Un lavoratore è caduto da un tetto a causa dello sfondamento della copertura. Come è successo? Come si sarebbe potuto evitare?
Pubblichiamo la storia di un incidente disponibile sul sito dell’ATS Brianza, che ha raccolto una serie di storie di casi veri indagati, con la speranza che l’informazione su questi eventi contribuisca a ridurre la possibilità del ripetersi ancora di infortuni con le stesse dinamiche.
Invitiamo i lettori a scaricare la scheda completa disponibile in fondo alla pagina per una lettura più completa.
Solo tutta colpa del colore?
Tipo di infortunio: caduta di persona dall’alto / sfondamento lucernario e precipitazione dell’operaio
Lavorazione: edile / rimozione coperture in eternit e relativa sostituzione
Descrizione infortunio
Contesto
Per l’installazione di un impianto fotovoltaico, su un capannone industriale, si provvedeva alla sostituzione della vecchia copertura in eternit. La sotto copertura era composta da una soletta di cemento armato con la presenza di lucernari composti da lastre di ondulato plastico, per l’illuminazione naturale del sito, aventi, per il degrado del tempo e l’azione degli agenti atmosferici, ormai colore molto simile al cemento. All’arrivo dell’infortunato la rimozione della vecchia copertura in eternit era già stata eseguita da altri colleghi e si procedeva alla sostituzione
della stessa con nuove lastre.
Dinamica incidente
L’infortunato, dopo aver raggiunto la copertura del capannone tramite il trabattello, percorreva
pochi metri sulla soletta di cemento e, appoggiato un piede su di una lastra non pedonabile di ondulato plastico, la sfondava precipitando (prima su un mobile e successivamente al suolo) all’interno del capannone da un’altezza di circa 7mt.
Contatto
Tra il corpo e il pavimento
Esito trauma
- Trauma cranico – policontusioni – frattura incompleta arto inferiore – 9^ costa destra
- Giorni complessivi di infortunio: 20
- Non esistono postumi permanenti
Perché è avvenuto l’infortunio?
Determinanti dell’evento:
- Il lavoratore camminando sulla sotto copertura saliva su una struttura non pedonabile (lastre di ondulato plastico di colore simile alla soletta in cemento);
- il lavoratore non era assicurato alla linea vita durante le operazioni di lavoro;
- assenza di protezione delle aperture dei lucernari (parapetti tassellati o con base a zavorra,
- predisposizione di reti o griglie metalliche certificate contro il rischio di caduta dall’alto, da installare tra la lastra e il perimetro di appoggio, oppure all’interno del telaio del lucernario o tassellate in corrispondenza del perimetro di appoggio).
Modulatore (positivo) del contatto:
- Presenza di un mobile nel capannone in corrispondenza della traiettoria di caduta dell’infortunato, che ha attutito la caduta al suolo.
Criticità organizzative alla base dell’evento:
- Assenza di formazione specifica dell’infortunato per addetti alla rimozione di amianto;
- mancata rilevazione dello stato di fatto della copertura e identificazione delle corrette procedure di lavoro, che contemplassero anche l’utilizzo della linea vita presente.
Come prevenire
- Effettuare una corretta valutazione del rischio indicando le misure di prevenzione e di protezione collettiva e individuale;
- acquisire il fascicolo dell’opera o l’elaborato tecnico della copertura (se presenti), utili per pianificare le corrette misure di prevenzione;
- predisporre una Procedura di lavoro Istruzione Operativa Predisporre idonei camminamenti sopra la porzione di copertura non pedonabile con relativa procedura;
- quando si devono eseguire lavori sulle coperture è necessario sempre privilegiare l’adozione di misure di protezione collettiva, come:
- ponteggi metallici fissi;
- parapetti di protezione lungo tutti i lati verso il vuoto;
- assiti di chiusura dei lucernari e delle aperture presenti sulla copertura;
- sottopalchi di sicurezza e di servizio;
- camminamenti su coperture non portanti;
In alternativa, quando è l’unica soluzione tecnica possibile, adottare:
- reti di sicurezza
- utilizzo di dispositivi di protezione individuale (dpi) contro le cadute.
- attuare una corretta formazione specifica del lavoratore per addetti alla rimozione di amianto nonché la formazione e l’addestramento per l’uso dei DPI di III categoria
Scarica la scheda completa (pdf)
Fonti: Puntosicuro.it, ATS Brianza