Le cronache sempre più spesso ci danno notizia di violazioni delle strutture fisiche e dei beni dei pazienti, in ambito ospedaliero. Ecco perché risulta preziosa una norma, che dà indicazioni pratiche ai i responsabili della sicurezza ospedaliera.
Si chiama CEN/TS16850 la specifica tecnica, pubblicata dal comitato tecnico CEN/TC 391 “sicurezza della società del cittadino”, che dà preziose indicazioni sulle modalità con cui le strutture ospedaliere, in senso lato, che comprendono quindi sia le cliniche psichiatriche, sia le residenze per anziani, sia le residenze per soggetti disabili, sia le strutture infermieristiche ed ospedaliere vere e proprie, possono migliorare la sicurezza anticrimine dei soggetti ricoverati e dei beni dei soggetti stessi, nonché delle strutture ospedaliere.
La specifica tecnica esplicitamente esclude i riferimenti alla sicurezza antincendio ed alla sicurezza antinfortunistica.
Questa specifica affronta in maniera organica tutti i problemi di security di questo contesto, che l’esperienza ha dimostrato essere particolarmente delicato.
Non per nulla, l’autore di questa notizia ha pubblicato, insieme ad un collega responsabile della security di un grande complesso ospedaliero del Nord Italia, un volume specifico sull’argomento.
La norma comincia a suggerire l’impostazione di un organigramma, che stabilisca i ruoli, le responsabilità e il potere esecutivo; subito dopo bisogna stabilire una politica di gestione della sicurezza, che deve essere debitamente interfacciata con altri sistemi gestionali ospedalieri.
Passando agli aspetti pratici, la norma dà indicazioni sulla introduzione di aree ad accesso controllato e di conservazione sicura di prodotti a rischio, in particolare prodotti farmaceutici.
Ulteriori indicazioni vengono date per l’accesso al parcheggio, per il controllo dei veicoli ed il controllo dei visitatori.
Vengono date indicazioni sulla progettazione della struttura, facendo riferimento a misure di sicurezza fisica, come ad esempio mura perimetrali e partizioni.
Viene raccomandata l’installazione di sistemi di videosorveglianza e l’utilizzo di carte di identità, di difficile contraffazione.
Vengono date indicazioni sulla installazione di impianti antintrusione e l’allestimento di una sala operativa, dove tutte le segnalazioni possano confluire e dove esse possano essere tenute sotto controllo, nell’arco delle ventiquattrore.
Un capitolo particolare è dedicato alle misure di sicurezza che fanno riferimento a soggetti detenuti, temporaneamente assistiti all’interno della struttura ospedaliera.
La sicurezza delle sale operative chirurgiche merita uno specifico paragrafo, così come la installazione di dispositivi di allarme, che possono essere messi a disposizione dei singoli pazienti.
Un paragrafo è dedicato in particolare alla difesa del contante ed altri sistemi di gestione di valute.
Di particolare interesse un paragrafo dedicato alla prevenzione del possibile rapimento di bambini, che è un fenomeno che purtroppo più volte si è verificato in passato.
Fa’ piacere, per la prima volta, vedere che in una norma viene dedicato un paragrafo alla gestione di un evento criminoso, che purtroppo diventa sempre più frequente: questo fenomeno è chiamato, con espressione anglosassone “active shooter”.
Con una notevole lungimiranza, la norma dà anche indicazioni sulle modalità con cui debbono essere protetti gli automezzi destinati al servizio di emergenza, nonché gli elicotteri, che sempre più spesso possono essere utilizzati in situazioni di crisi.
Infine, un paragrafo particolare è dedicato le modalità con cui i mezzi di comunicazione di massa possono accedere alle strutture in questione ed ai controlli, che devono essere effettuati su giornalisti e squadre di ripresa televisiva.
Come di consueto, il piano operativo deve essere rivisto periodicamente e devono essere effettuate delle simulazioni, che potranno mettere in evidenza aree di miglioramento.
Chi scrive non può che raccomandare caldamente ai responsabili della sicurezza di strutture ospedaliere e correlate di acquistare questa norma e leggerla attentamente, perché le indicazioni da essa offerte, ad un prezzo assai ragionevole di acquisto, possono essere equivalenti a quelle offerte da un consulente terzo, decisamente più costoso per le sempre limitate finanze ospedaliere!
Fonti: Puntosicuro.it