
Le indagini sono partite dopo l’esame di alcuni certificati di formazione per i rischi elevati che riportavano incongruenze sulle sedi formative e sulle date in cui si sarebbero tenuti i corsi
Dopo il caso di Novara, anzi dovremmo dire prima del caso di Novara, c’è stato già un altro evento nel Ravennate molto simile, seppur con dinamiche differenti ma assolutamente preoccupanti .
Ad inizio di settembre di quest’anno sono emersi diversi corsi “fantasma”, firme fasulle e docenti non abilitati alle formazioni per alcune attività sia edili che metalmeccaniche; riportiamo da Ravenna Today ciò che è emerso in primissima battuta:
“Corsi di formazione inesistenti, firme false e docenti non abilitati è quanto riscontrato dall’Ispettorato del Lavoro di Ravenna a conclusione di un’operazione su tutto il territorio ravennate. Il sistema messo in piedi da datori di lavoro e da organizzatori dei corsi consisterebbe nel procurarsi i dati anagrafici dei lavoratori, in modo da farli risultare artificiosamente nei registri presenze e apponendo, a loro insaputa, firme che risultavano tutte uguali. Il tutto a discapito degli operai, che non avrebbero mai svolto i corsi, in spregio alla loro sicurezza.
Ad essere coinvolti sarebbero un docente formatore, non abilitato, un consulente sulla sicurezza e alcuni compiacenti datori di lavoro che, a insaputa dei lavoratori, avrebbero fornito addirittura i dati anagrafici degli stessi per simularne la partecipazione ai corsi.
Le indagini sono partite dopo l’esame di alcuni certificati di formazione per i rischi elevati (edilizia e metalmeccanica) che riportavano incongruenze sulle sedi formative e sulle date in cui si sarebbero tenuti i corsi. Durante l’indagine, alcuni lavoratori hanno riferito di non aver mai fatto alcun corso di formazione e non hanno riconosciuto l’attestato con il proprio nominativo, e, in alcuni casi hanno addirittura dichiarato che le firme apposte sui documenti dei corsi non fossero loro.
Dagli approfondimenti, gli ispettori hanno anche accertato che l’indirizzo della sede dove si sarebbe tenuto il corso era inesistente sullo stradario del comune, così come era priva di uffici una delle società organizzatrici dei corsi, mentre l’altra risultava essere inattiva alla camera di commercio e senza alcuna tracciabilità aziendale. A conclusione degli accertamenti sono state denunciate all’autorità Giudiziaria una decina di persone, ritenute a vario titolo responsabili.“
Fonti: RavennaToday.it