Indicazioni per una valutazione dei rischi in ottica di genere nel settore dell’acconciatura. I fattori di rischio e le soluzioni possibili. Lavaggio e taglio dei capelli, messa in piega con phon, colorazione, decolorazione, …
Nell’affrontare la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, PuntoSicuro presenta ai propri lettori molti dei documenti più significativi che si possono trovare in rete in relazione ai rischi specifici di comparto. Qualche volta tuttavia può capitare che qualche documento, pur importante, non finisca immediatamente nella nostra rete e sia presentato con qualche anno di distanza.
È il caso della breve pubblicazione “La valutazione dei rischi per la salute in gravidanza e puerperio nel settore dell’acconciatura” che si ricollega ai temi sia dei rischi professionali dei parrucchieri che a quelli recentemente molto attuali della valutazione dei rischi in ottica di genere. Pubblicazione che ha ricevuto il Premio Inform@zione 2008 come miglior contributo sul tema “Il processo di valutazione del rischio” nella 6° Rassegna Concorso dei prodotti per l’informazione e la formazione alla salute e sicurezza nel lavoro (Modena, 8 ottobre 2008). Pur a quasi sei anni di distanza il documento – realizzato dall’ Azienda USL Viareggio in collaborazione con la Consigliera di Parità della Provincia di Lucca – è ancora in grado di fornire, ai titolari di attività di acconciatura e ai medici competenti, utili indicazioni per analizzare i “fattori di rischio presenti nel settore che possono provocare danni alla salute durante la gravidanza ed il puerperio” e per prendere le cautele necessarie per le lavoratrici.
Ricordando che la normativa di tutela della maternità prevede che durante la gravidanza la donna “possa continuare a lavorare solo in condizioni ambientali e professionali sicure”, veniamo ad alcune delle operazioni descritte con riferimento ai fattori di rischio riscontrati e alle possibili soluzioni. Il documento, che vi invitiamo a visionare, riporta anche informazioni dettagliate sulle sostanze chimiche presenti e sui possibili effetti sulla salute.
Durante il lavaggio dei capelli (lavaggio con shampoo, frizione con balsamo, uso di cachès coloranti, fissaggio con liquido per contropermanenti, risciacquatura di teste precedentemente trattate con colore, decolorante, stirante) questi sono i fattori di rischio rilevati:
– “chimici: contatto cutaneo ed inalazione di prodotti coloranti, decoloranti, stiranti, perossido di idrogeno;
– posturali: attività in stazione eretta prolungata con flessione protratta in avanti del rachide;
– infettivi: parassiti del cuoio capelluto”.
Queste invece le possibili soluzioni:
– “durante la gravidanza: attività possibile escludendo le operazioni di risciacquatura di teste trattate con coloranti, decoloranti e stiranti e quelle di fissaggio, in modo discontinuo, per non più di 4 ore su una giornata lavorativa di 8 ore alternando la posizione seduta e quella in piedi. Da valutare, con l’ avanzare della gravidanza, i disagi provocati dalla posizione flessa in avanti al lavatesta;
– durante il puerperio: attività possibile per tutto l’orario di lavoro, escludendo le operazioni di risciacquatura di teste trattate con coloranti, decoloranti stiranti e quelle di fissaggio”.
Durante il taglio dei capelli (taglio con forbici, rasoi o macchinetta) i fattori di rischio sono:
– “posturali: stazione eretta prolungata con atteggiamento in flessione anteriore del rachide, arti superiori a lungo sollevati, movimenti fini ripetuti della mano e flessoestensione del polso;
– infettivi: parassiti del cuoio capelluto”.
Queste le soluzioni:
– “durante la gravidanza: attività possibile, con pause, per non più di 4 ore su una giornata lavorativa di 8 ore;
– durante il puerperio: attività possibile senza limitazioni orarie”.
Riguardo alla messa in piega con phon o bigodini (montaggio di bigodini su capelli non trattati, massaggio della cute con frizioni curative, fissative, coloranti, asciugatura con spazzola e phon, arricciatura con ferro) i fattori di rischio sono:
– “posturali: prolungata stazione eretta con arti superiori sollevati ed atteggiamento del rachide in flessione anteriore, movimenti fini della mano e del polso, sostegno manuale del phon di peso variabile tra i 300 ed i 500 grammi;
– chimici: contatto cutaneo con sostanze irritanti e sensibilizzanti;
– fisici: campi elettromagnetici di intensità non trascurabile durante l’uso di phon”.
Queste le soluzioni correlate:
– durante la gravidanza: “attività possibile senza le operazioni di massaggio con frizioni coloranti e fissative, per non più di 4 ore su una giornata lavorativa di 8 ore, mantenendo il phon a distanza di almeno 30 cm. dal corpo, tranne nel caso di phon con motore a parete e tubo flessibile: per tale tipo non è necessaria alcuna precauzione;
– durante il puerperio: attività possibile senza limitazioni orarie, con esonero dall’uso di fissanti e coloranti”.
Riguardo invece alla colorazione (preparazione del colore mediante diluizione di polveri, emulsioni o gel, applicazione del colore con pennello) e ai fattori di rischio correlati (chimici: contatto cutaneo ed inalazione di sostanze irritanti e sensibilizzanti; posturali: stazione eretta prolungata ad arti superiori sollevati, movimenti ripetuti del polso), le soluzioni sono più “drastiche”:
– “durante la gravidanza: allontanamento da questo tipo di attività;
– durante il puerperio: allontanamento da questo tipo di attività”.
Soluzioni, queste ultime, che vengono prospettate anche per alcune attività di decolorazione, di stiramento permanente, di manicure e pedicure,…
Concludiamo ricordando le attività di lavoro nel settore acconciatura su cui si sofferma il documento:
– lavaggio dei capelli;
– taglio dei capelli;
– messa in piega con phon o bigodini;
– colorazione;
– decolorazione (colpi di sole o meches);
– decolorazione;
– arricciatura permanente;
– stiramento permanente;
– manicure;
– pedicure;
– altre attività : pulizia, reception.
Qui trovate un bellissimo opuscolo fatto dall’Ausl di Viareggio in collaborazione con la Consigliera di Parità della Provincia di Lucca
Fonti: Puntosicuro, Azienda USL Viareggio, in collaborazione con la Consigliera di Parità della Provincia di Lucca