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Un quaderno tecnico per la sicurezza nelle attività di allestimento di grandi eventi e spettacoli temporanei. I contenuti, i casi studio e la normativa. Come verificare la formazione delle maestranze straniere?

Con l’avvento dei festivals musicali e delle sagre e fiere primaverili, vogliamo riporporvi il convegno che si è tenuto a Milano il 21 ottobre 2013 dal titolo “ Sicuramente uno spettacolo. Riflessioni sulla sicurezza dei lavoratori nelle attività di allestimento grandi eventi e spettacoli temporanei”, un convegno che coinvolto tutti i soggetti interessati all’organizzazione di spettacoli ed eventi temporanei sulle tematiche della sicurezza dei lavoratori del settore.

Durante il convegno è stato presentato anche il il “Quaderno della sicurezza grandi eventi” frutto di lavoro svolto dagli operatori della ASL di Milano insieme agli operatori del settore spettacolo.

Vediamo di darne oggi qualche anticipazione con riferimento agli interventi al convegno.

In “Il quaderno della sicurezza nei grandi eventi”, intervento a cura di Marco Morone, Calogera Campo e Alberto Artese, sono stati presentati i suoi contenuti principali:

– inquadramento normativo: “problemi e soluzioni applicative della normativa vigente; applicabilità del titolo IV; PSC o DUVRI; verifica idoneità tecnico professionale imprese italiane e straniere;
– processo di produzione di uno spettacolo, repertorio delle qualifiche e dei materiali: ricostruzione del ‘processo ideativo e produttivo’ di un evento Live (peculiari dinamiche che influenzano le attività di cantiere); realizzazione di un glossario (condividere il linguaggio e la terminologia specifica);
– qualifiche, ruoli e responsabilità (produttore, local promoter, produttore esecutivo, direttori di produzione, crew chief, crew boss, …): chi sono i soggetti obbligati? Quali le responsabilità e quali gli obblighi? Le deleghe di funzioni e l’esercizio di fatto dei poteri;
– ideazione e progettazione dell’opera, organizzazione del lavoro e ricadute sulla salute e sicurezza: progettazione e programmazione della sicurezza di pari passo con progettazione artistica; elaborazione organigramma di cantiere; procedure operative per gestione in sicurezza fasi di lavoro; gestione interferenze con l’ambiente esterno;
– informazione, formazione ed addestramento: formazione delle maestranze e adeguatezza degli standard formativi vigenti (analisi dei bisogni formativi del personale dello spettacolo); formazione generale e specifica delle figure manageriali di ideazione e produzione dello spettacolo (gap in tema di salute e sicurezza); verifica del livello di formazione dei soggetti stranieri agli standard italiani;
– elementi tecnici per la prevenzione degli infortuni: impianti elettrici; attrezzature di lavoro; apparecchi di sollevamento (utilizzo previsto dal fabbricante VS utilizzo per esigenze sceniche; verifiche periodiche degli accessori di sollevamento; denunce prima installazione); DPI; DPC (parapetti VS Safety Line; scale, passerelle ed andatoie; segnalazioni e rimozioni temporanee di protezioni); fattori climatici (eventi atmosferici avversi: previsione, monitoraggio e gestioni in emergenza)”.

Dopo aver presentato la metodologia del quaderno – che affronta le problematiche tramite problem finding/ problem shaping/ problem solving – vengono presentati alcuni casi studio, ad esempio in relazione alla presenza di imprese straniere, affidatarie ed esecutrici di opere con personale in cantiere.
In questo caso “come verificare la formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro delle maestranze straniere”?

Si ricorda che se la normativa Italiana “prevede requisiti formativi generali e specifici e, per determinate attività ad elevato rischio sono previste specifiche abilitazioni”, la formazione dei lavoratori impiegati da imprese straniere “risponde alle specifiche normative del paese di origine, spesso però non vengono prodotti certificati di formazione”. Inoltre se è diffusa l’esecuzione di importanti momenti di training specifici per ogni grande tour mondiale, “tale attività non trova evidenze e registrazioni formali”.
Per questo caso studio è prevista (problem solving):
– “predisposizione di moduli di comparazione tra i programmi formativi delle attività formative specifiche svolte all’estero e gli standard italiani: PLASA Rigging Certificate – IRATA International – KINESIS Training VS Corso addetti a lavori temporanei in quota con impiego di sistemi di accesso e posizionamento mediante funi; IPAF Training o similari per conduzione attrezzature di lavoro VS Accordo Stato Regioni Attrezzature di Lavoro;
– preventiva richiesta da parte del Committente/RL alla produzione straniera di: autocertificazione sotto forma di ‘Affidavity’ circa l’avvenuta formazione generale in base agli standard Europei/Italiani; documentazione integrativa per attività che richiedono specifiche abilitazioni e formazioni in tema di sicurezza; elaborazione bilingue dei documenti di sicurezza del cantiere (PSC) e loro trasmissione alle maestranze straniere;
– organizzazione da parte del CSE ed RL di attività formative ed informative integrative per carenze individuate (Safety Book; Materiale informativo per i lavoratori stranieri; Riunioni di accoglienza e informazione prima dell’inizio dei lavori).

Concludiamo con alcune informazioni tratte da un “documento di sintesi relativo alle riflessioni tecniche sulla sicurezza dei lavoratori nelle attività di allestimento di grandi eventi e spettacoli temporanei”.

Dopo aver ricordato che recentemente è stato firmato l’atteso Decreto interministeriale sulla sicurezza dei palchi e degli allestimenti fieristici, riprendiamo alcune indicazioni del documento relative all’inquadramento normativo.

Si ricorda che le grandi strutture realizzate per eventi, spettacoli e manifestazioni temporanee ricadono nel campo di applicazione del titolo IV del D.Lgs. 81/2008 in quanto le stesse sono da considerare opere di ingegneria civile, come confermato dalla Legge 98/2013 che riconosce le tipicità del settore e prevede un dispositivo legislativo specifico.

Dunque per la realizzazione queste opere di ingegneria, costituite da elementi strutturali, macchine, attrezzature ed impianti “sono necessarie particolari opere provvisionali (come safety line, andatoie e passerelle), mezzi d’opera come autogru e piattaforme, e contemporanee attività di imprese interferenti. Questi ed altri elementi dovranno essere considerati nei piani di sicurezza (PSC) al fine di prevenire i rischi connessi a lavorazioni e interferenze. La caratteristica temporaneità e la specificità di questi cantieri è coerente con il sistema organizzativo, che individua la posizione di garanzia nel ‘committente’ (definito da Art 89 D.Lgs. 81/08) e non nel ‘datore di lavoro committente’ (diversamente obbligato dall’art. 26 D.Lgs. 81/08). Anche se entrambi i soggetti sono dotati di potere decisionale e di spesa, solo il committente é obbligato al rispetto dei principi generali di tutela (Art 15 D.Lgs. 81/08) anche in assenza di lavoratori subordinati e anche se il luogo dove avviene l’allestimento non è nella propria disponibilità giuridica”.

E in definitiva ricondurre tali attività nel campo di applicazione del titolo I, art. 26 del D.Lgs.
81/2008 “risulta pertanto non corretto sia a seguito dell’emanazione del “ decreto del fare”, sia in quanto tale modalità organizzative non può prescindere dalla presenza di un Datore di Lavoro Committente, e pertanto dalle presenza di lavoratori subordinati ed un Documento di Valutazione dei Rischi dell’unità produttiva”.

Qui di seguito trovate il vecchio articolo

Fonti: Puntosicuro e ASL Milano