Una notizia di stampa, apparsa alla fine di maggio 2024, dà purtroppo piena conferma di questa affermazione. Ecco come si sono svolti i fatti, che hanno portato all’arresto di un funzionario del Vaticano.

Un dipendente del Vaticano è stato arrestato in una operazione, accuratamente pianificata, mentre cercava di vendere un manoscritto di Gianlorenzo Bernini, che egli aveva in precedenza rubato dagli archivi della Santa Sede.

Il criminale aveva incontrato il capo dell’amministrazione della basilica di San Pietro, in un appuntamento fissato per il 27 maggio 2024, per concordare la vendita di un manoscritto di 18 pagine, che illustra in dettaglio il disegno delle foglie d’oro, che Bernini ha utilizzato per decorare il baldacchino, alto 29 m, che sovrasta l’altare maggiore della basilica di San Pietro.

Il criminale tuttavia non era al corrente del fatto che il capo dell’amministrazione aveva concordato un piano di intervento con le forze di polizia del Vaticano, mettendo a punto un audace tranello.

Il funzionario vaticano ha consegnato al venditore, che era accompagnato da un complice, un assegno di 120.000 €, in cambio della consegna del manoscritto del XVII secolo. Quando i criminali si sono allontanati dalla basilica, i gendarmi del Vaticano li hanno arrestati.

Il criminale è uno storico d’arte, che per anni ha operato in Vaticano; egli ha rubato il manoscritto dagli archivi della fabbrica di San Pietro, una istituzione creata nel XVI secolo per tenere sotto controllo la costruzione della basilica e che ora si occupa del restauro dell’edificio. Il malvivente è stato capo del dipartimento comunicazione della fabbrica di San Pietro dal 1995 al 2011. Attualmente è detenuto nelle carceri vaticane.

Il promotore di giustizia del Vaticano, vale a dire l’equivalente del nostro procuratore della Repubblica, deve decidere in questi giorni se richiedere il rinvio a giudizio di questo soggetto, accusato di estorsione, frode e ricettazione di beni rubati.

Le autorità vaticane hanno avviato questa operazione di polizia dopo che gli amministratori della basilica di San Pietro avevano informato i soggetti responsabili che il manoscritto del 1633, che era sparito, era riapparso in fotocopia in un libro, pubblicato nel 2021, avente come autore proprio il criminale arrestato.

A sua discolpa, il criminale ha dichiarato che il volume gli era stato consegnato da un monsignore, canonico della basilica di San Pietro, morto nel 2014.

A questo punto, i lettori traggano le loro conclusioni, sulla base di quanto illustrato.

Fonti: Puntosicuro.it

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