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Una guida tecnica Inail per la scelta, l’uso e la manutenzione delle scaffalature porta pallet si sofferma anche sull’analisi dei rischi. Focus sulla valutazione e sui rischi nel montaggio, smontaggio, deposito e prelievo.

Come ricordato nel documento “ Scaffalature porta pallet. Guida tecnica per la scelta, l’uso e la manutenzione”, realizzato dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (DIT) dell’ Inail in collaborazione con ANIMA (Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica Varia ed Affine),con scaffalature porta pallet si intendono dei “sistemi di stoccaggio progettati per immagazzinare unità di carico pallettizzate”, cioè oggetti da immagazzinare comprensivi del relativo supporto necessario alla movimentazione, costituito da pallet.

Uno degli obiettivi di questo documento – scritto da Francesca Maria Fabiani, Luca Rossi e Silvia Maria Ansaldi (Inail DIT), Giuseppe Fabbri (Aisem ANIMA Confindustria – gruppo scaffalature industriali CISI) e Sabrina Cairoli (Aisem ANIMA Confindustria) – è quello di indicare una “metodologia per l’analisi dei rischi connessi all’utilizzo di questa tipologia di scaffalature e per l’individuazione e attuazione delle adeguate misure di prevenzione e protezione per garantire il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza”.

Chiaramente il contenuto del documento “non esime dalla necessità di porre a confronto le indicazioni” fornite con le “reali condizioni e le esigenze di ogni specifico ambiente di lavoro”.

Ricordiamo che il documento riguarda, in particolare, le scaffalature porta pallet statiche  “utilizzate con attrezzature meccaniche di movimentazione a guida manuale (UNI EN 15878), quali per esempio impilatori, carrelli elevatori controbilanciati o retrattili, carrelli trilaterali con uomo a bordo o a terra”.

Dopo esserci già soffermati, nel primo articolo di presentazione, sulla normativa italiana ed europea, cominciamo oggi ad affrontare alcuni dei rischi per i lavoratori.

Questi gli argomenti trattati nell’articolo:

  • Le scaffalature porta pallet e la valutazione dei rischi
  • I rischi nel montaggio, smontaggio, riconfigurazione delle scaffalature
  • I rischi durante il deposito o prelievo delle unità di carico

Le scaffalature porta pallet e la valutazione dei rischi

Negli ambienti di lavoro la valutazione del rischio – sottolinea il documento – deve riguardare “tutte quelle attività e/o fasi per le quali è ragionevolmente prevedibile l’esposizione del lavoratore ad un pericolo durante lo svolgimento delle stesse”.

In questo caso i rischi connessi alle scaffalature “possono essere suddivisi, in base alle diverse attività svolte, nei seguenti gruppi:

  • rischi durante il montaggio, smontaggio, riconfigurazione delle scaffalature
  • rischi durante la movimentazione delle unità di carico
  • rischi durante il deposito (carico), prelievo (scarico) delle unità di carico
  • rischi nella fase di stoccaggio delle unità di carico
  • rischi durante le attività di ispezione, manutenzione, riparazione delle scaffalature
  • rischi durante il transito pedonale e le attività lavorative in prossimità della scaffalatura”.

Si indica poi che in un magazzino in cui è presente una scaffalatura i lavoratori sono esposti anche “a rischi di varia natura, che dipendono dalla tipologia degli oggetti immagazzinati e dalle caratteristiche del sito (per esempio rischio incendio)”. Rischi che non sono trattati in questo documento Inail.

Inoltre, riguardo alla valutazione del rischio sismico nel luogo di lavoro, “particolare attenzione deve essere rivolta agli aspetti legati alla progettazione sismica delle scaffalature. Opportuni dispositivi e accorgimenti devono essere previsti per ridurre il rischio di caduta delle merci sotto l’ azione del terremoto, compatibilmente con l’avanzamento del progresso tecnico”.

E, in ogni caso, qualsiasi attività “può essere eseguita solo se siano stati eliminati o ridotti a livello accettabile tutti rischi. Se ciò non fosse possibile, sarebbe necessario “considerare una differente metodologia per eseguire l’attività e procedere ad una nuova valutazione dei rischi”.

I rischi nel montaggio, smontaggio, riconfigurazione delle scaffalature

Dopo aver parlato di valutazione dei rischi è possibile iniziare a fare una analisi di alcuni rischi trattati nel documento, tenendo conto sia dei rischi prevalenti che degli eventuali “fattori concorrenti che potrebbero contribuire al verificarsi degli eventi dannosi”.

Affrontiamo oggi i rischi presenti durante il montaggio, smontaggio, riconfigurazione delle scaffalature.

Si indica che i rischi prevalenti da considerare, durante queste attività, sono:

  1. rischio di caduta dall’alto dei lavoratori
  2. rischio di ribaltamento/collasso della scaffalatura o porzioni di essa
  3. rischio di caduta dall’alto di oggetti (componenti della scaffalatura, utensili di lavoro)”.

Partiamo dal rischio di caduta dall’alto dei lavoratori.

Questo rischio “può dipendere dal mancato rispetto delle procedure di montaggio, anche in relazione all’eventuale utilizzo di specifiche attrezzature per il montaggio (per es. piattaforme di lavoro elevabili). Può essere quindi dovuto alla mancata predisposizione di idonei dispositivi di protezione collettiva e/o utilizzo di idonei DPI contro le cadute dall’alto”.

Il rischio di ribaltamento/collasso della scaffalatura o porzioni di essa, sempre durante le attività di montaggio, smontaggio, riconfigurazione delle scaffalature, “può dipendere dal mancato rispetto delle procedure di montaggio, soprattutto in relazione all’ordine delle diverse fasi previste, alla esecuzione degli ancoraggi e all’interazione con le attrezzature eventualmente utilizzate per il montaggio.

Veniamo, infine, al rischio di caduta dall’alto di oggetti (componenti della scaffalatura, utensili di lavoro) che “può dipendere dal mancato rispetto delle procedure di montaggio, soprattutto in relazione alla movimentazione dei componenti/utensili in quota, alla mancata segregazione dell’area ove si lavora in quota, e/o idonei DPI (per esempio elmetti di protezione)”.

I rischi durante il deposito o prelievo delle unità di carico

Un’altra tipologia di rischi che affrontiamo oggi riguarda i rischi durante il deposito (carico), prelievo (scarico) delle unità di carico sulla scaffalatura.

I rischi prevalenti da considerare sono:

  1. “il rischio di caduta dall’alto delle unità di carico
  2. il rischio di urto contro la scaffalatura, dell’attrezzatura per la movimentazione delle unità di carico e/o delle unità di carico trasportate”.

Si indica che il rischio di caduta dall’alto delle unità di carico stoccate e da stoccare durante il deposito o il prelievo “può dipendere dal mancato rispetto delle procedure di deposito e prelievo, dalla mancanza di dispositivi contro la caduta dall’alto delle unità di carico stoccate; dall’urto accidentale dell’attrezzatura meccanica di movimentazione contro la scaffalatura, dall’utilizzo di pallet non idonei, in relazione alle dimensioni, alla portata e alla modalità di movimentazione prevista e dall’utilizzo di un’attrezzatura meccanica di movimentazione non idonea, per esempio, con altezza di sollevamento insufficiente”.

Mentre (punto b) il rischio di urto contro la scaffalatura, dell’attrezzatura per la movimentazione delle unità di carico e/o delle unità di carico trasportate, “può dipendere dal mancato rispetto delle procedure di deposito o prelievo”.

Ma può dipendere anche “dall’errata conduzione dell’attrezzatura meccanica di movimentazione da parte dell’operatore e dall’utilizzo di una attrezzatura meccanica di movimentazione non idonea”.

Si ricorda che l’urto contro la scaffalatura può comportare:

  • “il ribaltamento, il collasso parziale o globale della scaffalatura
  • la caduta dall’alto di oggetti, unità di carico stoccate e/o unità di carico sull’attrezzatura meccanica di movimentazione e/o componenti della scaffalatura quali ad esempio correnti
  • la deformazione permanente dei componenti della scaffalatura, che dovranno essere sostituiti”.

Concludiamo rimandando alla lettura integrale del documento che, per quanto riguarda i possibili rischi presenta alcune strategie di riduzione e analizza nel dettaglio anche i rischi:

  • durante la movimentazione delle unità di carico;
  • nella fase di stoccaggio delle unità di carico;
  • durante le attività di ispezione, manutenzione, riparazione;
  • durante il transito pedonale e le attività in prossimità della scaffalatura.

Scarica il documento da cui è tratto l’articolo:

Inail, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici, “ Scaffalature porta pallet. Guida tecnica per la scelta, l’uso e la manutenzione”, a cura di Francesca Maria Fabiani, Luca Rossi e Silvia Maria Ansaldi (Inail DIT), Giuseppe Fabbri (Aisem ANIMA Confindustria – gruppo scaffalature industriali CISI) e Sabrina Cairoli (Aisem ANIMA Confindustria), realizzato in collaborazione con ANIMA (Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica Varia ed Affine); Collana Salute e Sicurezza, pubblicazione marzo 2024, edizione 2023 (formato PDF, 19.66 MB).

Fonti: Puntosicuro.it, ANIMA, INAIL