L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro analizza la sicurezza informatica in relazione all’impatto sui lavoratori nella valutazione dei rischi informatici.

L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (  EU-OSHA) studia, tra gli altri fattori, le conseguenze della digitalizzazione sulla salute e sicurezza sul lavoro per fornire ai decision maker europei, ai datori di lavoro e alle parti sociali le informazioni necessarie sulle sfide emergenti in materia.

I costi globali della cybersecurity raggiungeranno i 10.500 miliardi di dollari entro il 2025. Il problema non è circoscritto alle perdite dovute al furto di dati; vi sono, infatti, nuovi rischi emergenti per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Ma quale è l’impatto della cibersicurezza sui lavoratori?

Secondo il report “Incorporating occupational safety and health in the assessment of cybersecurity risks” a cura di Isabella Corradini (Scientific director of Themis Research Center), ogni azienda (indipendentemente dal settore di appartenenza) è a rischio di attacco informatico, soprattutto dopo la rapida evoluzione digitale portata dal 2020. Infatti, dal 2020 il 78% delle organizzazioni ha registrato aumenti nel volume di cyberattacchi a causa del passaggio al lavoro da remoto. Inoltre, la criminalità informatica sta diventando sempre più sofisticata e i criminali informatici sfruttano tutti i tipi di vulnerabilità per i loro attacchi.

L’impatto dei cyberattacchi sulla sicurezza

Gli attacchi informatici non hanno solo una componente tecnologica o economica: il fattore umano e la sicurezza dei lavoratori rappresentano parti importanti della questione.

Infatti, i cyberattacchi possono causare infortuni (anche gravi o gravissimi, fino alla perdita della vita) e problemi psicologici (ansia, frustrazione). Per questo motivo, la valutazione del rischio informatico e la valutazione del rischio salute e sicurezza devono essere eseguite insieme.

Ecco le possibili conseguenze di un attacco informatico, a livello organizzativo, umano e ambientale.

Alcuni esempi?

  • Un attacco informatico in un’acciaieria tedesca nel 2014 è riuscito a spegnere il forno con il rischio di creare un evento critico per la sicurezza dei lavoratori;
  • Nel 2017 negli USA, la Food and Drug Administration (FDA) ha richiamato 465.000 pacemaker a causa di vulnerabilità di sicurezza a eventuali cyberattacchi;
  • In Iran, un cyber attacco ha avuto come obiettivo il controllo di centrifughe utilizzate per l’arricchimento dell’uranio.

Senza contare che gli attacchi hacker rivolti a apparecchiature con segnali wireless possono creare problemi di controllo di veicoli o macchinari.

L’impatto sociale e psicologico dei cyberattacchi 

I cyberattacchi possono avere conseguenze sociali (come la perdita di fiducia nella tecnologia digitale), ma anche psicologiche (ansia, rabbia e depressione).

A seconda del contesto, i lavoratori coinvolti da cyberattacchi possono sentire un carico di colpevolezza, confusione o frustrazione molto o addirittura troppo elevato da gestire; si pensi al caso di fuga di informazioni digitali in banca.

Infatti, le ricerche sulla “vittimizzazione da crimine informatico” evidenziano esperienze negative sia per le aziende che per gli individui. Non stupirà pensare che, quando le organizzazioni subiscono attacchi ransomware, i team coinvolti subiscono danni alla fiducia professionale nell’azienda stessa.

L’errore umano (apertura di e-mail di phishing o cattiva gestione delle password) è considerato la causa principale del 90% delle violazioni della sicurezza informatica e può esporre le organizzazioni a gravi conseguenze, come l’installazione di software dannoso nella rete aziendale.

Per quanto riguarda gli errori umani, è importantissimo considerare i fattori psicologici coinvolti negli incidenti di cybersecurity:

  • il 52% dei lavoratori ha maggiori probabilità di commettere errori quando è stressato,
  • il 43% quando è stanco, 
  • il 26% quando si sente esaurito (stress o burnout).


Fonte: eLearningNews, Puntosicuro.it