
Un documento Inail presenta i rischi e i sistemi di prevenzione e protezione per gli operatori della raccolta dei rifiuti e dell’igiene urbana. Focus sui rischi professionali per la sicurezza degli operatori nel lavoro su strada.
I dati connessi all’andamento infortunistico nelle attività di igiene urbana, ad esempiocon riferimento ai risultati di un’analisi riferita al quinquennio 2013-2017, mostrano come l’indice di frequenza infortunistica risulti essere “più di tre volte quello della gestione Industria e Servizi della Tariffa dei Premi Inail nel suo complesso”, connotando il settore come un “settore ad alta frequenza infortunistica”.
A sottolinearlo è il documento “ Salute e Sicurezza per gli Operatori della raccolta dei rifiuti e dell’igiene urbana”, prodotto nel 2024 dalla Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza (CTSS) dell’ Inail e curato da Annalisa Guercio (Inail, Direzione generale Ctss). Un documento che partendo da “un’attenta valutazione dei rischi lavorativi” nella raccolta e gestione dei rifiuti urbani, illustra anche gli “opportuni sistemi di prevenzione e protezione, sia collettivi sia individuali, di tipo gestionale, organizzativo e tecnologico-progettuale”.
Dopo aver già presentato il documento ci soffermiamo oggi, in particolare, su quanto indicato relativamente a vari rischi con particolare riferimento al lavoro su strada (spazzamento, raccolta, trasporto e movimentazione di rifiuti, effettuate manualmente e con mezzi meccanici).
Nell’articolo affrontiamo i seguenti argomenti:
- Raccolta rifiuti e lavoro su strada: collisioni, investimenti e cadute
- Raccolta rifiuti e lavoro su strada: movimentazione e oggetti taglienti
- Raccolta rifiuti e lavoro su strada: interazioni con macchine e attrezzature
Raccolta rifiuti e lavoro su strada: collisioni, investimenti e cadute
Riguardo al lavoro su strada il documento sottolinea che gli infortuni sono generalmente “legati alla particolarità ed unicità dell’ambiente di lavoro”, cioè la strada.
Infatti sia le attività manuali, sia le operazioni meccanizzate o meccanizzate con ausilio di operatori sono svolte in aree che “non rispondono al significato di luogo di lavoro definito dalla legislazione e i lavoratori non hanno una ben localizzata postazione di lavoro”. E questo ambiente di lavoro outdoor risulta “piuttosto complesso a causa della pluralità di rischi per i lavoratori”.
Il documento si sofferma sulle collisioni tra mezzi che accadono “quando il veicolo è in movimento e non sono state predisposte e/o applicate procedure per l’esecuzione di manovre (inversione, retromarcia, posizionamento) per le quali occorre l’ausilio di operatori a terra, o gli strumenti in dotazione dei mezzi non sono adatti o sufficientemente manutenuti (illuminazione, impianto frenante) o a causa dell’ambiente difficile da controllare (traffico, tipo di strade, elementi stradali, altri veicoli, pedoni, clima)”.
Inoltre se le collisioni e gli investimenti “accadono anche nelle sedi operative tra automezzi in ingresso e/o in uscita”, le collisioni con veicoli su strada “avvengono soprattutto nel percorso da una postazione di raccolta a un’altra e durante lo svuotamento dei contenitori”.
Infine alcuni aspetti – “velocità del veicolo e comportamenti errati sia degli autisti sia degli utenti, lacune formative, traffico veicolare, tipo di percorso, tipo e stato del veicolo” – costituiscono “ulteriori fattori di rischio”. E a questo proposito, il ribaltamento del veicolo, benché raro, “può avvenire per eccessiva velocità o durante lo svuotamento del veicolo per rovesciamento troppo veloce”.
Si indica poi che gli investimenti degli operatori dipendono da:
- “stagione: quantità di luce;
- clima: diminuzione di visibilità dovuta a nebbia, pioggia, foschia;
- attività rumorose come il caricamento del vetro e/o il traffico urbano;
- comportamento degli operatori (urgenze, ritardi, fine turno, competenza);
- uso o meno di indumenti ad alta visibilità e di DPI appropriati;
- posizionamento dei punti di raccolta, soprattutto durante le seguenti fasi:
- percorso da un luogo all’altro di raccolta;
- assistenza su strada durante le manovre;
- salita e discesa dalla cabina e dai predellini posteriori;
- attraversamenti stradali per raggiungere il veicolo di raccolta;
- movimentazione dei cassonetti”.
E nel caso dei lavoratori che operano a supporto della raccolta a caricamento posteriore, “il rischio di investimenti è fortemente legato al rischio di cadute dai mezzi: mantenere l’equilibrio dipende dal comportamento degli operatori (salita e discesa con veicolo ancora in moto, fumare durante il trasporto in pedana, mancato uso delle scalette per la discesa) ma anche dai dispositivi presenti sul mezzo (maniglie e impugnature, cinte di protezione), dalle loro caratteristiche ergonomiche e dal livello di manutenzione”.
Sono poi frequenti gli scivolamenti e inciampi nei “percorsi a piedi da un punto di raccolta ad un altro (giornalmente gli operatori percorrono circa 10 km), nella salita e discesa dalla cabina o dal predellino posteriore, durante la movimentazione e lo svuotamento dei contenitori”. E i fattori di rischio sono “legati alle condizioni delle superfici stradali per grado di pulizia e manutenzione (superfici scivolose per ghiaccio, neve, fango, grasso, terreno irregolare, marciapiedi, buche), al livello di illuminazione, alle modalità di trasporto manuale di sacchi, bidoni, cesti, e di movimentazione dei cassonetti”.
Chiaramente costituiscono elementi amplificanti le carenze organizzative che “inducono a urgenze, ritardi, lacune nell’informazione, formazione e addestramento) e il cattivo stato di conservazione dei contenitori per scarsa manutenzione o comportamento non corretto degli utenti”.
Raccolta rifiuti e lavoro su strada: movimentazione e oggetti taglienti
Si segnala anche che la tipologia delle operazioni effettuate – specialmente per gli operatori addetti alla raccolta porta a porta (PAP) – rende “rilevanti i rischi di infortunio da movimentazione manuale dei carichi in relazione a:
- caratteristiche del carico: troppo pesante o difficile da afferrare o instabile e disomogeneo o di contenuto tale da comportare che la movimentazione avvenga in maniera non ottimale;
- necessità di torsioni del busto o di movimenti a strappo (es.: il ‘lancio’ del sacco);
- azioni ripetute di trascinamento e spinta nella movimentazione dei cassonetti nel caso di caricamento posteriore;
- torsioni del tronco associate a lunghi tempi di adibizione nell’utilizzo di strumenti a spalla (soffione, pompa da diserbo) nello spazzamento manuale e in altre attività”.
In relazione a questi rischi si possono avere “infortuni a carico degli arti inferiori e superiori (lussazioni/distorsioni e contusioni, in misura minore in ferite e fratture), del tratto dorso-lombare della colonna vertebrale e dei muscoli annessi (mal di schiena, ernia del disco, artrosi)”.
Altro rischio può essere connesso alle cadute di oggetti dall’alto che “possono avvenire durante il caricamento posteriore dei cassonetti, se il compattatore o il cassone sono troppo pieni/mal chiusi/mal tenuti/mal funzionanti, durante lo svuotamento di contenitori; l’ipotesi peggiore consiste nella caduta degli stessi contenitori. Il peso dei cassonetti e dei contenitori, il buon funzionamento del meccanismo di sollevamento e l’effettuazione dell’operazione di scuotimento del cassonetto nel compattatore, generalmente vietata, sono fattori da tenere in considerazione”.
Inoltre il contatto accidentale con oggetti taglienti può “verificarsi durante la manipolazione di rifiuti per la presenza, nell’indifferenziato e nel multimateriale o, se conferiti non correttamente, anche nel differenziato, di vetro infranto, bordi seghettati di lattine, ecc”. E “la quantità di materiale nel contenitore, i conferimenti errati e il non corretto uso di DPI (guanti) aumenta il rischio”.
Raccolta rifiuti e lavoro su strada: interazioni con macchine e attrezzature
Il documento, riguardo, più in generale, alle attività degli operatori impegnati nel mantenimento dell’igiene urbana, fornisce informazioni anche sui rischi da interazioni con macchine e attrezzature.
I mezzi di raccolta con compattatore a caricamento laterale o posteriore, i mezzi lavastrade, le motospazzatrici, sono equipaggiati con varie attrezzature di lavoro usate per svolgere l’attività di raccolta rifiuti e spazzamento strade. Gli infortuni connessi con il “rischio meccanico da uso delle attrezzature, delle macchine e dei dispositivi” possono essere dovuti ad “interazioni con l’attrezzatura (impigliamento, schiacciamento, colpi/urti, ecc), soprattutto durante il sollevamento meccanico dei contenitori e lo scarico”.
Ad esempio, cause di schiacciamenti possono essere:
- “cattivo orientamento dei sistemi per la visione laterale e posteriore del mezzo;
- cattivo funzionamento dei sistemi di frenatura del mezzo e dei dispositivi di sollevamento;
- errata comprensione della comunicazione tra operatori e autisti;
- errata posizione dell’operatore durante la movimentazione dei contenitori;
- errato sganciamento e carico di cassonetti;
- azionamento accidentale dei comandi”.
Mentre gli impigliamenti in parti meccaniche in movimento “sono provocati da:
- utilizzo di abbigliamento e di accessori non idonei;
- tentativo di eliminazione di ostruzioni nei contenitori;
- posizione non chiara dei comandi di carico (modalità automatica/manuale);
- azionamento accidentale dei comandi”.
Si segnalano poi le “cadute dal predellino posteriore dei mezzi di raccolta, in relazione alla mancanza di barriera laterale di trattenuta o perdita della presa dalla maniglia; l’eventuale concausa è lo stato dissestato delle strade urbane”.
Si indica che la “mancanza di personale adeguatamente formato e addestrato e non debitamente informato sui percorsi dei mezzi e le caratteristiche degli stessi, le lacune organizzative come la mancanza di conoscenza e di manutenzione del parco macchine, il noleggio temporaneo di mezzi/attrezzature”, possono portare “ad un cattivo funzionamento e ad impieghi errati delle attrezzature e delle macchine operatrici”.
Concludiamo ricordando che il documento, che vi invitiamo a visionare integralmente, si sofferma anche su altri rischi professionali, ad esempio connessi alla presenza di rifiuti e con riferimento anche ai rischi per la salute (biologici, fisici, chimici, …).
Tiziano Menduto
Scarica il documento da cui è tratto l’articolo:
Inail, Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza, “ Salute e Sicurezza per gli Operatori della raccolta dei rifiuti e dell’igiene urbana”, a cura di Annalisa Guercio (Inail, Direzione generale Ctss) – collana Salute e Sicurezza, edizione 2024 (formato PDF, 8.23 MB).
Fonti: Puntosicuro.it, INAIL