normativeQuale impatto avranno i decreti del Jobs Act sulla sicurezza sul lavoro? A cura di Rocco Vitale.

Gli approfondimenti sulle ricadute del Jobs Act sulla sicurezza sul lavoro sono stati pochi o trascurabili. Con il fatto che uno specifico decreto attuativo (D.Lgs. 151/2015) trattasse in alcuni punti pochi aspetti e semplificazioni al D. Lgs. 81/2008 hanno fatto passare in secondo piano una serie di questioni che avranno un impatto fondamentale sui temi della sicurezza sul lavoro.

Il punto di partenza è che, molti operatori, danno per scontato la questione del lavoro e vedono i temi della salute e sicurezza come una cosa a parte, a latere, seppure tra le più importanti. E’ spesso sfuggito, al dibattito di questi anni, la questione del lavoro.

Mettere al centro i temi del lavoro è indispensabile per costruire e sviluppare la cultura della sicurezza sul lavoro. In questo senso il Jobs Act interviene, pesantemente, nell’avvio di una nuova fase delle politiche del lavoro partendo dal contratto flessibile che porta alla flexsecurity per proteggere, come dice Ichino, “il lavoro nel mercato e non dal mercato”. Da ciò ne deriva il passaggio dal regime fondato sulla property rule (ovvero produttore di precariato) a quello della liability rule che si fonda sul contratto a tempo indeterminato, flessibile e accessibile.
Quella che possiamo definire, una prima, riforma del lavoro si basa su tre aspetti principali:
a) Una disciplina flessibile in materia di licenziamenti e mansioni.
b) Una nuova disciplina degli ammortizzatori sociali che passa dalla Cassa Integrazione (per pochi) che viene estesa a tutti.
c) Un nuovo sistema di servizi per l’impiego centrato sulla cooperazione tra servizio pubblico ed agenzie private.
d) L’agenzia unica delle ispezioni

Con la Legge 10 dicembre 2014, n. 183 il Governo ha ricevuto una delega, da parte del Parlamento, in materia di riforma in materia di riforma:
‐ degli ammortizzatori sociali,
‐ dei servizi per il lavoro e delle politiche attive,
‐ di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro,
‐ dell’attività ispettiva,
‐ di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro.

In attuazione della Delega il Governo ha emanato n. 8 Decreti

1. D. Lgs. 4 marzo 2015 n. 22:
– il nuovo trattamento di disoccupazione (NASpI)
2. D. Lgs. 4 marzo 2015 n. 23:
– a nuova disciplina dei licenziamenti (contratto a tutele crescenti)
3. D. Lgs. 15 giugno 2015 n. 80:
– conciliazione dei tempi di vita e di lavoro
4. D. Lgs. 15 giugno 2015 n. 81:
– riordino e semplificazione contrattuale
5. D. Lgs. 14 settembre 2015 n. 148:
– Cassa integrazione e fondi di solidarietà
6. D. Lgs. 14 settembre 2015 n. 149:
– Unificazione dei servizi ispettivi
7. D. Lgs. 14 settembre 2015 n. 150:
– Nuovi servizi per l’impiego
8. D. Lgs. 14 settembre 2015 n. 151:
– Collocamento obbligatorio, controllo a distanza, sicurezza lavoro

Vediamo in pillole i contenuti dei singoli decreti.

DECRETO LEGISLATIVO 4 marzo 2015, n. 22.
Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183.
Questo Decreto perfeziona la Legge Fornero con l’abolizione dell’ASpI (Assicurazione Sociale per l’Impiego) e introducendo una indennità mensile di disoccupazione denominata NASpI (Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego) avente la funzione di fornire una tutela di sostegno al reddito ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione.

DECRETO LEGISLATIVO 4 marzo 2015, n. 23.
Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183.
Si tratta del nuovo contratto a tutele crescenti da applicare ai lavoratori, che rivestono la qualifica di operai,
impiegati o quadri, assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, il regime di tutela nel caso di licenziamento illegittimo.
Viene, di fatto, per i nuovi assunti abolito l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori e la sua stesura di facile lettura è teso a ridurre al minimo lo spazio di discrezionalità del giudice e, quindi, ridurre il contenzioso.
Viene favorita la conciliazione, attraverso differenti tipologie, nei casi si licenziamento.

DECRETO LEGISLATIVO 15 giugno 2015, n. 80
Misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro, in attuazione dell’articolo 1, commi 8 e 9, della legge 10 dicembre 2014, n. 183.
Il Decreto legifera le misure volte a tutelare la maternità delle lavoratrici e a favorire le opportunità di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per la generalità dei lavoratori.
In particolare sono definiti:
– L’ampliamento di permessi e aspettative per i genitori naturali, adottivi o affidatari di figli fino a 12 anni.
– Estensione ai lavoratori autonomi e parasubordinati di agevolazioni in caso di adozione o di affido.
– Nuove norme in materia di congedo di paternità e loro estensione nei casi di adozione e affido.
– Nuove norme in materia di lavoro notturno, lavori agricoli e libere professioniste.
– Incentivi ai datori di lavoro per favorire il telelavoro.
– Aiuti e agevolazioni in ordine al congedo per le donne vittime di violenza di genere.

DECRETO LEGISLATIVO 15 giugno 2015, n. 81.
Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183.
Questo Decreto riordina la contrattualistica. Ridisegna i confini del lavoro dipendente e riscrive, semplificando ed unificando, la disciplina del part-time, del lavoro intermittente, del contratto a termine, al lavoro accessorio, somministrazione e apprendistato.
Nella sostanza si tratta di una nuova definizione del campo di applicazione del diritto del lavoro, potremmo dire un ritorno alle origini basata sul “lavoratore dentro l’azienda
Ricordo, non a caso, la prima legge sull’assicurazione degli infortuni sul lavoro (Legge 80 del 1898) laddove il lavoratore operava “negli opifici industriali o nelle miniere, cave e torbiere” ma sempre e comunque “fuori della propria abitazione”. Sempre due leggi fondamentali, la 242/1902 sul lavoro delle donne e dei fanciulli, e la 489/1907 sul riposo settimanale, viene sempre esplicitato che si applicano a chi lavoro “negli opifici industriali”.
Viene poi definita, per la prima volta, la disciplina delle mansioni, che modifica il codice civile, introducendo in mutamento delle mansioni ed anche l’assegnazione a mansioni appartenenti a livello inferiore.
Altre novità riguardano il lavoro part-time, intermittente, somministrazione ed aggiustamenti in materia di apprendistato, secondo il modello tedesco, promuovendo l’alternanza scuola-lavoro ed eliminando i costi impropri per l’imprenditore.

DECRETO LEGISLATIVO 14 settembre 2015, n. 148.
Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183.
Si tratta di un nuovo testo unico sulla Cassa Integrazione che ne amplia il campo d’azione ma ne limita drasticamente casuali e durata.
Le novità principali sono:
– Divieto dell’intervento della Cig in caso di cessazione definitiva dell’azienda.
– Nuovi limiti della durata della Cig coerenti con la sua funzione.
– Estensione della Cig agli apprendisti.
– Nuovo metodo di calcolo della contribuzione alla Cig.
– Potenziamento dei contratti di solidarietà

DECRETO LEGISLATIVO 14 settembre 2015, n. 149.
Disposizioni per la razionalizzazione e la semplificazione dell’attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183.
Scopo del Decreto è quello di razionalizzare e semplificare l’attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale, nonché di evitare la sovrapposizione di interventi ispettivi, istituendo una Agenzia unica per le ispezioni del lavoro denominata «Ispettorato nazionale del lavoro», che integra i servizi ispettivi del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dell’INPS e dell’INAIL.
Il Decreto ne stabilisce compiti, organi, direzione ed organizzazione centrale e periferica.
Vale la pena ricordare come questo Decreto sancisce il fallimento delle politiche di coordinamento degli organismi ispettivi e, prima o poi, dovrà essere affrontato anche il tema delle ispezioni di competenza delle ASL.
E’ indubbio, però, che modelli ispettivi, direttive nazionali e di settore emanati dal costituente “Ispettorato Nazionale” non abbiano ricadute anche sui sistemi e le direttive della vigilanza a livello delle Regioni.

DECRETO LEGISLATIVO 14 settembre 2015, n. 150.
Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, ai sensi dell’articolo 1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183.
Viene istituita l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro “ANPAL” quale organismo partecipato da Stato e Regioni (che anticipano la riforma costituzionale).
Viene istituito un albo nazionale delle agenzie private, del lavoro, accreditate con requisiti uniformi sia delle strutture e sia degli operatori della formazione professionale. Un nuovo modello di cooperazione pubblico/privato nei servizi per l’impiego.
In coordinamento con il precedente Decreto 22 , dopo 4 mesi di NASpI, il lavoratore disoccupato sceglie l’operatore per l’assistenza intensiva, che verrà retribuito con un assegno di ricollocazione, ma solo a risultato ottenuto.

DECRETO LEGISLATIVO 14 settembre 2015, n. 151.
Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183.
Con questo Decreto le comunicazioni amministrative sono trasmesse via web, viene semplificato il collocamento della gente di mare, viene abolito il registro degli infortuni e dal 2017 sarà on line il libro unico del lavoro.
Sono previste nuove norme in materia di collocamento dei disabili ed una nuova disciplina dei controlli a distanza per cellulari, pc portatili collegati in rete e GPS sui veicoli.
Questo ultimo degli 8 Decreti contiene alcune novità sulla sicurezza sul lavoro e modifiche al D. Lgs. 81/2008.
Queste modifiche che incideranno, per molti aspetti, sulla normativa sulla sicurezza saranno oggetto di un corso di aggiornamento sui Principali contenuti dei Decreti Jobs Act rispetto alla sicurezza sul lavoro e le Misure attuative che vedrà come docente l’Avv. Lorenzo Fantini. Il corso si svolgerà presso la sede nazionale dell’AiFOS il 19 ottobre p.v.

Per memoria le prime, poche e piccole semplificazioni, si sono fatte con il D. Lgs. 106/2009 il cosiddetto «decreto del fare». Con il Jobs Act vi era una occasione importante in quanto la delega al governo consentiva di intervenire in materia di salute e sicurezza. Sono poche, invece, gli interventi del Jobs Act in materia di salute e sicurezza: forse si poteva fare di più!

Però, molto probabilmente, il Jobs Act non era nato per modificare e semplificare la normativa sulla salute e sicurezza sul lavoro e – tranne piccole modifiche al D. Lgs. 81/2008 – altri decreti correttivi potranno essere emanati successivamente.

Inoltre è appena terminata la discussione in Senato sulle modifiche al Titolo V della Costituzione ed una revisione dell’art. 117 che elimina la legislazione concorrente. Pertanto una vera semplificazione del D. Lgs. 81/2008 dovrà tener conto di queste importanti modifiche che dovranno essere applicate alla nuova normativa sulla sicurezza sul lavoro.

Rocco Vitale

Fonti: Puntosicuro.it