Un documento dell’Agenzia europea EU-OSHA si sofferma sull’automazione di alcuni compiti attraverso l’uso di robot multiasse per l’automazione dell’assemblaggio e veicoli a guida automatica nel settore manifatturiero.

Concludiamo con questo articolo la presentazione di una serie di Case Study connessi ai risultati dell’implementazione in molte aziende europee dell’ intelligenza artificiale (IA) o della robotica avanzata.

Si tratta di una serie di casi studio prodotti dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ( EU-OSHA) in relazione alla campagna 2023-2025 “ Lavoro sano e sicuro nell’era digitale” e con l’obiettivo di conoscere le conseguenze dell’automazione di compiti fisici e cognitivi sulla salute e sicurezza sul lavoro (SSL).

Abbiamo già presentato altri casi studio con questi obiettivi, ad esempio relativamente al comparto  siderurgico e all’ attività di una segheria, e ci soffermiamo oggi sull’esperienza di un’azienda specializzata nella trasformazione digitale industriale, un’azienda tedesca che ha automatizzato il processo di assemblaggio dei suoi dispositivi utilizzando robot articolati a sei assi o robot su scala a quattro assi, oltre ai cobot e ai veicoli a guida automatica (automated guided vehicles, AGV).

Il nuovo caso è descritto nel documento “Multi-axis robots for assembly automation and autonomous guided vehicles in manufacturing (ID4)” (Robot multiasse per l’automazione dell’assemblaggio e veicoli a guida automatica nel settore manifatturiero), a cura di Eva Heinold, Patricia Helen Rosen e Dr Sascha Wischniewski (Federal Institute for Occupational Safety and Health – BAuA).

L’articolo di presentazione del documento si sofferma sui seguenti argomenti:

  • La tecnologia e l’utilizzo di robot per l’automazione di alcuni compiti
  • L’implementazione tecnologica e le opportunità per i lavoratori
  • L’implementazione tecnologica e le sfide per i lavoratori 

La tecnologia e l’utilizzo di robot per l’automazione di alcuni compiti

Il documento segnala che nelle attività dell’azienda la maggior parte del processo di assemblaggio è ormai automatizzato utilizzando robot articolati a sei assi o robot a scala a quattro assi. Inoltre, come indicato sopra, la filiale utilizza robot industriali e leggeri e cobot.

Un’attività per la quale questi sistemi robotici vengono utilizzati è la movimentazione delle parti di lavoro. Il sistema di visione utilizzato in questi robot è supportato da un sistema di autoapprendimento che gli consente di riconoscere le parti da movimentare, la posizione e di sollevarle in modo efficace e sicuro. Il sistema di visione è stato addestrato in base ai dati di input e può continuare a migliorare con l’aumentare degli input raccolti. In questo caso, l’operaio non svolge più compiti legati a questa fase di produzione, ma viene riassegnato ad altre mansioni, come l’assemblaggio di prodotti per i quali il sistema robotico fornisce il materiale.

In caso di problemi con i sistemi robotizzati, i lavoratori sono stati addestrati anche a ripararli o a risolvere in parte i problemi del software.

La fonte primaria dei dati che sono serviti per elaborare il Case Study deriva da interviste con diversi stakeholder delle aziende.

L’implementazione tecnologica e le opportunità per i lavoratori

Il documento segnala che l’introduzione di sistemi robotici avanzati o basati sull’ intelligenza artificiale può avere un ampio impatto sulla salute e sicurezza.

Si sottolinea che il fenomeno dell’automazione di compiti attraverso sistemi basati sull’intelligenza artificiale può essere interpretato sia come una sfida che come un’opportunità.

Vediamo alcune opportunità.

Si indica che la qualifica degli operatori e l’aggiornamento professionale sono considerati una delle maggiori opportunità per i lavoratori. Quando viene introdotto un cobot, gli operai specializzati vengono formati per far funzionare il sistema. Ciò consente ai lavoratori di gestire in modo professionale le interruzioni della produzione e di conoscere meglio la tecnologia emergente. E la formazione fornisce loro le competenze necessarie per il lavoro futuro.

Chiaramente poi se l’operaio maneggia sempre meno pezzi direttamente, ma con il supporto di un cobot, il suo carico di lavoro fisico diminuisce.

Si ricorda che i movimenti ripetuti e il sollevamento di pezzi (pesanti) possono causare affaticamento alle articolazioni, se eseguiti per un lungo periodo di tempo. E dunque, in questo modo, i cobot possono migliorare la salute fisica dei lavoratori nel lungo periodo.

Si segnala che, con l’implementazione tecnologica, i cicli e la fornitura di materiale sono cambiati in modo tale che il robot possa, ad esempio, lavorare anche durante la notte o mentre gli operai sono in pausa. Ora il materiale prelavorato è sempre disponibile e può essere utilizzato quando necessario. Ciò consente ai lavoratori una maggiore flessibilità sulla quantità di manodopera e sulla velocità di lavorazione, potendo pianificare il ritmo di produzione del robot.

Un altro aspetto riguarda la riduzione della monotonia.

I compiti fisicamente impegnativi e ripetitivi o monotoni vengono automatizzati e, in questo modo, l’operaio può svolgere compiti più diversificati e cognitivamente più interessanti, anche se legati all’assemblaggio dello stesso pezzo su cui lavora il sistema robotico.

Oltre alla riduzione della monotonia, aumenta anche la varietà dei compiti. Se un lavoratore non deve più svolgere tutti i compiti legati alla finitura di un pezzo, è libero di eseguirne altri.

L’implementazione tecnologica e le sfide per i lavoratori

Riguardo alle sfide portate da questa implementazione si segnala, tra le altre cose, che l’aumento della digitalizzazione e, per estensione, dell’automazione dei compiti attraverso la robotica avanzata ha portato a un cambiamento dei compiti. Oggi l’operaio ha sempre più “compiti secondari” e se la produttività è aumentata nel complesso, allo stesso tempo, in vari casi, è aumentata la pressione percepita dai lavoratori sulle prestazioni lavorative.

Riguardo alle qualifiche si indica che se in passato c’erano attività lavorative che potevano essere insegnate a personale non qualificato e apprese con una formazione minima, ora questo è meno possibile.

Si indica poi che l’adattamento ai cambiamenti dovuti alla digitalizzazione, non solo nella routine, ma anche nell’acquisizione di nuove competenze per lavorare con nuove attrezzature, può causare sovraccarico e stress mentale ai lavoratori.

Sebbene l’obiettivo sia quello di rendere questo processo il più agevole e accessibile possibile, alcuni lavoratori fanno fatica, ad esempio i lavoratori più anziani e quelli che hanno una scarsa dimestichezza con la tecnologia.

Un altro aspetto riguarda il timore di perdere il posto di lavoro che è un fenomeno comune quando si parla di automazione dei compiti attraverso sistemi robotizzati.

Inoltre l’introduzione di sistemi avanzati portano a far diminuire il lavoro di squadra.

Ora il lavoratore tende a lavorare su un prodotto insieme a un sistema robotico, è responsabile della gestione del sistema piuttosto che del prodotto.

Contemporaneamente, i lavoratori acquisiscono sempre più compiti secondari invece di un compito principale singolo. Una diminuzione della completezza dei compiti può influire negativamente sulla motivazione, sul rendimento e sulla soddisfazione del lavoratore.

Riguardo ai rischi fisici si indica che con l’introduzione di sistemi robotici leggeri che possono essere utilizzati in modo collaborativo, la sicurezza è diventata una priorità assoluta. Viene eseguita una valutazione approfondita dei rischi e sono adottate le misure necessarie. Ad esempio una recinzione, un dispositivo di protezione personale o una misura organizzativa. Tuttavia, esiste sempre un rischio fisico residuo quando si lavora con macchinari in movimento e i sistemi robotici non fanno eccezione.

Rimandiamo, infine, alla lettura integrale del Case Study che si sofferma su vari altri aspetti, dalla classificazione delle tecnologie utilizzate, alle barriere e ai fattori trainanti nell’implementazione di nuove tecnologie.

Scarica il documento da cui è tratto l’articolo:

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, “Multi-axis robots for assembly automation and autonomous guided vehicles in manufacturing (ID4)”, Case Study, a cura a cura di Eva Heinold, Patricia Helen Rosen e Dr Sascha Wischniewski (Federal Institute for Occupational Safety and Health – BAuA), edizione 2023.

Fonti: Puntosicuro.it, EU-OSHA