Entro la fine di settembre si prevede un nuovo provvedimento d’urgenza per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Previste modifiche al Testo Unico Sicurezza.

Si è concluso positivamente il tavolo di confronto permanente tra governo e parti sociali in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Nella riunione del 9 settembre la discussione si è concentrata sulle proposte dalle parti sociali, che andranno ad integrare la bozza di provvedimento da presentare in Consiglio dei Ministri entro fine settembre. Per il provvedimento sono a disposizione 600-650 milioni.

Tra le misure previste segnaliamo:

  • l’introduzione del fascicolo sociale e lavorativo del cittadino e la realizzazione della piattaforma digitale Siisl per contenere tutte le informazioni del lavoratore anche in materia di sicurezza (dai percorsi formativi certificati, compresa la formazione curriculare, al contratto di lavoro applicato);
  • l’aggiornamento delle linee applicative per la valutazione dello stress lavoro correlato, in vigore dal 2010, anche alla luce delle recenti evoluzioni nell’organizzazione del lavoro (smart working) e alla maggiore selettività per la formazione degli organismi paritetici;
  • una campagna informativa di sensibilizzazione nelle scuole sui temi della prevenzione anti infortuni;
  • il finanziamento di interventi di formazione aggiuntiva rispetto a quella obbligatoria, sempre in tema di prevenzione, che coinvolga le costruzioni, la logistica e i trasporti, anche attraverso l’impiego dei Fondi interprofessionali;
  • incentivi per l’adozione di modelli organizzativi e di sistemi di gestione per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro da parte delle Pmi;
  • l’integrazione nel D.Lgs. 81/2008 del tema della violenza e delle molestie sul lavoro;
  • la stabilizzazione dell’assicurazione Inail per studenti in PCTO e personale docente, così da evitare interruzioni nella copertura assicurativa;
  • una nuova cornice normativa di riferimento per la definizione degli spazi confinati con rimando della disciplina a successivi decreti;
  • chiarimenti sulla formazione per il preposto alla sicurezza (dovrà essere svolta in presenza e non da remoto).

Attendiamo di vedere i risultati ed auspichiamo che ciò sia fatto con il vero intento di ridurre gli infortuni e non di fare burocrazia aggiuntiva per “diluire” responsabilità e confondere sia gli addetti ai lavori che gli ufficiali di polizia giudiziaria.

Fonti: Biblus.net