Una pubblicazione di Suva è dedicata ai pericoli invernali nel mondo del lavoro. I principali rischi, i problemi connessi alle vie di circolazione e al trasporto, i disturbi associati al freddo, i materiali sensibili alle temperature e l’organizzazione.
Per quanto riguarda i rischi lavorativi connessi alle temperature stagionali, che con i cambiamenti dipendenti dal riscaldamento globale del nostro pianeta hanno visto aumentare gli eventi climatici estremi, abbiamo spesso parlato delle alte temperature estive, del rischio connesso alle radiazioni solari e delle conseguenze nel mondo del lavoro, specialmente nelle attività outdoor, delle temperature eccessivamente elevate.
Tuttavia i problemi “stagionali” non sono solo connessi solo al caldo e alla stagione estiva.
Ricordiamo, come segnalato nell’articolo di Puntosicuro.it “ Stress termico: effetti sui lavoratori, progetti e possibili soluzioni”, che un’analisi epidemiologica ha messo in relazione le temperature estreme con gli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail in circa otto mila comuni italiani nel periodo 2006-2010. Sono stati rilevati “effetti significativi sul rischio di infortunio occupazionale” sia per il caldo che per il freddo (con circa 5200 incidenti sul lavoro all’anno associati alle temperature).
Per parlare oggi non solo dello stress termico connesso alle basse temperature, ma, più in generale, dei vari rischi che porta con sé la stagione invernale, facciamo riferimento ad una lista di controllo, dal titolo “Pericoli invernali”, prodotta e aggiornata nel 2019 da Suva, Istituto svizzero per l’assicurazione e la prevenzione degli infortuni.
Presentando il documento ci soffermiamo sui seguenti argomenti:
- Stagione invernale: quali sono i principali pericoli?
- Pericoli invernali: i problemi connessi alle vie di circolazione
- Pericoli invernali: i problemi connessi al freddo e ai materiali
Stagione invernale: quali sono i principali pericoli?
Nella lista di controllo ci si chiede innanzitutto se si sanno “fronteggiare come si deve i pericoli invernali”.
Infatti l’inverno può comportare vari pericoli dovuti al freddo, alla neve, alle giornate brevi e alla diminuzione dell’illuminazione ed è importante riservare a questi pericoli la dovuta attenzione e provvedere a mettere in atto misure per eliminarli o ridurli.
La lista di controllo ha l’obiettivo primario di aiutare ad individuare meglio queste fonti di pericolo.
Questi i pericoli principali segnalati:
- “ghiaccio sulle vie di circolazione e sui posti di lavoro
- scarsa illuminazione
- freddo come minaccia per la salute delle persone durante il lavoro”.
Raccogliamo alcune indicazioni dalle domande contenute nella lista per individuare e approfondire le fonti di pericolo indicate.
Pericoli invernali: i problemi connessi alle vie di circolazione
La prima parte della lista di controllo si sofferma su alcune conseguenze in materia di traffico e trasporto.
Si ricorda che le vie di circolazione interne aziendali devono essere “libere da neve e ghiaccio o, in caso contrario, segnalate e sbarrate con cartelli di divieto d’accesso a persone e mezzi”.
E le “superfici non resistenti alla rottura in corrispondenza alle vie di passaggio” devono essere individuabili nonostante la neve.
Inoltre sono a disposizione i mezzi e i materiali per lo sgombero della neve e per eliminare il pericolo di scivolamenti (sabbia, sale, pale per la neve, ecc.)?
Senza dimenticare che i veicoli, aziendali e privati, devono essere “equipaggiati come si deve per l’inverno” (pneumatici, catene per la neve, antigelo, illuminazione, ecc.).
Altre cose da controllare:
- “le vie di circolazione e i posti di lavoro sono adeguatamente illuminati?
- coloro che lavorano sulle strade sono ben visibili agli altri utenti della strada? Per esempio grazie a indumenti con bande riflettenti.
- Le forche delle gru e dei carrelli elevatori sono assicurate contro lo scivolamento del carico (palette) e le forche delle palette sono prive di ghiaccio o neve?”
Pericoli invernali: i problemi connessi al freddo e ai materiali
La lista si occupa poi dei disturbi fisici e dei problemi associati al freddo.
Chiaramente tutti i lavoratori devono essere “equipaggiati adeguatamente contro i rigori dell’inverno”, ad esempio in relazione agli indumenti di lavoro, scarpe, guanti, protezione della testa, ecc.
Inoltre gli eventuali locali d’alloggio devono essere “riscaldati o riscaldabili” e gli indumenti bagnati devono poter essere “asciugati senza alcun pericolo”. La lista di controllo mette in guardia anche sui possibili pericoli d’incendio in caso di surriscaldamento, ad esempio appoggiando oggetti infiammabili sui radiatori.
I lavoratori hanno poi la possibilità di “consumare pasti caldi”? E “gli orari di lavoro e le pause sono adattati alle condizioni climatiche esterne”?
La lista si sofferma anche sulle sostanze e materiali sensibili al freddo.
A questo proposito si chiede di controllare se:
- “esistono sostanze le cui caratteristiche subiscono, sotto l’effetto del gelo, cambiamenti tali da costituire dei pericoli”;
- “queste sostanze vengono conservate in locali riscaldati”;
- “gli accessori di imbracatura (cinghie di sollevamento) vengono custoditi in un luogo asciutto”.
Si segnala in particolare che alcuni materiali (per es. l’acciaio) “possono subire cambiamenti a basse temperature”. Questi materiali “vengono immagazzinati in container riscaldati”?
Alcune indicazioni riguardano, infine, l’organizzazione e la formazione.
Ad esempio:
- “esiste un piano di sicurezza in caso di pericolo di caduta di valanghe e ghiaccio?
- il personale è informato sui pericoli particolari legati alla stagione invernale?
- sono stati designati i responsabili delle misure da adottare durante la stagione invernale (per es. sgombero della neve, spargimento di sabbia e sale)”?
Concludiamo segnalando che nel documento sono presenti anche diverse immagini esplicative e che è presente un modulo per la pianificazione delle misure relative ai pericoli invernali.
N.B.: Se gli eventuali riferimenti legislativi e alcune indicazioni contenute nei documenti di Suva riguardano la realtà elvetica, i suggerimenti e le informazioni riportate sono comunque utili per migliorare la prevenzione di tutti gli operatori.
Scarica il documento da cui è tratto l’articolo:
Fonti: SUVA, Puntosicuro.it