Alcune considerazioni sul gap tra le offerte di chip elettronici e la richiesta: la riduzione del numero dei prodotti che vengono immessi sul mercato.
Già da tempo abbiamo messo in guardia i lettori sul fatto che, a livello mondiale, il gap tra le offerte di chip elettronici e la richiesta sta crescendo sempre più. Un recente studio di un prestigioso studio di ricerca offre alcune considerazioni su questo preoccupante panorama.
Anche se nell’anno 2020 la richiesta di semiconduttori si è lievemente ridotta, il balzo della richiesta del 2021 ha messo in evidenza la incapacità dei produttori di soddisfare la richiesta.
Questa incapacità di soddisfare la richiesta non nasce però solo da una insufficienza produttiva, ma anche da una crescita esponenziale delle richieste da parte di chi produce smartphone, elettrodomestici intelligenti, giocattoli, automobili sempre più evolute e via dicendo.
Secondo uno studio del dicembre 2021, la richiesta di semiconduttori crescerà ogni anno del 15%. Anche se i fabbricanti hanno cercato di fronteggiare questa richiesta, il comportamento adottato è stato quello di potenziare le linee di produzione esistenti, facendole girare ventiquattr’ore su 24, ma non è stato affrontato il tema alla base, ad esempio costruendo nuove fabbriche.
A ciò si aggiunge il fatto che alcune grandi fabbriche, soprattutto negli Stati Uniti, sono state messe in difficoltà da eventi atmosferici. L’uragano che ha colpito il Texas nel 2021 ha messo in grosse difficoltà molte aziende, soprattutto per l’interruzione di alimentazione di energia elettrica. In questa zona vi sono stabilimenti che si sono visti costretti a ridurre la produzione di semiconduttori del 25%.
Parimenti, in Giappone un incendio che ha colpito una azienda produttrice ha bloccato la produzione per più di un trimestre.
Anche la scarsa disponibilità di manodopera specializzata, richiesta da questo settore, ha avuto un impatto significativo sulla possibilità di intensificare la produzione.
Un altro problema, legato alla insufficiente disponibilità di semiconduttori, riguarda proprio il rallentamento della produzione di macchine, in grado di produrre i semiconduttori stessi!
In questo contesto competitivo, non v’è dubbio che ogni azienda cerchi di acquistare una posizione dominante sul mercato, offrendo prodotti di avanguardia, più che offrendo prodotti economici, perché a questo punto la insufficienza di semiconduttori, soprattutto di tipo avanzato, come ad esempio quelli che vengono utilizzati in contesti di intelligenza artificiale o di Internet of Things, costituisce un elemento frenante, cui è difficile porre rimedio.
Il rapporto ha inoltre messo in evidenza un altro aspetto, talvolta sottovalutato.
Le aziende che producono semiconduttori hanno ormai raggiunto una elevata maturità e questa situazione comporta, in forma pressoché automatica, una minore predisposizione ad effettuare ricerche avanzate, che potrebbero migliorare il numero la qualità dei semiconduttori prodotti. Ad esempio, dal 2001 al 2010 sono stati richiesti 30.000 brevetti per soluzioni innovative nel campo della fabbricazione di semiconduttori, ma queste richieste, nel decennio dal 2011 al 2020, sono diminuite in maniera significativa. Si tratta di una vera anomalia, soprattutto in contesto in cui, nei decenni precedenti, si assisteva al raddoppiamento delle domande di brevetto ogni 10 anni!
È questa la ragione per la quale raccomandiamo a tutti coloro, che operano in settori nei quali senza semiconduttori e prodotti basati su semiconduttori non è possibile essere presenti, di prendere ogni appropriata e tempestiva precauzione, per garantirsi la disponibilità di questi fondamentali componenti.
Fonte: Puntosicuro.it