I DPI di terza categoria proteggono dai rischi che possono causare conseguenze molto gravi quali la morte o danni alla salute irreversibili
Nel mondo della sicurezza sul lavoro un ruolo importante per la protezione e la tutela della salute e dell’integrità del lavoratore è svolto dai DPI (dispositivi di protezione individuale). Si tratta di strumenti, oggetti, indumenti di fondamentale importanza nel campo della prevenzione di rischi specifici, pericoli generici ed eventuali incidenti.
I DPI vengono classificati in base alla parte del corpo che proteggono (DPI arti superiori, DPI dell’udito, DPI delle vie respiratorie, ecc.) e in base alla natura del rischio connesso all’attività lavorativa (DPI di I categoria, DPI di II categoria e DPI di III categoria).
I dispositivi di protezione individuale devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro.
La scelta dei DPI deve essere fatta con la valutazione dei rischi sul luogo di lavoro e della stesura del DVR. I DPI sono scelti a seconda della tipologia di rischio (generico o specifico/normato). Ovviamente non è sempre facile e c’è bisogno di conoscenze specialistiche o di un software per la redazione del DVR che prevede automaticamente il calcolo e la scelta dei DPI in relazione all’esito della valutazione del rischio.
Scopriamo quali sono i DPI che rientrano nella terza categoria e perché la formazione sull’uso corretto è fondamentale per la sicurezza sul lavoro.
DPI di terza categoria: normativa
I DPI di III categoria sono strumenti idonei a salvaguardare la salute dei lavoratori dai gravi danni che possono attivarsi nello svolgimento delle loro mansioni nei luoghi di lavoro. Sono in grado di garantire, quindi, al lavoratore il massimo livello di protezione possibile, capaci di proteggerlo da danni gravi o permanenti per la sua salute o addirittura dalla morte.
La normativa che disciplina la progettazione, produzione e commercializzazione in ambito europeo è il regolamento UE 2016/425 che prevede che i DPI siano classificati in 3 categorie, in ordine crescente a seconda della tipologia di rischio per la quale offrono protezione:
- DPI I categoria: proteggono dai rischi minimi (ad esempio lesioni meccaniche superficiali, contatto con prodotti per la pulizia poco aggressivi, ecc.);
- DPI II categoria: sono quelli che non rientrano nelle altre due categorie e che sono legati ad attività con rischio significativo (come casco guanti per proteggere da rischi meccanici, ecc.);
- DPI III categoria: proteggono il lavoratore da danni gravi o permanenti per la sua salute o dal rischio di morte.
Quest’ultimi forniscono protezione contro (allegato I del regolamento):
- agenti biologici potenzialmente mortali;
- atmosfere prive o carenti di ossigeno;
- miscele e sostanze pericolose per la salute;
- radiazioni ionizzanti;
- ambienti ad alta temperatura con effetti paragonabili a quelli di una temperatura dell’aria ad almeno 100°;
- ambienti a bassa temperatura con effetti paragonabili a quelli di una temperatura dell’aria pari o inferiore ai -50°;
- cadute dall’alto;
- scosse elettriche e impieghi lavorativi sotto tensione;
- tagli causati da seghe a catena portatili;
- getti a pressione elevata;
- annegamento;
- ferite da coltello o proiettile;
- rumori parzialmente o completamente dannosi per la salute uditiva.
Quali sono i DPI di terza categoria?
I principali DPI di terza categoria sono:
- elmetti;
- imbracature;
- autorespiratori.
Elmetti
Gli elmetti sono dispositivi proteggono il capo dalle cadute accidentali e anche da quelle di materiali provenienti dall’alto. Realizzati con materiali resistenti agli urti, spesso presentano sistemi di assorbimento e cinghie regolabili per garantire una vestibilità sicura. Sono comunemente utilizzati in settori come l’edilizia e l’industria manifatturiera, in cui il rischio di lesioni alla testa è elevato.
Imbracature
Le imbracature sono dispositivi per chi svolge lavori in quota o in situazioni in cui il rischio di caduta dall’alto è notevole. Questi dispositivi comprendono cinture, fasce toraciche e connessioni a corde o cavi, che consentono all’operatore di essere ancorato in modo sicuro a strutture o attrezzature. In caso di caduta, l’imbracatura distribuisce le forze d’impatto in modo uniforme, riducendo il rischio di lesioni gravi o fatali.
Le più diffuse imbracature ventrali sono quelle caratterizzate da ancoraggi sul retro e doppia asola inguinale.
Autorespiratori
Gli autorespiratori, noti anche come maschere respiratorie o respiratori a pieno facciale, sono dispositivi progettati per proteggere le vie respiratorie degli operatori da sostanze chimiche nocive, gas tossici o polveri pericolose.
Questi dispositivi forniscono un flusso controllato di aria respirabile e possono essere dotati di filtri o cartucce, per rimuovere contaminanti specifici dall’aria inalata. Sono ampiamente utilizzati nell’industria chimica, nel settore sanitario e nella lavorazione dei materiali pericolosi.
DPI di terza categoria: formazione
L’art. 77 del dlgs 81/08 (comma 5) impone l’obbligo di effettuare il corso di formazione ed addestramento sui DPI di terza categoria, compresi i dispositivi di arresto caduta, per tutti i lavoratori soggetti a tali rischi.
La formazione ha l’obiettivo di assicurare che i lavoratori acquisiscano una comprensione completa nella selezione, nell’indossare e nell’utilizzare in modo appropriato tali dispositivi. Inoltre, fornisce loro le competenze necessarie per proteggersi in modo efficace dai rischi presenti nel loro ambiente lavorativo, riducendo al minimo la possibilità di lesioni gravi o fatali.
Il corso di formazione sull’utilizzo dei DPI di terza categoria ha una durata di 8 ore con un aggiornamento di 4 ore ogni 5 anni. Prevede un modulo teorico dove sono approfonditi i seguenti aspetti:
- selezione dei DPI in base ai rischi specifici;
- il modo corretto di indossare e utilizzare i dispositivi;
- la manutenzione e l’ispezione periodica;
- le normative e gli obblighi legali inerenti ai DPI;
- le procedure di emergenza in caso di malfunzionamenti o situazioni critiche che richiedono l’utilizzo dei DPI.
Al modulo teorico, segue poi un modulo pratico in quanto i DPI di terza categoria sono dispostivi il cui corretto utilizzo deve essere ben noto al lavoratore che non dovrà essere solo formato in merito al loro utilizzo, ma anche addestrato.
DPI di terza categoria: marcatura CE
Tutti i DPI di terza categoria devono essere in possesso della Conformità CE, dell’attestato di certificazione CE rilasciato dall’organo notificante e devono essere sottoposti a sistemi di controllo della produzione da parte di un organo competente.
La marcatura CE garantisce che il DPI sia stato progettato e costruito in conformità con gli standard di sicurezza specifici e che sia stato sottoposto a un processo di valutazione approfondito da parte di organismi di certificazione indipendenti.
DPI di terza categoria: controllo periodico
La normativa EN 365 prevede e stabilisce che ogni dispositivo di protezione individuale debba essere regolarmente sottoposto a ispezioni periodiche e ad una manutenzione ordinaria, e che, in caso di necessità, venga riparato adeguatamente.
Nello specifico, la normativa EN 365 si focalizza, principalmente, sui seguenti aspetti:
- ispezione periodica: deve essere eseguita con regolarità, almeno una volta all’anno, o consiste in una verifica approfondita per individuare eventuali difetti che potrebbero compromettere l’efficacia e il corretto funzionamento del dispositivo. Può essere effettuata solo dal produttore o da persone formate e autorizzate dallo stesso produttore, secondo la Normativa EN 365;
- manutenzione: da effettuare a intervalli variabili per garantire la funzionalità continua del dispositivo. Ciò include procedure adeguate di pulizia e immagazzinamento, conformi alle caratteristiche del dispositivo. Può essere eseguita dall’utilizzatore secondo le istruzioni fornite con la nota informativa;
- riparazione: se vengono individuati malfunzionamenti, la riparazione dei dispositivi deve essere svolta obbligatoriamente da una persona competente e preventivamente autorizzata dal fabbricante, in conformità alle istruzioni da esso impartite, come per la revisione. Se il DPI non è riparabile va eliminato.
Fonti: BibLus