Una caduta dall’alto durante l’utilizzo di una cesta “auto–costruita” portata in quota da un carrello elevatore. Come è successo? Come si sarebbe potuto evitare?

Pubblichiamo la storia di un incidente disponibile sul sito dell’ATS Brianza, che ha raccolto una serie di storie di casi veri indagati, con la speranza che l’informazione su questi eventi contribuisca a ridurre la possibilità del ripetersi ancora di infortuni con le stesse dinamiche.

Invitiamo i lettori a scaricare la scheda completa disponibile in fondo alla pagina per una lettura più completa.

In quota con il Fai-da-te

Tipo di Incidente: Caduta dall’alto durante l’utilizzo di una cesta “auto–costruita” portata in

quota da un carrello elevatore

Lavorazione: Comparto Plastica / stampaggio, produzione stampi, attrezzature ed articoli Tecnici

Descrizione incidente:

Contesto

Azienda del Comparto Plastico. Presenza di impianti di aspirazione posti anche in posizione elevata, fino a 6 metri; necessità di effettuare controlli visivi all’impianto di aspirazione, per ricercare le ragioni delle perdite di aspirazione osservate nell’impianto.

Dinamica incidente:

Per poter accedere alla quota del controllo il lavoratore (operaio specializzato-stampatore materie plastiche) entrava in una cesta in legno (utilizzata normalmente per il carico/scarico dei materiali) e si faceva sollevare all’interno della stessa con un carrello elevatore a forche.

Durante questa manovra, il lavoratore cadeva dall’alto, insieme alla cesta, da un’altezza di circa 2 m.

Contatto:

Tibia gamba contro le pareti della cesta.

Esito trauma:

  • Frattura alla tibia
  • 169 giorni complessivi di infortunio
  • Postumi permanenti, con 10 gradi percentuali INAIL di invalidità

Perché è avvenuto l’incidente?

Determinanti dell’evento:

  • Scivolamento della cesta dalle forche a causa presumibilmente dell’eccessivo brandeggio delle stesse e di una manovra non prudente (non sono stati rilevati urti contro le strutture edilizie o l’impianto);
  • l’infortunato ha utilizzato un’attrezzatura non idonea (poteva utilizzare in alterativa una scala adeguatamente vincolata o trattenuta al piede dal collega);
  • il carrellista non ha rispettato i principi “base” dell’utilizzo del carrello, illustrati durante la formazione specifica: “mai portare in quota le persone con le forche”.

Criticità organizzative alla base dell’evento:

  • Mancata vigilanza di situazioni non conformi tollerate dal Preposto;
  • assenza di procedure operative di accesso in sicurezza per i lavori in quota con effettiva messa a disposizione in Azienda delle attrezzature di lavoro più idonee per queste operazioni.

Come prevenire:

  • Provvedere all’elaborazione di specifiche Procedure Operative, all’interno del DVR, che tengano conto delle reali situazioni presenti in azienda (Nota: la dinamica incidentale trattata era una pratica scorretta tollerata dal sistema di prevenzione aziendale).

In particolare:

elaborazione di procedure ed istruzioni operative per regolamentare l’accesso in quota dei lavoratori, con identificazione di attrezzature presenti consentite e attrezzature vietate;

  • utilizzo di opere provvisionali idonee per operare in quota ( PLE, trabattelli);
  • formazione mirata sulle procedure/istruzioni operative elaborate per le operazioni in quota.

Scarica la scheda completa (pdf)

Invito: Le Altre ATS Lombarde, le ASL nazionali, le Aziende e loro Associazioni sono invitate a collaborare e contribuire a questa campagna informativa con altre schede di infortunio e di near-miss, comunicandolo al Coordinatore di questa Campagna di Promozione della Sicurezza  marco.canesi@ats-brianza.it

Per dettagli sugli obbiettivi di questa campagna comunicativa, si veda la relazione“Progetto ATS Brianza Impariamo dagli errori”


In particolare le Aziende e le loro Associazioni sono invitate a proporre nuovi casi di incidenti (near-miss) utilizzando il  
“MODELLO GUIDATO semplificato per la  compilazione di nuove schede di incidente o near- miss”

Fonti: Puntosicuro.it, ATS Brianza