Un progetto multimediale si sofferma sulla tutela della salute e sicurezza nel settore tessile e abbigliamento. Focus su due macchine usate nel comparto confezione: macchina srotolatrice e macchina vaporizzo
Per quanto riguarda il settore dell’abbigliamento nel comparto confezione è presente una vasta tipologia di macchine e ognuna di queste può presentare rischi per gli operatori che le utilizzano. E per ogni macchina bisogna ricordare alcuni aspetti essenziali:
– “presenza del manuale d’istruzione per uso/manutenzione,
– uso della macchina da parte di personale specializzato,
– informazione e formazione del personale addetto all’uso della macchina”.
A ricordare questi aspetti e a fornirci precise indicazioni sulla sicurezza di alcune di queste macchine (con riferimento a elementi di pericolo, organi di comando, istruzioni per l’uso, azioni per la sicurezza, ergonomia, igiene del lavoro, DPI, …) è il documento “ ImpresaSicura_L’abbigliamento” correlato al progetto multimediale Impresa Sicura – elaborato da EBER, EBAM, Regione Marche, Regione Emilia-Romagna e Inail – validato dalla Commissione Consultiva Permanente come buona prassi nella seduta del 27 novembre 2013.
In particolare nel reparto “Ricevimento, controllo, preparazione del tessuto” le macchine più utilizzate sono: macchina srotolatrice, macchina vaporizzo, macchina controllo tessuti, macchina per decatizzo, macchina avvolgipezza, carrello elevatore, commissionatore o carrello a posto di guida elevabile.
Ci soffermiamo oggi sulla macchina srotolatrice e sulla macchina vaporizzo.
Si ricorda che la macchina srotolatrice “viene utilizzata nei reparti di controllo qualità e ha lo scopo di preparare le pezze per le successive operazioni di vaporizzo e controllo. I rotoli con le pezze vengono caricati manualmente su una rastrelliera, sulla quale ruotano per essere srotolati. La stoffa transita all’interno della macchina, che la ripone, a falde, su un bancale. Le varie pezze collocate sulla rastrelliera vengono cucite una di seguito all’altra, in modo che sul bancale di uscita risultano presenti più rotoli, disposti a falde, pronti per le operazioni successive”.
Riprendiamo brevemente gli elementi di pericolo:
– impigliamento, trascinamento, schiacciamento, taglio: “tutti gli elementi mobili devono essere segregati da ripari fissi o mobili dotati di microinterruttore di sicurezza. Alcuni rulli possono essere folli (non trascinati dall’organo motore) oppure frizionati. Lo stratagemma di cucire le pezze tra di loro azzera i rischi legati alla penetrazione all’interno della macchina per la sistemazione della pezza. Tutte le operazioni all’interno della macchina devono essere eseguite a macchina spenta. La cucitrice manuale deve avere un’adeguata protezione contro il contatto con l’ago di cucitura”;
– elettrocuzione, folgorazione per contatto indiretto: “la marchiatura CE garantisce la rispondenza della macchina e dei suoi componenti alla direttiva bassa tensione. La macchina deve essere collegata a un impianto elettrico costruito seguendo le norme CEI (in particolare la Norma CEI 64-8), a sua volta completo di un impianto di protezione adeguato in base al sistema di distribuzione prescelto (normalmente TN o TT). Qualsiasi anomalia deve essere segnalata al reparto manutenzione e qualsiasi intervento che configuri un lavoro elettrico deve essere effettuato da personale specializzato (PAV o PES in base alla norma CEI 11-27). Nessuno, al di fuori del reparto manutenzione, può essere autorizzato ad effettuare interventi di carattere elettrico (lavori elettrici)”.
Rimandiamo alla lettura integrale del documento che riporta ulteriori informazioni sull’igiene del lavoro (con riferimento a rischio chimico, rumore e movimentazione manuale dei carichi) e passiamo direttamente ad elencare le principali azioni per la sicurezza e l’igiene del lavoro prima, durante e dopo l’utilizzo.
Prima dell’utilizzo:
– “prendere visione delle istruzioni per l’uso ed essere informati all’utilizzo in sicurezza della macchina;
– verificare la presenza e il corretto funzionamento dei ripari;
– verificare il funzionamento del pulsante di arresto di emergenza;
– prima dell’accensione macchina, accertarsi che non vi siano corpi estranei (cacciaviti, chiavi, viti, ecc.) sulla macchina, e che i particolari registrati o sostituiti siano fissati saldamente;
– assicurarsi che la messa in funzione della macchina non sia pericolosa per la macchina stessa o per le persone che vi sono attorno;
– indossare indumenti che non possano impigliarsi al nastro in movimento (ad esempio: sciarpe, tute o camici con maniche non chiuse ai polsi); non tenere capelli lunghi sciolti;
– indossare i dispositivi di protezione individuale (DPI)”.
Durante l’utilizzo:
– “i meccanismi di protezione o di sicurezza non devono mai essere disattivati durante il ciclo di produzione della macchina, salvo temporaneamente quando viene espressamente richiesto per un’operazione di manutenzione o altro e comunque ad impianto disattivato;
– la macchina deve essere avviata solo da personale specializzato, che abbia ricevuto formazione e addestramento specifici;
– controllare che sul pavimento non vi siano residui di grasso o di olio, ed eventuali oggetti che possono fare scivolare o inciampare l’operatore nella zona di lavoro;
– non fare funzionare la macchina senza controllare il regolare svolgimento di tutte le operazioni ciclo per ciclo;
– utilizzare la macchina solo esclusivamente per effettuare le operazioni per cui è stata progettata;
– è vietato mutare le regolazioni degli apparati di controllo o gli strumenti applicati alla macchina senza esserne autorizzati e senza conoscerne il funzionamento;
– non intervenire sulla macchina in funzione e non avvicinarsi alle parti in movimento;
– a macchina in funzione assicurarsi che non vi siano perdite d’olio o di altri liquidi; verificare il funzionamento regolare dei componenti elettrici, senza trascurare odori o rumori sospetti;
– fare attenzione agli strumenti di comando; sostituirli quando sono danneggiati;
– fermare la macchina al verificarsi di anomalie che pregiudichino la sicurezza del funzionamento;
– al presentarsi di una situazione di pericolo incombente o effettivo per l’operatore o per la macchina, premere un pulsante d’emergenza (a forma di fungo rosso);
– in caso di cattivo funzionamento della macchina e/o degli strumenti di controllo, arrestarla e chiedere l’intervento del servizio di manutenzione;
– in caso di interruzione della corrente elettrica disinserire immediatamente la macchina, portando l’interruttore generale in posizione aperto (O);
– ad ogni cambio di turno l’operatore è tenuto a comunicare al suo sostituto o al responsabile di reparto, ogni anomalia di funzionamento, in particolare quelle tecniche relative ai dispositivi di sicurezza”.
Dopo l’utilizzo:
– “spegnere la macchina;
– lasciare pulita e in ordine la zona circostante la macchina (in particolare il posto di lavoro)”.
Passiamo ora alla macchina vaporizzo.
Stiamo parlando di macchine “utilizzate sia per ridonare morbidezza e stabilità dimensionale al tessuto rilassando le sue tensioni interne grazie all’azione del vapore, sia per eliminare il lucido eccessivo del tessuto derivante dalle lavorazioni precedenti”.
Questi gli elementi di pericolo:
– presa e trascinamento: “la presenza di rulli motorizzati e non, per la circolazione della pezza all’interno della macchina, e i loro sistemi di trasmissione del moto, possono causare presa e trascinamento degli arti superiori degli addetti con conseguente schiacciamento. Interventi correttivi: i rulli per lo scorrimento del tessuto devono essere dotati di sistemi di protezione contro il rischio di presa e trascinamento attraverso ripari fissi o dispositivi di interblocco, sistemi di rilevamento della presenza dell’operatore che blocchi la macchina anche in caso di contatto accidentale (ad esempio fotocellule)”;
– scottature e bruciature: “la macchina, in relazione alla sua conformazione e tipologia, può esporre gli addetti al rischio di ustioni e bruciature derivanti sia dalla presenza di parti della macchina ad elevata temperatura, sia per l’emissione di vapore in prossimità della camera di vapore. Interventi correttivi: per ridurre i rischi, coibentare le condutture del vapore e le pareti esterne della macchina e/o isolare o schermare gli elementi caldi dell’area di lavoro. Apporre idonea cartellonistica”;
– elettrocuzione, folgorazione: dopo aver ricordato che il rischio elettrico può essere diviso in rischio da contatto diretto, da contatto indiretto e da cariche elettrostatiche, sono riportati gli interventi correttivi: “controllare lo stato di conservazione delle apparecchiature e cavi elettrici della macchina, adottando un continuo processo di manutenzione svolto da personale esperto e qualificato. Disporre di un impianto elettrico a norma di legge con relativa dichiarazione di conformità”.
Si ricorda, inoltre, che il datore di lavoro esegue una valutazione dei rischi, “tenendo in considerazione:
– le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro, ivi comprese eventuali interferenze;
– i rischi presenti nell’ambiente di lavoro;
– tutte le condizioni di esercizio prevedibili”.
E a seguito della valutazione del rischio elettrico “il datore di lavoro adotta le misure tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi presenti, ad individuare i dispositivi di protezione collettivi e individuali necessari alla conduzione in sicurezza del lavoro e a predisporre le procedure di uso e manutenzione atte a garantire nel tempo la permanenza del livello di sicurezza raggiunto con l’adozione delle misure utilizzate. Il datore di lavoro prende, altresì, le misure necessarie affinché le procedure di uso e manutenzione adottate siano predisposte e attuate tenendo conto delle disposizioni legislative vigenti, delle indicazioni contenute nei manuali d’uso e manutenzione delle apparecchiature ricadenti nelle direttive specifiche di prodotto e di quelle indicate nelle pertinenti norme tecniche”.
Concludiamo riportando alcune azioni per la sicurezza e l’igiene del lavoro relative all’uso della macchina vaporizzo.
A questo proposito il documento indica che i lavoratori devono in particolare:
– “osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale;
– utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro e i dispositivi di sicurezza;
– utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;
– segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze/difetti o inconvenienti rilevati durante la propria attività;
– non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo;
– non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;
– partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro”.
Segnalando che le operazioni e gli interventi prevenzionistici nelle aziende “dovranno essere valutati e adottati in considerazione della tipologia/modello di macchina e delle realtà produttive presenti”, ricordiamo, infine, che il documento riporta ulteriori indicazioni sull’igiene del lavoro, l’ergonomia, la formazione e i dispositivi di protezione individuali utilizzabili.
Il sito “ Impresa Sicura”: l’accesso via internet è gratuito e avviene tramite una registrazione al sito.
Fonti: Impresa sicura, Puntosicuro.it, Olympus.uniurb.it