia di finestre, infissi esterni, ecc.; allergie / irritazioni causate da detergenti aggressivi; pericolo d’incendio, autocombustione): pulire per settori; recintare o segnalare in modo ben visibile il settore di lavoro; collocare il cartello di pericolo; utilizzare mezzi ausiliari sicuri, p. es. imbracature; indossare guanti adeguati e, qualora necessario, anche gli occhiali di protezione; separazione dei rifiuti (fare particolare attenzione nell’eliminare sigari, sigarette e simili)”.

Veniamo ora al documento “Sicurezza sul lavoro e tutela della salute per le PMI del settore terziario, uffici” (edizione 2017), un documento che fa riferimento alla campagna elvetica “Prevenzione in ufficio”.

Da questo documento riportiamo alcuni suggerimenti generali relativi alla postazione di lavoro:

– posti di lavoro al videoterminale/ abbagliamento/ riflessi (affaticamento precoce degli occhi, difficoltà a leggere le informazioni sullo schermo; disturbi alla schiena, alla nuca e alle spalle dovuti alla posizione girata rispetto allo schermo, allo stare seduti in posizione sempre uguale o allo schermo piazzato troppo in alto): disporre lo schermo in modo che la direzione dello sguardo sia parallela alle finestre e alle fonti di luce; posizionarlo possibilmente verso l’interno dei locali; utilizzare tende esterne e, a seconda della necessità, applicare elementi ombreggianti all’interno dei locali; impiegare come ausili anche pareti mobili, piante, ecc.; evitare la torsione del tronco o della testa; corpo parallelo al bordo del tavolo, assi del corpo e dello schermo identici; il bordo superiore dello schermo deve trovarsi un palmo sotto gli occhi; badare alla posizione del mento e della nuca; la distanza di visione deve essere compresa tra 50 e 80 cm (pari ad almeno la lunghezza di un braccio); controllo regolare degli occhi; interrompere il lavoro al computer con brevi pause;

– fotocopiatrici/stampanti laser (irritazione delle vie respiratorie a causa delle emissioni di ozono e di toner): installare possibilmente in locali separati gli apparecchi ad alta prestazione soggetti a frequente utilizzo; ventilare regolarmente i locali, provvedere regolarmente alla manutenzione degli apparecchi; collocare gli apparecchi in modo che le bocchette di aerazione non siano rivolte verso il personale”;

– tavoli regolabili in altezza: “fare in modo che anche le persone di statura molto piccola o molto alta possano assumere una posizione di seduta corretta; adattare il tavolo alla statura: il gomito deve essere all’altezza della tastiera (il braccio è in posizione rilassata); alternare attività in posizione seduta ad attività in posizione eretta;

– tavoli non regolabili in altezza: modificando l’altezza della sedia portare i gomiti al livello della tastiera; se i piedi non toccano completamente il pavimento, utilizzare poggiapiedi di ampie dimensioni;

– sedie: altezza e piano di seduta regolabili; piano di seduta anatomico, imbottito, con bordo e spigoli anteriori arrotondati; schienale reclinabile e bloccabile; schienale con sostegno lombare ergonomico; adottare una postura rilassata (non piegare tronco e ginocchio);

– scansie, scaffali, cassettiere (lesioni provocate dalla caduta di materiale, scaffali o cassettiere): fissare gli scaffali alla parete o al soffitto o unirli tra di loro; riporre le merci pesanti in basso; rispettare la portata massima del pavimento e degli scaffali”.

Ricordando che il documento, riguardo alla postazione di lavoro, si sofferma anche sui rischi elettrici e sul microclima, concludiamo l’articolo con alcune indicazioni, sempre tratte dal documento CFSL, relative all’illuminazione:

– luce naturale, vista sull’esterno nei locali di lavoro permanenti (in assenza di vista sull’esterno, calo del benessere e del rendimento): locali di lavoro permanenti con finestre in vetro chiaro; se si lavora in locali privi di luce naturale (come gli archivi), fare delle pause in un ambiente con luce naturale e vista sull’esterno;

– illuminazione artificiale (sforzo e affaticamento precoce degli occhi a causa di un’ illuminazione inadeguata o insufficiente; fastidio causato da abbagliamento o da lampade sfarfallanti): intensità luminosa minima nei locali di lavoro: 500 lux; scegliere lampade con debole emissione di calore; usare il medesimo colore di luce per tutte le lampade (bianco neutro o bianco a tonalità calda); compensare con lampade da tavolo/lampade individuali il fabbisogno di luce più elevato delle persone con difetti della vista o più anziane”.

Segnaliamo, infine, che anche il secondo documento presenta ulteriori spunti di prevenzione in merito a: edifici; persone, comportamenti e carico psico-fisico; organizzazione del lavoro e protezioni speciali.

N.B.: Gli eventuali riferimenti legislativi contenuti nel documento riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti indicati sono comunque utili per tutti i lavoratori.

RTM

Scarica i documenti da cui è tratto l’articolo:

Commissione federale di coordinamento per la sicurezza sul lavoro (Svizzera), “ Sicurezza sul lavoro e tutela della salute per le PMI del settore terziario”, edizione 2017.

Commissione federale di coordinamento per la sicurezza sul lavoro (Svizzera), “ Sicurezza sul lavoro e tutela della salute per le PMI del settore terziario, uffici”, prevenzione in ufficio, edizione 2017.

Fonti: SUVA, Puntosicuro.it