L'Italia nel pallone
Un documento si sofferma sulla gestione della sicurezza negli impianti sportivi. Gli obblighi fondamentali del gestore dell’impianto, le tappe della gestione della sicurezza ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e la formazione di RSPP e ASPP.

I siti delle Università italiane non solo contengono interessanti tesi di laurea o di master universitario dedicate al tema della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, ma riportano anche utili dispense e materiali didattici.

È il caso, ad esempio, di un documento pubblicato come materiale didattico sul sito dell’ Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara relativo alla sicurezza negli impianti sportivi.

Il documento, dal titolo “La gestione della sicurezza negli impianti sportivi”, a cura del Prof. Arch. Michele Di Sivo, ricorda che la sicurezza in un impianto sportivo deve essere organizzata in riferimento a:
– “processo di costruzione e manutenzione degli edifici;
– processo di esercizio e gestione degli edifici;
– processo di organizzazione delle attività lavorative all’interno degli edifici”.

In particolare i criteri fondamentali per una idonea gestione della sicurezza sono due:
– “non esiste una condizione statica di sicurezza assoluta e garantita, ma un graduale progresso verso una maggiore sicurezza: concezione dinamica della sicurezza;
– è necessario il più ampio coinvolgimento di tutti i soggetti aziendali”.
In questo senso l’autore ricorda che:
– “il lubrificante del processo è la circolazione dell’informazione;
– il risultato complessivo è la distribuzione delle responsabilità a tutti i livelli dell’azienda”.
Senza dimenticare che la gestione della sicurezza non riguarda solo gli addetti ai lavori, ma anche frequentatori, ospiti, visitatori, etc.

Vengono inoltre sottolineati “i due settori della sicurezza:
– la gestione della sicurezza: la sicurezza e’ un processo di gestione continuo;
– la messa a norma: la messa a norma è un dato oggettivo che riguarda l’ambiente di lavoro (impianto elettrico, uscite e porte di emergenza, luci di emergenza, accessibilità e servizi igienici appropriati per i disabili, pavimentazioni, vetrature, protezione lampade sala attività sportiva, impianti tecnologici, …)”.

Il documento presenta le norme per la sicurezza in fase di realizzazione degli impianti sportivi, le norme sportive emanate dal CONI, le norme igieniche e le norme di pubblica sicurezza e si sofferma ampiamente sull’applicazione del D.Lgs. 81/2008, come modificato dal D.Lgs. 106/2009, ai luoghi dedicati allo sport.

Queste le tappe della gestione della sicurezza ai sensi del D.Lgs. 81/2008:
– “elaborazione del DVR (documento di valutazione dei rischi);
– elaborazione del DUVRI (documento di valutazione dei rischi interferenziali);
– designazione del RSPP (responsabile del servizio di prevenzione e protezione) e degli addetti al servizio;
– nomina del medico competente;
– elezione del RLS (rappresentante dei lavoratori per la sicurezza);
– informazioni e formazione specifica in materia di sicurezza;
– piano di emergenza;
– costituzione della squadra delle emergenze;
– nomina degli addetti al primo soccorso;
– registro degli infortuni;
– registro dei controlli dei presidi di sicurezza”.

Rimandando ad una lettura integrale del documento ci soffermiamo su due obblighi fondamentali del datore di lavoro, ovvero il gestore dell’impianto sportivo, in materia di sicurezza:
– effettuare la valutazione di tutti i rischi con la conseguente adozione del documento di valutazione dei rischi;
– designare il RSPP.

Riguardo infine alla formazione del RSPP si ricorda che gli impianti sportivi rientrano nel macrosettore ATECO 9 – 92 attività ricreative, culturali e sportive.

Il corso di formazione necessario per esercitare la funzione di RSPP prevede:
– modulo B: 12 ORE;
– durata tot. del corso (MOD. A+B+C) = 64 ore.

Il corso di formazione necessario per esercitare la funzione di ASPP prevede:
– modulo B: 12 ORE;
– durata tot. del corso (MOD. A+B) = 40 ore.

Qui l’approfondimento dell’Università di Chieti

Fonti: Università di Chieti Puntosicuro