Una risoluzione legislativa del parlamento europeo vuole migliorare il livello di sicurezza dei documenti d’identità dei cittadini dell’unione, nonché i documenti di residenza.
Il parlamento europeo si sta attivando perché sono sempre più numerose le segnalazioni circa documenti di identità contraffatti ed altri documenti, che vengono consegnati a residenti nell’unione europea. In effetti, le statistiche registrano una significativa crescita degli incidenti connessi all’ottenimento di documenti di identità contraffatti, sia utilizzando documenti primari contraffatti, come ad esempio certificati di nascita, di matrimonio, di morte, eccetera, sia creando dal nulla documenti inesistenti. Ecco il motivo per cui è essenziale che i paesi componenti dell’unione europea, con il supporto della commissione, si impegnino attivamente per rendere meno vulnerabili alle frodi questi documenti, soprattutto facendo riferimento al manuale dell’Europol sulla individuazione di documenti contraffatti.
L’archiviazione di un’immagine facciale e due impronte digitali sui documenti d’identità, come già avviene per i passaporti biometrici e permessi di residenza per soggetti provenienti da paesi terzi, rappresenta indubbiamente il modo più appropriato per combinare elementi di affidabile identificazione ed autentica con una diminuzione del rischio di produzione di documenti contraffatti, per garantire tutti i cittadini europei da questi rischi.
Per salvaguardare esigenze di proporzionalità ed affidabilità, è anche necessario impedire l’integrazione di altri identificatori biometrici sul supporto di archiviazione.
Inoltre, non bisogna dimenticare che la corte europea di giustizia ha dichiarato che, in riferimento a passaporti biometrici, la combinazione di due elementi biometrici per identificare delle persone non può essere considerata in via assoluta come un rischio non accettabile.
Resta inteso che la raccolta di questi identificatori biometrici deve essere effettuata solamente da personale qualificato in possesso di adeguate autorizzazioni, designati dalle autorità nazionali responsabili per emettere documenti d’identità o permessi di residenza. Gli identificatori biometrici, che non si trovano sul documento stesso, devono essere conservati in maniera oltremodo sicura e solamente per il tempo necessario per produrre il documento di riconoscimento; in nessun caso i tempi di conservazione devono superare un mese dalla data della raccolta.
Inoltre, per evitare il rischio di abbinamenti errati, qualsiasi abbinamento che riguardi i bimbi o persone con età superiore ai 75 anni, effettuato mediante identificatori biometrici presi più di cinque anni prima dell’emissione del documento, deve essere soggetto ad un controllo manuale da parte di un esperto in dattiloscopia.
Al proposito, è importante segnalare che anche il supervisore europeo per la protezione dei dati è stato consultato su questi temi, in modo da essere certi che queste attività, svolte da appropriate autorità, presenti nei vasi paesi europei, siano sviluppate in pieno accordo con le vigenti disposizioni in materia di protezione dei dati person
Fonti:Puntosicuro.it