L’infortunato è deceduto a seguito della puntura di numerose vespe per shock anafilattico: come è avvenuto l’incidente, le cause e come si sarebbe potuto evitare.

Pubblichiamo la storia “Il vespaio (a cura di Simone Giada, Servizio Pre.S.A.L della Asl TO4, Ivrea) tratta dal repertorio delle “Storie d’infortunio” rielaborate dagli operatori dei Servizi PreSAL delle ASL piemontesi a partire dalle inchieste di infortunio, e raccolte nel sito del Centro regionale di Documentazione per la Promozione della Salute della Regione Piemonte (Dors).


Il vespaio

Esito

L’infortunato è deceduto a seguito della puntura di numerose vespe per shock anafilattico.

Dove è avvenuto

In un condominio di una cittadina del Canavese

Cosa si stava facendo

L’infortunato che era amministratore del condominio è stato chiamato da uno degli inquilini, il quale da mesi sentiva un ronzio provenire dal vano di una tapparella e aveva visto delle vespe nelle vicinanze.

Descrizione infortunio

L’ amministratore è intervenuto subito. Giunto nell’appartamento si è diretto prima sul balcone della cucina per vedere dall’esterno la finestra del bagno da cui proveniva il forte ronzio. Si è poi recato nel bagno per poter vedere nel vano della tapparella avvolgibile, dopodiché munitosi di scaletta si è avvicinato al cassone della tapparella per rimuoverne lo sportello. Non appena aperto lo sportello, numerose vespe sono uscite dal nido e lo hanno punto in più parti del corpo.

Come prevenire

Sarebbe stato necessario esaminare tutti gli elementi di cui era a conoscenza prima dell’intervento. Le ricerche effettuate dall’inquilino e il sopralluogo dal balcone esterno avevano accertato che molte vespe si trovavano all’interno del vano tapparella, per questo occorreva avere un approccio al problema più sicuro. L’alternativa migliore poteva essere di rivolgersi a personale esperto e del settore della disinfestazione. Avrebbe potuto fare un primo sopralluogo ma era necessario fare una ricerca sull’argomento, adottare le precauzioni del caso, come ad esempio usare dei sistemi di protezione individuale. Infine avrebbe dovuto programmare l’intervento nelle ore serali in cui l’attività delle vespe è minima.

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Fonte: Dors, Puntosicuro.it