Come in altre regioni anche il Piemonte attiva la delibera “anti caldo”.

Cala il livello di pericolo per la provincia di Cuneo, secondo il bollettino dell’Arpa Piemonte sulle ondate di calore: dopo la giornata da “bollino rosso” di ieri (mercoledì 31 luglio), infatti, il passaggio perturbato ha fatto scendere l’allerta dal livello 3 (“forte disagio bioclimatico e persistente da almeno tre giorni e con possibili effetti negativi”) al livello 2.

Bollino arancione sino a sabato

Il risultato del bollettino è calcolato sulla base dell’indice di allerta WDA (Warm Day Alert), che tiene conto della temperatura massima percepita e della temperatura minima percepita. La temperatura percepita (o apparente) è una combinazione di temperatura, umidità e vento.

Nello specifico il bollettino pubblicato sulla piattaforma dell’Arpa Piemonte alle 12 di oggi (1° agosto) assegna proprio alla giornata odierna questo livello – con il cuneese che si attesta quindi tra le uniche tre province non al livello di rischio più alto – e temperature comprese tra i 20°C e i 32°C (20°C e 34°C le percepite). Situazione analoga nella giornata di domani, venerdì 2 agosto, con ancora livello 2 e temperature comprese tra i 22°C e i 32°C (23°C e 33°C le percepite).

La proiezione per sabato 3 agosto vede l’intera regione scendere a livello 1 e i termometri della Granda produrre risultati tra i 22°C e i 30°C (23°C e 31°C).

Dalla Regione l’ordinanza “anti-caldo”

Degli effetti delle ondate di calore se ne è parlato a livello regionale, recentemente, anche in riferimento alle attività dei settori agricolo, edilizio e florovivaistico: la giunta presieduta da Alberto Cirio è infatti pronta a firmare un’ordinanza “anti-caldo” valida almeno sino a fine mese che prevede l’astensione dal lavoro nelle ore centrali della giornata per i lavori di questi comparti.

Una misura richiesta dalle sigle sindacali e già adottata da altre sette regioni, che coinvolgerà le ore dalle 12.30 alle 16 di ogni giorno lavorativo. L’obiettivo è, ovviamente, ridurre il rischio di possibili infortuni sul lavoro legati all’eccessivo caldo.

Più facile a dirsi che a farsi, tant’è che Cirio e la giunta regionale hanno deciso di prendersi queste ultime ore per definire i dettagli della manovra in modo da amalgamare la necessaria difesa della salute dei lavoratori a quella delle necessità dei settori stessi tramite un lavoro di stretto confronto con le associazioni datoriali, le Prefetture, i sindacati confederali e di categoria.

Fonti: lavocedialba.it